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Da Pollock a Klein, a Washington la più grande collezione privata d’America

A Washington inaugura la nuova sede del Glenstone Museum, la più grande collezione privata d’America. Il restyling è costato 200 milioni di dollari

MILANO – Pollock, Fontana, De Kooning, Basquiat sono solo alcuni nomi della collezione del Glenstone Museum, che conta più di 1300 opere di arte contemporanea, dal secondo dopoguerra ai  giorni nostri. Isolata nelle campagne di Washington DC, la collezione privata dei ricchissimi coniugi Rales  aveva aperto nel 2006. Ora, la nuova struttura da 200 milioni di dollari copre 20mila metri quadrati di superficie e mira a raggiungere 100mila visitatori all’anno.

La coppia

Mitchell ed Emily Rales (lui imprenditore immobiliare, lei storica dell’arte) non sono una coppia amante delle luci della ribalta: forse è per questo che il Glenstone Museum, aperto dal 2006, è stato fino ad ora poco conosciuto dal pubblico americano, complice anche la sua localizzazione nelle campagne a 45 minuti da Washington DC. La decisione di devolvere parte del suo immenso patrimonio nell’acquisto di opere d’arte risale all’inizio degli anni ’90, quando Mitchell sopravvive a un incidente in elicottero che lo porta a riconsiderare le priorità della sua vita. Da quel momento inizia a costruire la sua collezione, e decide che sarà per sempre fruibile gratuitamente da tutti i visitatori.

Il museo, un’opera architettonica

La nuova veste del Glenstone Museum è frutto di  anni di ricerca da parte dei due coniugi, che hanno visitato più di 50 musei nel mondo alla ricerca della giusta ispirazione per una struttura che facesse compenetrare l’arte con la natura circostante. Il progetto , affidato allo studio di architetti Thomas Phifer and Partners, chiamato “The Pavillions”, è curato nel minimo dettaglio affinché lo spettatore possa immergersi nell’arte e dimenticarsi della frenesia della vita cittadina. Un percorso di dieci minuti a piedi nella natura introduce i visitatori alle undici strutture del museo, dove troveranno ad attenderli le guide, abbigliate con uniformi specificamente studiate dal designer Ai Bihr, dello stesso color grigio antracite degli edifici. Il museo sarà aperto gratuitamente al pubblico, ma solo su prenotazione, per evitare il crearsi di code e folle che turbino la quiete dei visitatori. All’interno, più di 1300 pezzi unici di circa 300 artisti internazionali, tra cui spiccano alcuni nomi illustri dell’arte contemporanea: Pollock, Klein, Rothko, De Kooning, Basquiat, e tra gli italiani Fontana, Manzoni, Giacometti, Burri, Cattelan.

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