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Paul Cézanne, l’attualità del pittore che inventò l’arte moderna

Il canestro di mele di Paul Cézanne è un’opera, che, vista con una chiave di lettura attuale, ci riporta alle lunghe giornate in lockdown

Ricorre oggi l’anniversario di Paul Cézanne, artista francese nato a Aix-en-Provence il 19 gennaio 1839 e morto sempre a Aix-en-Provence il 22 ottobre del 1906. Padre dell’arte del XX secolo, Cézanne creò un ponte tra l’arte dell’Ottocento e quella del Novecento. Per celebrarlo abbiamo pensato di proporvi, con una chiave di lettura un po’ più attuale, la sua opera Il canestro di mele. Un dipinto del 1893 circa che eccezionalmente riporta la firma dell’artista.

Il canestro di mele

L’opera Il canestro di mele fu realizzata da Paul Cézanne intorno al 1893. Conservata oggi presso l’Art Institute di Chicago, il dipinto è una delle celebri nature morte dell’artista e, eccezionalmente, riporta anche la sua firma. Nell’opera vediamo un cesto di vimini pieno di mele poggiato su di un piano di legno, probabilmente un tavolo, insieme ad una bottiglia di vetro e un piatto con dei biscotti rigorosamente impilati. Oltre alle mele presenti nel cestino, ne vediamo altre disposte su un panno bianco. Nonostante i soggetti rappresentati siano ben riconoscibili, Cézanne dipinge sempre di più semplici forme geometriche. L’opera presenta un interessante contrasto cromatico dato dalla predominanza di toni caldi in primo piano e dallo sfondo più freddo e chiaro.

Il canestro di mele

Una natura morta e le nostre vite durante il lockdown

Come può risultare attuale una natura morta dipinta quasi centotrenta anni fa? Semplice, basta pensare agli ultimi due anni che, a causa dei diversi lockdown, ci hanno visti chiusi in casa per lunghi periodi. La scena rappresentata da Cézanne in Il canestro di mele potrebbe benissimo rappresentare il ripiano di una cucina qualsiasi ad aprile del 2020. Quanta frutta abbiamo acquistato in quel periodo? Quanto cibo in generale, con la paura di non riuscire ad andare a fare la spesa per le lunghe code fuori dai supermercati. Quante bottiglie di vino abbiamo stappato per festeggiare compleanni o lauree a distanza? E ancora, quanti biscotti abbiamo imparato a cucinare durante quei lunghi mesi di isolamento? Ecco come diventa attuale un dipinto.

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Cézanne e le basi per l’arte moderna

Paul Cézanne si inserisce nella corrente artistica post-impressionista. Il suo modo di dipingere riuscì a creare un ponte tra la visione ottocentesca dell’arte, prettamente realistica, e quella innovativa del Novecento. Ciò che separa nettamente Cézanne dai pittori impressionisti è il suo modo di rappresentare i soggetti in questione. Egli, infatti, non voleva riprodurre la realtà, ciò che l’occhio vedeva, ma voleva andare oltre. Un dipinto doveva rappresentare l’equilibrio di ciò che l’artista progettava e ciò non poteva quindi imitare la natura. La progressiva semplificazione delle figure da parte del pittore portò alla trasformazione dello spazio riducendolo da tridimensionale a bidimensionale. La rappresentazione bidimensionale, che era la trasposizione della realtà sulla tela ricostruita nella mente dell’artista, gettò le basi del Cubismo.

Paul Cézanne

Nato in Provenza, Cézanne frequentò le scuole tra 1844 e il 1849 nella natia Aix dove iniziò anche gli studi superiori, dapprima presso la scuola Saint-Joseph e poi, a partire dal 1852, presso il collegio Bourbon, un liceo classico rigorosamente tradizionalista dove conobbe Èmile Zola. Proprio grazie al futuro scrittore e grande amico che nel febbraio del 1858 lasciò Aix-en-Provence alla volta di Parigi, Paul Cézanne si avvicinò al mondo dell’arte scoprendo poi il suo immenso talento. La partenza dell’amico lasciò un vuoto indelebile nell’artista così i due iniziarono una fitta corrispondenza epistolare ricca di versi, acquerelli e disegni. Ciò porto alla conversione artistica del futuro pittore. Da qui Paul Cézanne seguì l’amico a Parigi e iniziò la sua carriera.

Alice Turiani

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