“Godo di tutta la felicità della vita libera, umana ed animale. Sfuggo all’artificioso ed entro nella natura: con la certezza di un domani simile all’oggi, ugualmente libero e bello, la pace scende in me; la mia vita si svolge naturalmente e non ho più pensieri vani”. Scriveva così Paul Gauguin in Noa Noa, un libretto di un centinaio di pagine con cui il celebre pittore francese descriveva il suo soggiorno in Polinesia, definita come un paradiso in terra.
La mostra “Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure“, in programma al 26 gennaio nelle sale del Museo Storico Nazionale della Fanteria dell’Esercito Italiano a Roma, è appunto incentrata sui tre libri che l’artista francese scrisse durante il suo viaggio tahitiano e sulle opere inserite in questi tre volumi che descrivono la sua vita, le sue emozioni, le vicende personali.
Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure
“Il percorso espositivo – spiega il curatore Vincenzo Sanfo – presenta non solo la narrazione artistica di Gauguin ma è anche, e soprattutto, un percorso di vita verso un mondo diverso che racchiude la gioia di vivere, la purezza e la libertà della vita in quei luoghi che molti di noi hanno perso”.
L’esposizione presenta oltre 100 tra xilografie, disegni e litografie realizzate da Gauguin, insieme a due opere a lui attribuite: l’olio su tela Femme de Tahiti e l’acquerello Paysage Tahitien. A rappresentare il nucleo centrale dell’esposizione sono le 23 xilografie del Diario di Noa Noa (1893-94), scritto dall’artista durante il suo primo soggiorno nella Polinesia francese e arricchito da sue illustrazioni realizzate con l’antica tecnica dell’incisione su legno, stampate da Daniel de Monfreid.
Affascinato dall’aspetto primordiale dei luoghi, fonte di fascinazione e di turbamento per la Francia dell’epoca, Gauguin visse la cultura polinesiana con passione e restituendone, sotto forma di arte, numerose suggestioni. Nacquero, così, anche le 16 litografie a colori della serie Ancien Culte Mahorie, e le due sculture datate del 1893: Vase aux dieux tahitiens, in mostra con la copia in terracotta, e l’altra, Idole à la coquille, presente a Roma con un esemplare in bronzo e conchiglia in madreperla. A queste si aggiunge la pregiata Maschera di donna tahitiana Tehura, in bronzo patinato, proveniente dal Musée Despiau -Wlérick in Francia, e il carnet di 38 disegni, con bozzetti raffiguranti studi su ritratti, dettagli del corpo umano e del mondo animale.
Nel percorso espositivo, si distinguono anche le stampe litografiche in facsimile contenute nell’ultimo libro scritto da Gauguin, “Avant et Après”, terminato due mesi prima di morire (1903) e pubblicato postumo, affiancate dal taccuino personale ricco di schizzi, appunti, schizzi di personaggi e animali, ma anche annotazioni “contabili” relative ai quadri venduti, scambiati o regalati.
Le amicizie artistiche di Gauguin
Su questi aspetti della vita di Gauguin si sofferma la selezione di oltre 40 opere realizzate da 12 artisti che con lui ebbero rapporti di amicizia o di collaborazione. Il focus è in particolare sull’amico-nemico Vincent van Gogh, con alcuni schizzi di Gauguin che ritraggono Van Gogh nell’atto di dipingere i girasoli; dell’artista olandese sono invece presenti 12 litografie a colori. Jean-François Millet, Adolphe Beaufrère e Louis Anquetin, e gli artisti del Gruppo Nabis di Pont-Aven, in Bretagna, altro luogo determinante per la vita di Gauguin insieme a Maurice Denis, Émile Bernard, Paul Sérusier sono gli altri autori che la mostra mette in dialogo con il pittore francese.
Il percorso intende, quindi, raccontare l’avventura umana e artistica di Paul Gauguin, uno dei grandi protagonisti dell’arte moderna che ha cambiato il volto dell’arte ispirando artisti come Munch, Matisse, Picasso e gli espressionisti tedeschi, da Nolde a Heckel.
La sezione fotografica sulla Polinesia
Ad accompagnare il visitatore in quelle esotiche e vibranti suggestioni che colpirono la sensibilità di Gauguin, la rassegna prevede anche una sezione specifica sulla Polinesia, composta dalla mostra fotografica “Le Isole di Tahiti, l’anima primordiale”, realizzata da Tahiti Tourisme in collaborazione con Leica Camera Italia.
La raccolta mira a diffondere le bellezze meno conosciute di alcuni affascinanti arcipelaghi della Polinesia francese, attraverso gli scatti dei fotografi e videomaker Luigi Chiurchi e Pietro Ienca, autori delle 14 immagini in mostra durante un viaggio tra le isole della Società e le isole Marchesi, inserite lo scorso anno tra i patrimoni mondiali UNESCO proprio per il loro valore naturalistico e culturale.
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