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Lettera di Andrea Bolfi

Cara amica…
Molti anni fa scrivevo ad un’amica di amori, amici comuni e lenti ballati troppo in fretta. Speravo di incollare il francobollo mentre desideravi di leggere già la sua nuova lettera in risposta. Ovviamente non eravamo così scontatamente digitali; veloci ma incompiuti come oggi.
L’altra sera non ho avuto il coraggio di iniziare “quel” discorso segreto, né potevo, né volevo però caricarti delle mie nuove ansie sentimentali, retaggio del “mio” fanciullo anni ’60, che si innamora per tornare ad amare.
Poi quando mi hai fatto la domanda diretta, quella sul sentimento… beh ho eclissato, come si fa con il segreto, arrossendo dopo l’avventura pericolosa.
Ti confesso, ho sperato me lo chiedessi tu, per scoprire che non sono solo.
Mi sei Amica. Grazie!

E adesso? Come si vive questo peso?
Mentre dormo con la mia sposa, la guardo e penso a lei che sta con lui.
In fondo mi convinco che non ci starebbe mai, è impossibile, vietato, ha due figli, educazione classica, magari mi vede come l’amico delle foto sul pc.

Invece vorrei scoprirla nella passione, rapirla nei sentimenti, amarla lì, baciarla così com’è, in strada vestita.
Non smetterei per questo d’amare la mia sposa: ipocrisia pensi?
Poi la bacerei di nuovo senza paura accarezzandole i capelli. Non le darei tempo di parlare come fanno i poeti di strada.
Maledicendo chi ha detto:
“Ad un certo punto devi renderti conto che certe persone possono stare nel tuo cuore ma non nella tua vita”

Sarebbe la mi performance più bella, senza parole.
Ora che faccio?
Ci vediamo ogni settimana e parliamo due ore, poi i messaggi sulle mie più belle poesie. Le ascolta rapita, le vive, saprà che vogliono costruire il suo destino? Forse sì! E’ giusto che lo sappia?
Si può così rompere un cristallo d’amore.
Segreto scettro custodito in fondo al mare.
Poi ritorna alla sua vita ed io alla mia.
Nessuno sbaglia, certo!
Tu adesso sai che io la bacerei.
Come in una canzone dei REM, sulla bocca, lei che è vestita del mio sogno.
Lei che:
Un giorno scoprirò in quale altra eternità la baciai.
Un giorno forse saprò perché lei sola ha sconvolto d’emozione questi giorni.

Chiamami! Ti prego!
Andrea

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