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Perché visitare il Pantheon a fine Giugno?

Tra le tante attrazioni che vi consigliamo di visitare, insieme a Daniele Iovane per la rubrica “Carpe Viam", abbiamo scelto uno dei simboli più importanti della città Eterna, spiegandone i significati più interessanti.

È da poco passato il 21 Giugno, solstizio d’estate, e non si può non ricordare l’importanza del Pantheon di Roma in questi giorni. Così, tra le tante attrazioni che vi consigliamo di visitare, insieme a Daniele Iovane, per la sua rubrica “Carpe Viam”, abbiamo scelto uno dei simboli più importanti della città Eterna, spiegandone i significati più interessanti.

La storia del Pantheon

Il Pantheon rappresenta la massima espressione della gloria di Roma da oltre duemila anni. La storia del Pantheon è indissolubilmente legata alla Città Eterna e ne è stata l’immagine nei secoli.   Costruito da Agrippa tra il 25 e il 27 a.C., il Pantheon era un tempio dedicato ai dodici dei e al sovrano vivente. Tradizionalmente si ritiene che l’edificio attuale sia il risultato della radicale ricostruzione operata da Adriano tra il 118 e il 125 d.C.. È l’unico edificio romano antico rimasto praticamente intatto nei secoli. Nel 608 papa Bonifacio IV fece rimuovere i resti di molti martiri dalle catacombe cristiane e li fece collocare nel Pantheon.   In seguito il tempio fu ufficialmente convertito al cristianesimo e chiamato Santa Maria ad Martyres. Il Pantheon fu fonte di ispirazione per Raffaello, uno dei più grandi architetti del Rinascimento, che lo volle come luogo di riposo eterno.

 

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Il Pantheon come un tempio Solare

Quando siamo all’interno del Pantheon in una giornata di sole, possiamo vedere un grande disco di luce che gioca sulla volta e sulle pareti. L’andamento del sole nel cielo fa sì che questa luce all’interno dell’edificio si comporti in modo diverso ogni giorno dell’anno, ma lo stesso schema si ripete ogni anno nello stesso giorno. Al solstizio d’inverno il disco di luce solare che entra dall’oculo a mezzogiorno colpisce il cassone più alto. All’equinozio di primavera e d’autunno la luce solare colpisce il cornicione che segna il bordo inferiore dei cassoni e al solstizio d’estate illumina il visitatore all’ingresso. La luce che colpisce in direzione zenitale ha un particolare significato mistico e simboleggia un collegamento diretto tra gli dei e gli uomini, senza intermediari religiosi. Il raggio di luce che entra dall’oculo al centro della cupola si muove a seconda dell’ora del giorno e trasforma il Pantheon in un osservatorio astrologico per tutti gli dei.

Perché il Pantheon andrebbe visitato in questi giorni di fine Giugno?

Fin dalla sua creazione all’inizio del II secolo, il Pantheon è stato una calamita per i visitatori per il suo incredibile design sferico, e coloro che si innamorano del suo oculus tornano ogni anno nello stesso giorno per crogiolarsi in un’intensa pioggia di luce solare. A mezzogiorno del 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, la luce risplende al centro dell’oculo, illuminando il pavimento e creando una metaforica meridiana e un gigantesco meridiano solare.

Astronomia e Pantheon

Eudosso, contemporaneo e allievo di Platone, molti anni prima di Adriano, aveva suggerito di spiegare i moti planetari, spesso bizzarri, con una serie di sfere concentriche. Ne propose 27, in effetti. Non era un sistema perfetto, ma portò al concetto di un cosmo sferico basato su regole matematiche e un suo allievo ne aggiunse altre per rendere il sistema più preciso.

Il concetto di anelli concentrici e il loro legame con i moti planetari furono descritti nella letteratura romana, come il “Sogno di Scipione” da Cicerone, e ulteriormente sviluppati dallo scrittore romano Macrobio. Ciò ha influenzato il pensiero cristiano del primo Medioevo sull’argomento. Forse l’ampia letteratura e le riflessioni sull’argomento sono state sufficienti a convincere Adriano a trasformare il Pantheon in un moderno osservatorio astronomico, o perlomeno a farne una sede di potere estremamente potente come linea telefonica diretta con il cielo.

Per chi fosse curioso, lungo il perimetro ci sono 7 nicchie per altari, una per ciascuno dei pianeti conosciuti all’epoca. Se siete interessati ai numeri, su ognuno dei 5 anelli della cupola ci sono 28 cassettoni, anche se non c’è una spiegazione immediata sul perché di questa scelta. Forse, nel momento in cui gli astronomi avevano sviluppato per qualche secolo modelli matematici perfezionati sulla base delle 27 sfere di Eudosso, qualche marchingegno che si trovava al centro del Pantheon, forse un semplice specchio, si allineava con i raggi del sole, o permetteva di allineare e calibrare le immagini nelle casse del soffitto, prevedendo eventi planetari come la prossima eclissi totale. 

 

 

Stella Grillo

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