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Pollock-Krasner, un amore fonte d’ispirazione

Quello tra Pollock e Krasner fu un amore spaciale. I due si incontrarono a una mostra collettiva organizzata dall'artista bielorusso John Graham

Jackson Pollock e Lee Krasner si conobbero per la prima volta nel 1936, a una festa organizzata dal sindacato degli artisti. Ballarono insieme, o meglio l’impacciato artista calpestò i piedi di un’incredibile ballerina. Galeotto, dunque, non fu proprio il ballo.

La passione per l’arte accese la scintilla

L’amore tra i due artisti però nacque solo qualche anno più tardi, lontano dalle piste da ballo. Ne 1942 i due si ritrovarono a una mostra collettiva organizzata dall’artista bielorusso John Graham a New York: la donna fu chiamata nello studio di Pollock e qui rimase estasiata dal genio del pittore. E certamente anche lui rimase colpito poi dal talento di una ragazza giovane ma volitiva.

Un’affinità speciale

Fu un’attrazione calibrata dalle loro stesse passioni: entrambi pittori d’avanguardia e attivisti a sinistra, condividevano molti interessi in comune, e si sposarono nel 1945. La donna, molto più estroversa, inserita negli ambienti culturali americani guidò il marito verso il successo. La Krasner per dedicarsi al marito mise da parte perfino la sua carriera, divenendo la critica, la consigliera e la maggiore fautrice del genio Pollock. E’ ancora un mistero perché Lee decise di consacrare la vita al marito, mettendo da parte il suo talento espressionista astratto. Forse per amore di lui, dell’arte o perché oppressa dalla misoginia dell’epoca.

“L’amore è una strada a doppio senso. Darei qualsiasi cosa per avere qualcuno che mi dia quello che io ho potuto dare a Pollock” 

Lee Krasner

L’amore assoluto e devoto di Lee Krasner

Lee Krasner per un certo periodo riuscì ad allontanare il marito dall’alcolismo sostenendolo nella strada verso il successo. Con la borsa di studio fornitagli dalla mecenate Peggy Guggenheim acquistarono una villetta colonica nella lussureggiante zona Springs di East Hampton, a Long Island, che divenne anche la sede di uno stimolante circolo culturale. Lei rimase sempre al suo fianco, anche quando lui iniziò una relazione con la pittrice Ruth Kligman. La stessa che era con lui la notte dell’11 agosto 1956, quando perse la vita in un incidente stradale, causato dal suo stato di ebbrezza, avvenuto a meno di due chilometri di distanza dalla sua casa di Springs.

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Lee Krasner dopo Jackson Pollock

Quando Pollock morì nell’incidente stradale insieme alla sua amante, Lee si trovava a Parigi per sfuggire a quella crisi coniugale che l’aveva vista sempre e comunque a fianco dell’amato marito. Con la morte dell’artista Lee Krasner riesce ad uscire dalla campana di vetro dentro cui soffocava la sua carriera. Dipinse la serie intitolata Prophecy, ispirata a Picasso e alle Demoiselles d’Avignon: una folla di figure femminili contraddistinte da erotica violenza. Lavora senza sosta nello studio-fienile del marito, inchiodando le tele direttamente sul muro. L’insonnia e il dolore della perdita la tormentano e l’unica via di fuga è l’arte. I suoi schizzi di colore si mescolano a quelli di Jackson. La pittura diventa così l’unico mezzo per elaborare il lutto.

Photo Credits: pollockkrasnerfoundation

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