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La mostra “Diario notturno” ispirata all’opera di Ennio Flaiano

La mostra d'arte contemporanea "Diario Notturno", invita ad abitare i sogni e a esplorare gli incubi del presente in una sorta di viaggio onirico all'interno del labirinto delle proprie coscienze incatenate dalla contemporaneità alienante.

MAXXI L’Aquila, fino al 12 maggio 2024, ospita a Palazzo Ardinghelli, la mostraDiario Notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari“, il cui titolo omaggia e trae ispirazione dall’opera letteraria più celebre e complessa dello scrittore Ennio Flaiano Diario notturno“.

La mostra collettiva è curata da Bartolomeo Pietromarchi con Chiara Bertini e Fanny Borel che presenta le opere di tredici artisti internazionali tra cui:  Bea Bonafini, Thomas Braida, Guglielmo Castelli, Giulia Cenci, Caterina De Nicola, Anna Franceschini, Diego Marcon, Wangechi Mutu, Valerio Nicolai, Numero Cromatico, Agnes Questionmark, Jon Rafman e Alice Visentin.

Alla mostra d’arte contemporanea si aggiunge il prezioso contributo di Giuseppe Stampone in dialogo con le fotografie di Scanno della Collezione Franco e Serena Pomilio.

La mostra

La mostra d’arte contemporanea Diario Notturno invita ad abitare i sogni e a esplorare gli incubi del presente in una sorta di viaggio onirico all’interno del labirinto delle proprie coscienze incatenate dalla contemporaneità alienante.

Nella contemporaneità segnata da trasformazioni imperanti e dominanti, gli artisti chiamati a partecipare, propongono in un comune approccio immaginifico, ironico o perturbante, che, mutuando un termine riferito all’intelligenza artificiale, potrebbe essere definito “generativo”.

©-Courtesy-Fondazione-MAXXI.-Ph.-Emanuela-Fortuna_05
©-Courtesy-Fondazione-MAXXI.-Ph.-Emanuela-Fortuna_05

 

All’interno del percorso espositivo, in continuità con l’atmosfera onirica e visionaria delle opere esposte nelle prime sale, si inserisce il progetto di Giuseppe Stampone, il quale reinterpreta alcuni luoghi significativi del territorio abruzzese attraverso disegni su carta e legno.

Le sue opere sono successivamente messe in dialogo con le fotografie del suggestivo borgo di Scanno provenienti dalla Collezione Pomilio e realizzate da importanti obiettivi come Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna: immagini nelle quali  si riscontra uno sguardo sulla vita quotidiana di uno dei borghi più rappresentativi d’Abruzzo, con particolare attenzione alla tradizione e all’operosità delle donne di cui si riconoscono e catturano oltre alla loro quotidianità, gli abiti tradizionali.

©-Courtesy-Fondazione-MAXXI.-Ph.-Emanuela-Fortuna_01
©-Courtesy-Fondazione-MAXXI.-Ph.-Emanuela-Fortuna_01

 

Diario notturno, il libro di Ennio Flaiano

“Diario notturno” è l’opera narrativa edita Bompiani nel 1956 dello scrittore Ennio Flaiano.

È in questo libro che il lettore può trovare la vera essenza letteraria e intelligenza corrosiva, ironica, tagliente e incisiva di Flaiano.

Uno spettacolo non solo linguistico ma anche di contenuti, si tratta, infatti, di una silloge di brevi aforismi, riflessioni e note raccolte come in un diario di viaggio durante il viaggio della propria esistenza.

Dalla lettura del libro è possibile trovare tutti i costituenti primari del suo modo di essere, psicologico e letterario come il pessimismo lucido e dolente, la coscienza del nulla vissuta attraverso la quotidiana consunzione dei volti, dei luoghi, dei ricordi ma anche la percettività del moralista di scuola francese, perso in un Paese che si preoccupa di tutt’altro.

Un’altra sezione del libro si apre con sei racconti brevi meglio note come scenette in cui si incontrano e intrecciano illustri personaggi del mondo dell’arte e della cultura come Federico Fellini, Carlo Levi, Alberto Moravia e Mario Soldati.

“Diario notturno” in solamente 333 pagine, cattura in sé il racconto ingegnoso e fulminante, l’apologo amaro e grottesco, il taccuino di viaggio che intaglia immagini icastiche, il dialogo corrosivo e sarcastico, l’aforisma che non si lascia dimenticare.

Il libro è il fedele ritratto che Ennio Flaiano traccia con la sua penna dell’Italia del dopoguerra. Soffermandosi sulle diffuse sfumature dell’essere italiani per poi delineare un più preciso tratto intimo e privato sull’italianità del tempo.

“L’uomo partiva una volta alla ricerca di un limite,

ora introvabile.

Non gli restano che i viaggi
autour de sa chambre, dai quali però raramente si torna.”

Ennio Flaiano, Diario notturno

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