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Lettera di Alessio Franchini

Fasano, 28 Novembre 2015

Cara Lara,
ti scrivo perchè non so parlare.

Non ho mai saputo esprimere al meglio le mie emozioni e, così, tante volte mi armo di carta e penna per dar voce e luce alle sensazioni che mi trasportano più forti del vento, più delicate di una carezza.

Il nero dell’inchiostro è l’unico mezzo per imprimere, indelebili, i miei pensieri, i miei sentimenti, i quali altrimenti rimarrebbero intrappolati nello scorrere inarrestabile di un torrente interiore, che non avrebbe foce e non darebbe vita alle pagine della mia esistenza rimaste bianche.
Esprimo tutto me stesso con una penna ed un foglio, come se mi abbandonassi alle mie profondità più intime, per portare alla luce ciò che sono, ciò che vorrei che gli altri sapessero di me, ciò che desidererei urlare al mondo.

Ti scrivo, perciò, perchè arde in me il bisogno vivo e forte di dedicarti queste parole, che probabilmente non saranno molto, ma per me sono tutto.
Metto a nudo la mia essenza, per urlarti, a modo mio, che mi piaci. Mi piaci. Col cuore in mano te lo sussurro.

Tale confessione è come se fosse per me il più il più grande dei nobili atti di coraggio, perchè la mia fragilità, troppo spesso, mi frena, ma tu mi piaci e in tali parole trovo il modo per liberare l’energia di codesto ardore che mi scuote e mi attraversa come un brivido, dalla testa ai piedi.
“Che idiota” penserai… riempire righe su righe e dedicarle ad una persona che in realtà neanche conosco, che probabilmente non avrà neanche piacere a ricevere tutto questo groviglio di pensieri. Pensieri che si fondano sul nulla, che volano alto nel buio dell’ignoto. Eppure io so che che tutto parte da te, dall’ incanto di quel sorriso che ho incrociato per pochi attimi, ma il quale è rimasto intrappolato nella mia testa ed ora scuote, inconsapevole, le mie giornate.

Scrivo questa lettera nel cuore della notte. Scrivo questa lettera a te, che probabilmente non saprai nemmeno della mia esistenza. A te, sì proprio a te, perchè hai avuto la potenza di emozionarmi senza guardarmi, senza sfiorarmi, come una stella lucente, che ti travolge col suo splendore e ti pervade di calore, in una delle tante notti buie e solitarie. E come la dolce melodia di una meravigliosa canzone, tu mi ritorni sempre in mente. Sempre più bella ed affascinante.

Sprigioni magia tra i miei pensieri, nonostante non sappia molto di te, anzi quasi nulla. La mia mente vaga e, ormai, sembra cercare e trovare te in ogni dove, in ogni quando.
Non è solo la tua bellezza ad avermi stregato in un battito di ciglia. Quella è manifesta a tutti, ma ci sta altro che mi ha inconsciamente colpito e vorrei tanto sapere cos’è.

Potrei averti spaventato in questo modo, ma se non posso incrociare il tuo cammino, allora cerco di mutare la tua incantevole immagine in poesia, rifugiandomi nella speranza, o forse nell’illusione, che tu un giorno voglia scriverne un verso assieme a me.

Tu, una pietra preziosa, incastonata nella mia testa, ad impreziosire i miei pensieri.
Credo di aver detto già troppo. E se nel leggere ti appaio un idiota, è perchè mi piaci. Mi piaci davvero.

Un bacio,
A.

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