Sei qui: Home » Arte » Van Gogh Multimedia e la Stanza segreta, la mostra immersiva a Napoli

Van Gogh Multimedia e la Stanza segreta, la mostra immersiva a Napoli

A Napoli fino al 26 giugno protagonista l’arte dall’Impressionismo alla Belle Époque. In mostra, a Palazzo Fondi, oltre 900 capolavori in formato digitale e originali di van Gogh, Bernard, Cézanne e altri artisti.

Novecento dipinti in dieci anni. Tanta fu la febbrile produzione di Vincent van Gogh, che la grande mostra Van Gogh Multimedia e la Stanza segreta, ideata e prodotta da Navigare Srl e patrocinata dal Comune di Napoli, raccoglie nella sua interezza al Palazzo Fondi di Napoli fino al 26 giugno 2022. L’esposizione in formato digitale presenta anche 1 opera originale di van Gogh insieme ad altre 11, anche esse originali e provenienti da collezioni private, di altri celebri artisti attivi nei decenni tra il periodo impressionista e la Belle Époque: Bernard, Cézanne, Cormon, Gauguin, Mauve, Monticelli, Toulouse-Lautrec, esposte nella sezione Stanza segreta, a cura di Vincenzo Sanfo per Diffusione Italia International Group.

Frutto di un importante lavoro di ricerca e di riproduzione ad alta tecnologia, la mostra curata da Giovanna Strano e Maria Rosso rappresenta un’occasione unica per conoscere da vicino l’intenso percorso artistico del Maestro olandese (1853-1890) e ammirare i suoi capolavori presenti nei musei di Amsterdam, Londra, New York e Parigi, ma anche per entrare in contatto con la particolare sensibilità che segnò l’esistenza dell’artista morto suicida a soli 37 anni.

Il percorso espositivo

Nell’esposizione, in lingua italiana e inglese ed estesa in uno spazio di oltre 700 mq, l’opera di van Gogh è suddivisa per aree tematiche, mostrando al pubblico ritratti, paesaggi, autoritratti e nature morte, mentre nella Stanza segreta appaiono per la prima volta incisioni, acqueforti, acquerelli, dipinti a olio originali e rappresentativi di un ampio periodo, dalla seconda metà dell’800 al primo ventennio del ‘900.
Particolarmente suggestiva è anche la riproduzione in dimensioni reali della celebre stanza da letto della “casa gialla” di Arles in Provenza, in cui l’artista visse per un breve ma significativo periodo tra il 1888 e il 1889, insieme ad una collezione di abiti artistici dedicati alle opere di van Gogh e facenti parte del progetto culturale “Art Couture Sicily” ideato dalla fashion art designer Gisella Scibona, attivamente impegnata nel settore, anche in favore di altri artisti. La mostra, inoltre, ospita anche tre mosaici realizzati dai bambini della “Fondazione Bambini e Autismo Onlus” di Pordenone, sul modello di altrettanti noti dipinti di van Gogh.

La mostra multimediale

Van Gogh Multimedia e la Stanza segreta propone un concept in cui il formato digitale delle opere si accompagna alla multimedialità e alla visione tridimensionale con la tecnologia dell’Oculus VR360 QHD, usata come strumento per avvicinare un più ampio pubblico all’arte. Una modalità già largamente sperimentata con successo dagli organizzatori con altre esposizioni e che trova con i dipinti di van Gogh la massima resa, come spiega il promoter della società Salvatore Lacagnina:

“L’uso della multimedialità e della riproduzione digitale offre grandi opportunità nel campo della fruizione dell’arte. Inoltre, in particolare nel caso di van Gogh, la tecnologia di alta qualità consente di far risaltare l’uso del cromatismo che accende e rimanda a significati più profondi, più intensamente esistenziali, esattamente come nelle intenzioni dell’artista”.

Van Gogh Multimedia

La notte stellata, I girasoli, La Stanza di Vincent ad Arles, Il ritratto del dottor Gachet, l’Autoritratto con orecchio bendato, il Campo di grano con corvi sono solo una minima parte dei numerosi capolavori di Vincent van Gogh raccolti e riprodotti in formato digitale, e alcuni in versione animata, nella mostra ideata e organizzata a Napoli dalla società Navigare Srl.

La sezione intitolata “Vincent: il lavoro dell’anima” con le grandi proiezioni di opere selezionate, associate ad una voce narrante che scandisce parte delle lettere di Vincent al fratello Theo, accompagna il visitatore attraverso percorsi di approfondimento delle grandi opere, ma soprattutto della sua personalità amante della coerenza, risoluta e determinata nel seguire solamente la propria legge interiore che scaturisce dall’umanità insita in ogni individuo.

