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Piero Manzoni, protagonista del panorama artistico degli anni ’50 e ’60 tra genio, performance e provocazione

Il mondo dell’arte oggi ricorda la scomparsa dell’artista Piero Manzoni, morto a soli 29 anni nel suo studio a seguito di un infarto nel 1963. Tra le sue più note opere ricordiamo...

“Ho sempre considerato la pittura una questione di impegno morale più che un fatto plastico, ma ora che in nome dell’avanguardia tutti si sono messi a fare quadri bianchi la cosa sta diventando altamente immorale e dovrò essere ancora più rigido per evitare la confusione e gli equivoci”

 

MILANO – Il mondo dell’arte oggi ricorda la scomparsa dell’artista Piero Manzoni, morto a soli 29 anni nel suo studio a seguito di un infarto nel 1963. Artista complesso, dirompente, di una vivace genialità, fu protagonista del panorama artistico degli anni ’50 e ’60 del XX secolo. Tra le sue più note opere ricordiamo gli ‘Achrome’ e ‘Merda d’artista’. 

GLI ESORDI – Personalità complicata, Piero Manzoni nasce a Soncino, in provincia di Cremona, il 13 luglio 1933. Cresce a Milano dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. La sua passione per l’arte nasce con l’incontro con il grande artista Lucio Fontana, fondatore dello “Spazialismo”, e celebre per i buchi e tagli sulla tela. I suoi primi dipinti sono paesaggi e ritratti di stampo tradizionale ad olio. Nel 1955 inizia a dipingere con impronte di oggetti banali (chiodi, forbici, tenaglie ecc). Nel 1956 partecipa alla ‘IV Fiera mercato’ del Castello sforzesco di Soncino e pubblica il manifesto “Per la scoperta di una zona di immagini”. Un testo breve, nel quale Manzoni anticipa alcuni punti essenziali delle tesi che svilupperà in altri documenti. Nel 1957 espone, con Ettore Sordini e Angelo Verga, in una collettiva alla galleria Pater di Milano e pubblica il manifesto Per una pittura organica. È inoltre cofirmatario del “Manifesto contro lo stile” con il Gruppo Nucleare, con cui espone alla mostra ‘Movimento Arte Nucleare’ presso la galleria San Fedele di Milano. Inizia a lavorare sulle tele “Ipotesi”, con materie come il gesso e la colla.

IL SUCCESSO – Nel 1959 abbandona il gruppo dei Nucleari, e stringe legami con Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani. Con quest’ultimo fonda la rivista “Azimuth”, dove compaiono scritti di Vincenzo Agnetti, Nanni Balestrini e Edoardo Sanguineti e illustrazioni di Yves Klein, Arnaldo Pomodoro, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Piero Dorazio, Gastone Novelli e Franco Angeli.

 
LE OPERE PROVOCATORIE – Sempre nel 1959, entra in contatto con il Gruppo Zero di Düsseldorf e, oltre a continuare la ricerca sugli ‘Achrome’, inizia a creare oggetti concettuali come le ‘Linee’ e progetta di firmare corpi viventi come se fossero opere d’arte, rilasciando ‘certificati di autenticità’ (saranno poi intitolate ‘Sculture viventi’ e tra le 71 che firmerà fino al 1961 compariranno anche Umberto Eco, Marcel Broodthaers e Mario Schifano). Produce 45 ‘corpi d’aria’: comuni palloncini riempiti d’aria che poi saranno chiamati ‘fiato d’artista’. Il suo stile diviene più radicale. Oltrepassa la superficie della tela con nuove opere provocatorie: realizza Scultura nello spazio; una sfera pneumatica di 80 cm di diametro, in sospensione su un getto d’acqua. Torna a produrre ‘corpi d’aria’ che sono intitolati “Fiato d’artista”; palloncini da lui gonfiati, sigillati e fissati su una base di legno. Continua a produrre ‘Linee’, e il 4 luglio 1960 in Danimarca, grazie al mecenatismo di Aage Damgaard, crea la sua linea più lunga (7200 metri), che sigilla in un cilindro di metallo cromato e seppellisce perché possa essere ritrovata casualmente in futuro.

Il 24 aprile, in occasione di una serata con Angeli, firma la sua scarpa destra e la dichiara opera d’arte, facendo lo stesso con una scarpa di Schifano. In maggio inscatola e mette in vendita 90 ‘Merde d’artista’ da 30 gr. al prezzo di altrettanti grammi d’oro ciascuna. Realizza la seconda ‘Base magica’ e la ‘Base del mondo’; un parallelepipedo in ferro (90 x 100 cm) installato nel parco della fabbrica di Herning capovolto al suolo per eleggere il mondo ad opera d’arte.

 

 

6 febbraio 2015

 

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