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Stephen Wiltshire, l’artista autistico che disegna le città a memoria

Stephen Wiltshire, grazie al suo talento, riesce a disegnare le mappe delle città dall'alto dopo averle sorvolate in elicottero per qualche decina di minuti

MILANO – Dietro il nome di Stephen Wiltshire si nasconde un icredibile talento artistico e ancora sconosciuto ai più. Dietro a due occhi vispi e a un sorriso generoso, si nasconde un artista in grado di disegnare e dipingere città panoramiche in ogni loro dettaglio. Il suo particolare talento consiste proprio nel riproporre rappresentazioni realistiche e accurate delle città, a volte dopo averle osservate solo brevemente. Il suo percorso di studi ha avuto inizio al Fine Art presso il City & Guilds Art College e il suo lavoro, oggi popolare in tutto il mondo,  si svolge in una serie di importanti collezioni. Grazie alla sua arte, raccolta nel sito stephenwiltshire, vediamo di conoscere meglio Sthephen e la sua arte.

GLI ESORDI – In Stephen, nonostante fosse stato diagnosticato l’autismo all’età di tre anni, la passione per l’arte ha fatto breccia nel suo cuore fin da piccolissimo, quando a scuola si dilettava nel ricreare immagini del deserto e caricature dei suoi insegnanti. E’ stato proprio uno dei suoi docenti che, mostrando particolare interesse verso Stephen, ha deciso di inserire i suoi lavori in vari concorsi d’arte per bambini, in molti dei quali Stephen ha ottenuto anche dei premi. Anche la stampa locale iniziò a incuriosirsi sempre di più cercando di capire come un bambino riuscisse a creare quei disegni così magistrali. Proprio per questo motivo, grazie agli intressi dei media a livello nazionale, a soli sette anni Stephen ha cominciato a far conoscere la sua arte, costruendo la sua carriera. Nello stesso anno ha venduto il suo primo lavoro e poco più tardi, all’età di otto anni, ha ricevuto la sua prima commissione da parte del ministro britannico per creare un disegno della cattedrale di Salisbury. L’agente letterraio Margaret Hewson ha aiutato Stephen a pubblicare il suo primo libro, un volume dei suoi primi schizzi che presentavano una prefazione del libro di Casson, ex presidente della Royal Academy of Art di Londra. Fu la stessa agente letteraria, infatti, a organizzare il primo viaggio di Stephen a New York dove ha disegnato grattacieli leggendari come l’Empire State Building e l’edificio Chrysler.

I DISEGNI DELLE CITTA’– Da questo momento Stephen ha iniziato a intraprendere diversi viaggi raffiguarndo le città che visitava come Venezia, Amsterdam, Leningrado e Mosca. I suoi disegni testimoniano una concezione curata e una capacità di trasmettere prospettive complesse con facilità . Ma cosa più importante, rivelano la sua misteriosa capacità creativa di catturare la sensibilità di un edificio e quello che determina il suo carattere e la sua voce. E’ questa sua sensibilità a distinguerlo e a conferirgli lo status di artista. Nel 1992 è stato chiamato a Tokyo per disegnare alcune strutture come l’edificio governativo metropolitano di Tokyo, a Shinjuku, e il quartiere dello shopping di Ginza. Sempre a Tokyo nel 2005 ha realizzato un disegno panoramico della città. Dopo un giro di elicottero di 20 minuti, Stephen ha trascorso una settimana creando un disegno di 10 metri del Victoria Harbour di Hong Kong e della scena urbana circostante, offrendo poi l’opera come regalo di Natale ai residenti della città. Due mesi più tardi a Roma ha realizzato un quadro analogo rappresentando Città del Vaticano e San Pietro, solamente dalle immagini che erano rimaste impresse nella sua memoria.

ALTRI LAVORI – Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il giovane artista non è interessato solo a catturare l’architettura e le auto classiche americane,  in quanto spesso disegna ritratti di celebrità e amici vicini nel suo sketch privato. Stephen ha iniziato a creare caricature dei suoi insegnanti alla scuola primaria, e da allora ha prodotto molti “scatti” di caricatura che documentano divertenti accadimenti dei suoi viaggi all’estero. La passione di Stephen Wiltshire per edifici e skylines continua a ispirarlo continuamente e lo porta a rivedere le sue città preferite, nonché a scoprire nuove destinazioni mentre nel mondo. In una recente intervista a New York ha rivelato che le qualità più intriganti di una città emozionante devono avere ‘caos e ordine allo stesso tempo, i viali e le piazze, i grattacieli e gli ingorghi, l’ora di caotica e la gente’. Nel gennaio 2006, invece, un annuncio vedeva la nomina di Stephen come membro dell’Ordine dell’Impero britannico per volontà della regina Elisabetta II, in riconoscimento dei suoi servizi al mondo dell’arte. “È un onore assoluto”, ha detto la sorella Annette, “Ha portato lacrime agli occhi della mia mamma e al mio, perché tutti abbiamo lavorato così duramente per Stephen. L’autismo è per lui un dono. Anche se si chiude in se stesso, riesce a ricevere soddisfazione guardando il calore della gente sui loro volti, quando gli dicono quanto sia bello il suo lavoro. Ama l’attenzione e questo lo rende molto felice”.

 

 

 

 

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