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La grande onda di Hokusai, l’opera che celebra la forza dei mari

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani vi raccontiamo la più famosa opera d’arte giapponese, La grande onda di Hokusai

Oggi si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, una ricorrenza importante per ricordarci quanto fragile sia l’equilibrio delle acque che circondano le nostre terre e quanto sia fondamentale per l’ecosistema la loro salvaguardia. Per l’occasione abbiamo pensato di parlarvi di una delle opere più rappresentative, ovvero “La grande onda” di Kanagawa di Katsushika Hokusai.

La grande onda di Kanagawa

Katsushika Hokusai creò quest’opera tra il 1830 e il 1831 e fa parte della serie dal titolo Trentasei vedute del Monte Fuji. Si tratta della rappresentazione di una grande onda che si solleva dal mare tempestoso da sinistra e incombe su alcune imbarcazioni che si trovano sotto di essa. Sulle tre barche si scorgono alcuni pescatori seduti ordinatamente. La sagoma del monte Fuji svetta all’orizzonte oltre il mare. In alto a sinistra è stampata la firma di Hokusai e il titolo della serie di rappresentazioni. La zona di mare rappresentata nella xilografia fa parte dell’odierna prefettura di Kanagawa. Hokusai realizzò il movimento dell’onda contrario al senso di lettura orientale, l’osservatore si immedesima con i pescatori e procede con loro.

Il significato dell’opera

La grande onda nasconde un significato simbolico e spirituale. Si può interpretare come una contrapposizione tra la forza della natura che incombe sulla fragile umanità. La grande onda è quindi la rappresentazione della forza della natura che incombe e minaccia l’umanità. Il Monte Fuji sul fondo è un elemento religioso che in questo caso osserva indifferente il compimento del dramma. La stessa onda viene anche antropomorfizzata, infatti la forma della spuma è simile ad una mano che sembra abbattersi e artigliare i pescatori sottostanti. In questo senso la grande onda rappresenta anche la morte che incombe sulle persone.

Lo stile

La grande onda e le altre rappresentate nelle stampe della serie sono ispirate alle riproduzioni di onde e dello scorrere dell’acqua rielaborate nello stile Shan shui. Si tratta di una cultura artistica cinese nella quale si ritrovano solitamente corsi d’acqua come fiumi, cascate e montagne. In questo stile gli elementi della natura sono ritratti sotto forma illustrativa e privi di una connotazione spirituale. Per questo alcuni storici indicano come fonte di ispirazione per Hokusai lo stile giapponese Yamato-e.

La tecnica

La grande onda di Kanagawa è una xilografia in stile ukiyo-e, traducibile come “immagine del mondo fluttuante”. Tale stile calcografico si diffuse nel periodo Edo tra il XVII e il XX secolo, secondo il calendario occidentale. La copia custodita presso il Museo di Hakone in Giappone è di 25,7 x 37,9 cm. Le proporzioni dell’immagine rispettano il modello ōban. Si tratta del formato più comune utilizzato per le stampe giapponesi di circa 25 cm di altezza per 38 di larghezza.

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Katsushika Hokusai

Hokusai nacque nel 1760, secondo il calendario universale. Affrontò quindi l’incisione di questa nota xilografia intorno all’età di 70 anni. In questo periodo il maestro si trovava in una situazione di grande sofferenza, infatti era in condizioni di difficoltà economiche, malato e costretto ad occuparsi del nipote che gli procurava molti debiti. La moglie era morta nel 1828 ed era rimasto solo ad affrontare i problemi della vita.

La giornata mondiale degli oceani

La Giornata è stata istituita l’8 giugno del 1992 a Rio de Janeiro, durante il Vertice sull’ambiente, ma dal 2008 è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite. L’intento è quello di salvaguardare il polmone blu del nostro pianeta che rilascia più del 50% dell’ossigeno che respiriamo ed è in grado di assorbire un terzo dell’anidride carbonica prodotta. Oltre ad agire come regolatore del clima e fornire cibo e sostentamento a miliardi di persone: si stima che una persona su 5 dipenda dal mare.

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