Sei qui: Home » Caro, ti scrivo » Lettera d’amore di Mara Marallica

Lettera d’amore di Mara Marallica

Amore mio,
che tu sia maledetto.
“Esisti solo tu, fidati di me”, dicevi. L’ho fatto. Sono andata contro il mio istinto, contro il buonsenso. E l’ho pagata.
Carissimo è stato il prezzo da pagare.
“Cosa sai?” ti ho chiesto l’ultima volta che ci siamo visti.
“So che non avevo mai amato prima,” e hai sospirato come se la cosa ti facesse male a qualche organo interno. “So che non hai mai amato nessuno quanto ami me. So che non hai mai permesso a nessuno ciò che hai permesso a me. E so che nessuno ti hai mai fatto soffrire quanto ti ho fatto soffrire io.”
Ed eri triste. Eri davvero dispiaciuto. Ma non bastava. Non bastava.
Eravamo immersi nell’acqua calda di una vasca mentre dicevi queste cose. Io ero seduta dietro di te e ti abbracciavo. Tu avevi occhi tristi e labbra da mordere che spiccavano dalla barba non rasata.
E no, Amore mio, non bastava.
Respiravo il profumo dei tuoi capelli. Vederti così rilassato, dopo quello che mi avevi fatto, mi faceva urlare le viscere. Pensavo che forse avrei dovuto cambiare i piani e spezzartelo quel collo da mastino.
“Voglio farti soffrire almeno un centesimo di quanto tu hai fatto soffrire me,” ti ho detto.
“Se vuoi distruggermi, basta che mi lasci. La mia vita, senza di te, non ha senso.”
“Shhh… adesso non ci pensare e rilassati.”
Ci hai messo dieci minuti per assopirti tra le mie braccia. E ci è voluto coraggio, è servito tutto il coraggio che avevo per allungare la mano sopra il mobile del bagno e prendere la lametta. Quando l’avevo preparata non sapevo ancora se l’avrei usata contro di te o contro di me. Ora, però, era chiaro: ti volevo distruggere.
Non hai sentito il garbato sibilo delle mie vene. Tutto in silenzio, volevo l’effetto sorpresa per te, Amore mio maledetto.
Ho sentito la testa leggera mentre l’acqua si tingeva di rosso. Ho evitato di scrivere TI AMO col sangue sulle piastrelle del bagno, faceva un po’ troppo melodramma. Avrei dovuto almeno scriverti una lettera d’addio. Lo faccio ora, la sentirai nei tuoi incubi.
Ti amo… ti amo.
M.

© Riproduzione Riservata