La stupefacente esperienza virtuale non è l’unica originalità di questa mostra. La ricostruzione reale della stanza da letto di Arles, con i suoi pochi oggetti e dallo stile estremamente sobrio, conduce nel mondo quotidiano di van Gogh e in un periodo cruciale per la sua vita e la sua arte. Trasferitosi nel 1888 in Provenza, nel luminoso Sud della Francia, su suggerimento di Camille Pissarro ed Henri de Toulouse-Lautrec, Vincent visse nella “casa gialla” di Place Lamartine e abitò i dintorni che lo ispirarono nella sua incessante ricerca del colore. Breve ma intenso, quel soggiorno segnato da un violento litigio con Paul Gauguin suo coinquilino fruttò anche la conoscenza e l’amicizia con lo psichiatra Gachet e, in seguito, il ricovero nella clinica di St. Remy. In quegli ultimi due anni, prima di togliersi la vita, Vincent dipinse molti dei suoi vibranti capolavori, oggi tra le opere più apprezzate e quotate al mondo.

Gli abiti riprodotti da Art Couture Sicily di Gisella Scibona sono, infine, una ulteriore particolarità dell’esposizione. L’artista siciliana, specializzata in progettazione e realizzazione di abiti d’epoca, espone la sua collezione di abiti impreziositi da tessuti stampati ispirati ai più famosi dipinti di van Gogh e alla biografia Vincent in love che Giovanna Strano, co-curatrice della mostra, gli ha dedicato.

La stanza segreta

Con 12 opere originali di 8 grandi artisti del caleidoscopico periodo impressionista e delle sue derivazioni, la Stanza segreta allestita all’interno della mostra a Napoli è un omaggio al sogno irrealizzato di van Gogh: costituire un collettivo di artisti accomunati dallo spirito d’avanguardia, “Atelier du Midi”, nella casa gialla di Arles. Il progetto, condiviso in un primo momento con Paul Gauguin, non trovò mai realizzazione.

In questa speciale reunion di artisti, spicca l’heliogravure originale realizzata da Vincent van Gogh, Homme à la Pipe: Portrait du docteur Gachet (1890). Quest’opera, realizzata a partire dalla rara acquaforte eseguita ad Auvers nello studio del dottor Gachet suo amico e medico conosciuto ad Arles, è una delle poche opere grafiche effettuate da van Gogh. Si conoscono, infatti, solo un’acquaforte e nove litografie tutte create presumibilmente nello studio dell’amico Gachet.

Il ritratto, editato in pochi esemplari nel 1939 dalla società Francois di Limoges per les Éditions Hyperion di Parigi, restituisce l’immagine del dottor Gachet leggermente incupita e tesa, forse presagio di ciò che lo stato di salute di van Gogh potrebbe determinare nel futuro dell’amico.

Questa opera grafica è, per molti versi, vicina al ritratto di Paul Gachet conservato al Musée d’Orsay di Parigi e in cui, al posto della pipa, egli tiene nelle mani una pianta medicinale. Di Gachet, Vincent scriveva al fratello Theo: “Simpatico ma disturbato quanto me” e ancora “Ho incontrato il dottor Gachet, mi ha dato l’impressione di essere abbastanza eccentrico, ma la sua esperienza di medico lo deve tenere in equilibrio. Sto lavorando al suo ritratto”. Pare sia stato proprio Gachet a consigliare al pittore una sorta di ‘arte-terapia’ e, quindi, a far convogliare sulla tela tutto il malessere dell’artista.

Di Paul Cézanne (1839-1906) si conoscono poche opere grafiche: circa cinque acqueforti e quattro litografie. Di queste, la Stanza segreta ospita la preziosa acquaforte La maison du docteur Gachet. Paysage a Auvers (1873). L’opera, considerata un piccolo capolavoro dagli appassionati, non solo rappresenta uno studio per il successivo lavoro su tela, ma testimonia anche la grande forza espressiva dell’artista che in alcuni casi, come questo, va ben oltre la descrizione impressionista, aprendo lo sguardo verso direzioni che portano ad intuire la nascita dell’Espressionismo e la futura rivoluzione di stampo picassiano. Come van Gogh, anche Cézanne fu amico del medico, artista e collezionista d’arte Gachet e nella sua casa ad Auvers-sur-Oise soggiornò tra il 1872 e il 1874. In questo periodo il medico e l’artista instaurano una proficua collaborazione. Il medico sarà tra i primi estimatori del talento di Cézanne divenendone fin da subito collezionista.

Olandese e cugino acquisito di Vincent van Gogh, il pittore Anton Mauve (1838-1888) fu tra i maggiori esponenti della scuola dell’Aia ed esercitò sul Maestro grande influenza dal punto di vista artistico, trasmettendogli le basi sia del colore ad olio, sia quelle dell’acquarello. Molte delle opere di van Gogh risentono di ispirazioni tratte dai dipinti di Mauve, tanto nelle impostazioni di fondo quanto nella struttura delle composizioni. Nella Stanza segreta è possibile ammirare l’acquerello su carta Paesaggio olandese (1875 circa) in cui Mauve dipinge un delicato orizzonte che si staglia al largo di un rarefatto paesaggio olandese.

© Riproduzione Riservata