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Record per la mostra “Van Gogh Tra il grano e il cielo”

A 48 giorni dall’apertura della mostra che si tiene alla Basilica Palladiana di Vicenza dal 7 Ottobre, l'esposizione dedicata al celebre pittore ha già toccato quota 100mila visitatori

MILANO – A soli 48 giorni dall’avvio della mostra, “Van Gogh. Tra il grano e il cielo” ha già toccato quota 100mila visitatori. L’esposizione, curata da Marco Goldin, presenta eccezionalmente un numero elevato di opere del pittore olandese, 43 dipinti e 86 disegni alla Basilica Palladiana di Vicenza dal 7 Ottobre.

IL RICONOSCIMENTO – Nel pomeriggio di ieri, alla fortunata visitatrice n. 100.000 il vicesindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d’Elci, ha consegnato, quale omaggio, l’intero kit editoriale che accompagna la mostra: catalogo, film documentario, oltre al prezioso libro d’arte “Canto dolente d’amore (l’ultimo giorno di Van Gogh)”. Evidente l’emozione della visitatrice, stupita e un po’ frastornata dal festeggiamento. E altrettanto evidente la soddisfazione del Comune di Vicenza che, con Linea d’ombra, ha promosso la grande rassegna curata da Marco Goldin. Quest’ultimo era assente perché impegnato a seguire, tra Olanda e Belgio, le ultime riprese del film dedicato a Vincent van Gogh, alla mostra di Vicenza e alla collezione del Kröller-Müller Museum. Film che, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital per la serie “La grande arte al cinema”, sarà nelle sale di tutto il mondo nel mese di aprile 2018.

LA MOSTRA – L’esposizione studia dapprincipio, e in modo approfondito, i cinque anni della permanenza olandese dell’artista nel Brabante, da Etten nella primavera del 1881 fino all’autunno del 1885 a Nuenen. Ma anche i mesi meravigliosi trascorsi nell’autunno del 1883 nella regione del Drenthe, quella più amata dai paesaggisti olandesi e nella quale Van Gogh realizza alcuni fogli di squisita eleganza. Con l’anticipazione determinata, al principio di tutto, dal lungo periodo passato in Belgio, dal dicembre 1878 all’ottobre 1880 fino ad Anversa per frequentare la locale Accademia di Belle Arti, che culminerà con il decisivo approdo in Francia. Successivamente la tanto desiderata immersione nel Sud, prima ad Arles, dal 20 febbraio 1888 fino al principio di maggio 1889, e poi per un anno a Saint-Rémy, fino a metà maggio del 1890. Prima dei pochi giorni trascorsi a Parigi a casa del fratello Théo, per giungere alla conclusione della sua vita con i settanta, febbrili giorni di Auvers-sur-Oise. Quando tutto giunge a compimento nelle orizzontali distese dei campi, stirati sotto un cielo assolato o gonfio di una pioggia, che pare non finire mai. Il giallo dell’oro delle messi e l’azzurro del cielo. La vicinanza e la lontananza dal mondo. Spesso in una sola, straziata immagine.

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