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Musei e parchi archeologici gratuiti domenica 6 novembre

Torna una delle iniziative più attese per gli amanti della cultura: l'apertura e l'ingresso gratuito in tutti i musei e parchi archeologici statali nella prima domenica del mese.

Questo weekend torna “Domenica al museo“, una delle iniziative culturali più attese dagli italiani: si tratta di un importante incentivo, concepito dal Ministero della Cultura, a visitare i musei e i parchi archeologici statali che aderiscono al progetto, e che difatti sono visitabili tutto il giorno con ingresso gratuito.

“Domenica al museo”, le parole del neo ministro Sangiuliano

La “Domenica al museo” viene riproposta ogni prima domenica del mese, ed è solo uno dei modi con cui il Ministero cerca di agevolare gli italiani nella fruizione della cultura. Di recente, il neo Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha così commentato gli sforzi per incentivare la presenza di visitatori nei musei e nei parchi archeologici e la possibilità di rendere gli ingressi gratuiti non solo in occasione della prima domenica del mese:

“Non far pagare del tutto l’accesso al museo è sbagliato perché depaupera il valore del nostro patrimonio culturale e, in ogni caso, pone un problema di risorse visto che lo Stato italiano incassa ogni anno circa 250 milioni di euro dai biglietti dei musei: sono risorse che andrebbero comunque trovate.

Il Ministero della Cultura fa molto per garantire l’accesso ai musei: penso alle gratuità per i ragazzi fino ai 18 anni, all’ingresso ad appena 2 euro fino ai 25 anni, alle agevolazioni per le categorie protette e, in particolare, alla gratuità ogni prima domenica del mese. Una promozione che tornerà proprio questa prossima domenica 6 novembre in cui i musei e i parchi archeologici dello stato saranno aperti gratuitamente in tutta Italia”. 

Alcuni suggerimenti per trascorrere una domenica nei musei italiani

Ma andiamo a scoprire qualcuno dei musei che aderiscono all’interessante iniziativa:

“Museo Archeologico nazionale di Napoli”

Il Mann è uno dei musei archeologici più importanti d’Europa, un vero gioiello incastonato nel cuore del capoluogo partenopeo, racchiuso in un edificio che racconta una storia antica ed affascinante. Prima di diventare Museo Archeologico, il palazzo infatti ebbe tante destinazioni diverse. Oggi al Mann è possibile visitare una vastissima collezione di reperti storici che vi porteranno indietro nel tempo.

Il primitivo impianto dell’edificio, rimasto incompiuto e destinato alle Scuderie Vicereali, di cui resta oggi solo il portale in piperno sul lato occidentale lungo via Santa Teresa, fu costruito nel 1585 per ordine del viceré di Spagna, don Pedro Giron, dall’architetto Giovanni Vincenzo Casale. La struttura venne trasformata, tra il 1610 ed il 1615, ad opera dell’architetto Giulio Cesare Fontana, al fine di trasferirvi gli Studi (antica Università). 

Il primo allestimento del Real Museo Borbonico, intrapreso da Michele Arditi nel 1807, poté considerarsi concluso nel 1830 secondo i criteri dell’epoca, tipologici e per classi di materiali, con l’aggiunta di altre immissioni per donazione o acquisto e dai reperti provenienti dagli scavi eseguiti nei territori del Regno di Napoli.

“Pinacoteca Nazionale di Bologna”

Ecco un altro degli interessanti musei che aderiscono all’iniziativa della prima domenica del mese con acceso gratuito.

La Pinacoteca nazionale ha sede nell’ex noviziato gesuita di Sant’Ignazio. Il museo, oggi completamente rinnovato (1997) nelle sue strutture secondo i più moderni criteri conservativi e museografici, offre ai visitatori un affascinante percorso attraverso la pittura emiliana dal XIII al XVIII secolo. Entrata a far parte delle più importanti raccolte d’arte europee, la pinacoteca nacque nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti e divenne museo autonomo nel 1882.

Per il Trecento si segnalano opere di Vitale, dello Pseudo Jacopino, di Simone dei Crocefissi e di Jacopo di Paolo, di Giotto e di Lorenzo Veneziano, oltre ad una delle più vaste raccolte nazionali di affreschi trecenteschi staccati (come ad esempio quelli provenienti dalla Chiesa di Mezzaratta). Nella sezione rinascimentale dipinti dei Vivarini, del Cossa e del Costa, di Perugino e di Raffaello a precedere i capolavori del Parmigianino e di Tiziano.

La ricchissima sezione secentesca propone le sale dedicate ai tre Carracci ed a Guido Reni, Guercino, Domenichino e Tiarini. Il percorso si conclude con opere del Settecento emiliano (Crespi, Creti, Gandolfi). Al piano superiore è il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, ricco di migliaia di pezzi, consultabili a richiesta.

“Castello di Civitacampomarano”

Infine, vi segnaliamo che all’iniziativa non aderiscono soltanto musei e parchi archeologici, ma anche luoghi come quello che stiamo per presentarvi, il Castello di Civitacampomarano, uno splendido esempio di architettura medievale e rinascimentale che si trova in Molise. 

La prima costruzione del castello risale, forse, al XII secolo. In questa fase era dotato di una torre e un circuito murario di forma trapezoidale. Nel corso del XV secolo fu totalmente ricostruito, ampliando le mura e dotandolo di tre torrioni circolari e merlati con basamento a scarpa. Le due torri superstiti sono caratterizzate da merlature e archetti pensili poggianti su mensole di pietra. Questo coronamento continua anche sulla cortina muraria.

Dotato di fossato, prigioni, cortile e tanti riferimenti storici ed architettonici che riescono a trasportare il visitatore indietro nel tempo, il castello presenta, in stato di ottima conservazione, i piani nobili e gli ambienti di servizio, le scuderie, i magazzini, il granaio.

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