Sei qui: Home » Arte » Riapre la Galleria dell’Accademia di Firenze

Riapre la Galleria dell’Accademia di Firenze

Il 6 maggio ha riaperto la Galleria dell’Accademia di Firenze con un allestimento tutto nuovo dopo i lavori di restauro.

Il 6 maggio una nuova Galleria dell’Accademia di Firenze ha accolto il pubblico al momento della riapertura ufficiale, dopo il lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid. Un periodo che ha visto il museo impegnato in grandi cantieri di ristrutturazione che hanno richiesto la movimentazione di oltre 600 opere, rivoluzionando il percorso espositivo e dando vita a un nuovo suggestivo allestimento che non mancherà di sorprendere. Da giugno in poi ci saranno aperture e cambiamenti continui, insomma un museo da riscoprire. Mentre a luglio termineranno i grandi lavori sull’impiantistica che coinvolgono tutto il museo e ci sarà finalmente un nuovo impianto di climatizzazione funzionante in ogni sala.

Il nuovo allestimento

È finalmente visibile la sezione dedicata agli Strumenti Musicali, un vero gioiello che raccoglie rari pezzi unici, e che è ora collegata direttamente, tramite un nuovo varco, alle sale delle mostre temporanee, ambienti dove sarà possibile immergersi nella magia del Rinascimento, grazie ai dipinti che arrivano dalla Sala del Colosso. Entrando verso la Tribuna, dove campeggia il David, il visitatore sarà accompagnato, attraversando I Prigioni di Michelangelo, da diversi personaggi: sono i gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca, capolavori della collezione del Museo che fino ad oggi potevano passare inosservati. Questo allestimento è finalizzato al periodo di durata dei diversi cantieri che interessano la Gipsoteca, la Sala del Colosso e le sale Bizantine e il primo piano.

La Gipsoteca

La Gipsoteca della Galleria dell’Accademia, che ricrea idealmente lo studio di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani a cavallo fra il Sette e l’Ottocento, ospitava circa 450 opere tra busti ritratto, bassorilievi, sculture di varie dimensioni, tutte opere plasmate dall’artista, insieme ad alcuni esempi del suo allievo Luigi Pampaloni. Tutti questi busti e alcune delle sculture che raffigurano personaggi, nobildonne e nobili, intellettuali e musicisti dell’epoca, nonché ninfe e figure mitologiche, abitualmente poco visibili perché posti su alte mensole, si trovano ora a ripopolare in maniera corale il nuovo percorso. Raggruppati per aree tematiche, ci consentono in questa visione ad altezza uomo, di avere uno spaccato della moda dell’epoca, dalle acconciature agli abbigliamenti.

La gemella del David di Michelangelo a Expo-Dubai

La statua gemella del David di Michelangelo a Expo-Dubai

Una riproduzione esatta del David di Michelangelo, fatta di resina e stampata in 3D, sarà esposta all’expo di Dubai.

 

Il commento del direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze

“È stata un’impresa oserei dire ciclopica, ricollocare tutte queste opere” racconta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze. “I lavori che sistematicamente abbiamo iniziato per risolvere i numerosi problemi conservativi dell’edificio, ci hanno messo di fronte a una grande sfida: ripensare l’assetto espositivo del museo, nel rispetto delle sue collezioni. Sono molto felice del risultato, che ritengo molto accattivante, e di poterlo condividere con il nostro pubblico.”

Il nuovo percorso espositivo della Galleria dell’Accademia di Firenze

Dal dipartimento degli Strumenti Musicali, grazie alla riapertura di un passaggio, si passa direttamente agli ambienti delle ex-Fiorentine, solitamente destinati alle esposizioni temporanee, dove adesso sono allocati i dipinti che si trovavano nella Sala del Colosso, ancora chiusa per i lavori. Una raccolta straordinaria della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento che, in questa sistemazione, riacquista tutta la sua preziosità. Pensiamo, per esempio, alla Tebaide, di Paolo Uccello, di cui possiamo finalmente godere le delicate sfumature dei colori che fino adesso si erano perdute, alla meraviglia del cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia, fratello del ben più celebre Masaccio, specialista nella decorazione di arredi domestici e di deschi da parto; Sandro Botticelli, con la Pala del Trebbio.

Photo Credit: Massimo Sestini

 

 

© Riproduzione Riservata