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Notte stellata, i tormenti di Van Gogh in un vortice di vitalità e passione

Scopri il significato de "La Notte stellata" di Van Gogh attraverso il racconto del noto critico d'arte Luca Nannipieri, autore dei libri "Raffaello" e "Capolavori rubati" pubblicati da Skira

La Notte stellata è un dipinto del pittore olandese Vincent van Gogh, realizzato nel 1889 e conservato al Museum of Modern Art di New York (MOMA). 

La Notte stellata  la maggior parte degli esperti sono concordi nel sostenere che sia stata dipinta poco prima dell’alba del 19 giugno 1889, durante l’anno di permanenza dell’artista nella clinica psichiatrica di Saint-Rémy-de-Provence.

Nel 1888, prima dell’internamento a Saint-Rémy, van Gogh scrisse:

«Con un quadro vorrei poter esprimere qualcosa di commovente come una musica. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con lo stesso raggiare, con la vibrazione dei colori […]. Ah il ritratto, il ritratto che mostri i pensieri, l’anima del modello: ecco cosa credo debba vedersi»

A raccontarci la vitalità sconfinata della Notte stellata di Vincent Van Gogh è il noto critico d’arte Luca Nannipieri, autore dei libri “Raffaello” e “Capolavori rubati” pubblicati da Skira.

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A raccontarci una delle opere più celebri della modernità, L’Urlo di Munch, è il noto critico d’arte Luca Nannipieri, autore dei libri “Raffaello” e “Capolavori rubati” pubblicati da Skira

Perché la Notte stellata è considerata un’opera senza tempo

E’ incredibile che da una persona così inquieta, errabonda, concitata nella mente e nel cuore, come Vincent Van Gogh, siano nate opere che hanno fatto sognare milioni, forse addirittura miliardi di persone.

La sua inquietudine ha oscurato la sua vita e ha illuminato la nostra. Guardate questa “Notte stellata”, conservata al MoMA di New York.

Chi non vorrebbe esserci dentro? Il cielo, le stelle e la luna si contorcono di passione, di vitalità, non di disperazione.

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A raccontarci una delle opere più celebri di Mantegna, è il noto critico d’arte Luca Nannipieri, autore dei libri “Raffaello” e “Capolavori rubati” pubblicati da Skira

La disperazione che porta l’artista nel 1890 ad impugnare una pistola e a rivolgersela contro il cuore per poi, ferito a morte, spirare sul letto di casa, è una disperazione che, sulla tela, non diventa mai annichilimento, umiliazione, oscurità piena.

Al contrario, in questa opera, diventa incanto di nuvole e innamorate stelle sul paese addormentato.

I cipressi che solitamente sono alberi quasi cimiteriali, associati al culto dei morti o ai perimetri dei terreni, nel quadro sembrano danzare della stessa danza del cielo.

La chiesa, le case e le colline, così come la volta stellata, sono immerse in un blu così carico di vibrazioni, di energia, di esuberanza, che pensi a tutto fuorché alla morte. Eppure è stato dipinto nel 1889, un anno prima di spararsi.

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A raccontarci una delle opere più celebri di sempre, è il noto critico d’arte Luca Nannipieri, autore dei libri “Raffaello” e “Capolavori rubati” pubblicati da Skira

Che cosa ci insegna quest’opera

“Ebbene, quanto al mio lavoro, ci rischio la vita, e la ragione vi è quasi naufragata” scrive l’artista poco prima di uccidersi. La debolezza psicologica di Van Gogh diventa, sulla tela, strabiliante potenza immaginifica.

Chi non conoscesse la sue esistenza tormentata e non proiettasse sui suoi quadri il retro-pensiero dell’angoscia che lo ha divorato nei suoi trentasette anni di esistenza (1853-1890), vedendo questa notte stellata, penserebbe ad un’innamorata sovrabbondanza di vita.

Alla fine l’artista fa questo: portando lode al mondo, ne innalza la vita, al prezzo a volte di perdere la propria.

Chi è Luca Nannipieri

Luca Nannipieri nasce a Pisa il 7 settembre 1979. È critico d’arte, ha pubblicato con Skira i libri Capolavori rubati (2019), Raffaello (2020), A cosa serve la storia dell’arte (2020) e il romanzo Il destino di un amore. Tiziano Vecellio e Cecilia(2021). Dirige Casa Nannipieri Arte, curando mostre e convegni, da Giacomo Balla a Keith Haring.

Su Striscia La Notizia, su Canale 5, con l’inviata Chiara Squaglia, ha condotto la rubrica “EnigmArte”, spiegando le sculture d’arte contemporanea presenti nelle città.

È testimonial della Fondazione Arpa, presieduta dal tenore Andrea Bocelli, dedicata alla ricerca in campo medico e oncologico.

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