Lucio Fontana è stato sempre un tipo molto originale. Argentino di nascita ma italiano nel sangue, fin dalla giovane età seppe stupire con le sue doti artistiche tanto che il suo storico professore Adolfo Wildt, dell’Accademia di Brera di Milano, volle che Lucio diventasse suo degno erede. Alla fine Fontana decise di fare da se e da quel momento iniziò la sua grande avventura nel mondo dell’arte. Conobbe i più grandi artisti dell’epoca e seppe differenziarsi da loro grazie al suo visionario modo di concepire l’arte e la relazione tra pittura e scultura. I suoi innovativi, eversivi ed originali tagli (i Concetti spaziali – Attese) sono sempre stati oggetto di critica, di stupore, di ammirazione o d’indignazione. I suoi primi lavori sono delle sculture pubbliche funerarie (che è possibile ammirare al Cimitero Monumentale) seguiti dalla ricerca di un’arte più concettuale ed astratta che sfocia poi (nel 1946) nel famoso Spazialismo. Molti (ancora oggi) si chiedono cosa abbiano di così tanto speciale le sue opere e perché siano così importanti e celebrate nel mondo. Se anche voi siete curiosi di saperlo, lasciatevi guidare dentro i segreti dietro di questi capolavori.
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1. LUCE
Il taglio di Fontana è il gesto che apre la luce al buio e il buio alla luce; un’ossimoro che si completa in un controverso buio luminoso che pervade l’atmosfera. Tra luce, buio e ambiente si crea un’unità, un luogo dove si scambiano le emozioni, una sorta di metafora visuale dell’Inconscio, il luogo crepuscolare dove alloggiano tutte le immagini e le emozioni della nostra vita.
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2. IL GESTO
Quando in passato si criticavano i tagli di Fontana e si pensava che chiunque li potesse replicare senza alcuna difficoltà, ci si sbagliava di grosso. Infatti nel corso del tempo tante sono state le imitazioni delle opere del grande maestro, ma nessuna di esse ha mai saputo eguagliarlo. Ebbene si un taglio falso, un falso d’autore, si riconosceva da un originale. Quello di Lucio Fontana non era semplicemente un taglio fatto a caso, bensì era un singolo gesto veloce, istintivo eppure meditato, prezioso, ricco di significati, che quasi diventava una danza. La sua sicurezza nell’incidere la tela era imparagonabile.
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3. METAFORA
Il taglio di Fontana è una ferita, uno squarcio. La si può anche interpretare come metafora dell’amplesso e della penetrazione. In realtà, di quest’ultima teoria, l’unico aspetto interessante, al di là delle inutili e triviali provocazioni, è che Fontana ha lo scopo di ridare vita umana, far vivere quei monocromi assoluti che fanno da sfondo ai tagli.
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4. LA TELA DIVENTA UNA SCULTURA
Oltre al significato concettuale dei quadri e dei tagli di Fontana, c’è una buona parte di effettiva novità nella forma stessa dell’opera. Infatti, grazie a Lucio Fontana la tela inizia a diventare una vera e propria scultura. Ora non è più la bidimensionalità del colore a fare da padrona, ma è l’intervento fisico del taglio che va a “colpire” la tela stessa e fa si che essa, grazie alla rottura della sua superficie e degli elementi applicatovi sopra, interagisca direttamente con lo spazio circostante. Fontana cessa quindi di trattare la tela come semplice supporto sul quale applicare del colore: egli inizia a trattarla come materia e in quanto tale deve essere modellata; proprio come uno scultore modella il suo pezzo di marmo, di gesso o di argilla.
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5. CIRCOLARITÀ DELLA VITA
Ed infine, tra i più importanti significati che si celano dietro ai tagli di Fontana, c’è l’idea di un movimento in avanti ed in indietro, in versi tra loro opposti: ogni taglio può svuotare tutto il mondo e creare un circolo di moto ininterrotto, di vita perenne, come a dare evidenza plastica all’oscillare della vita attorno ad un movimento eternamente in contraddizione con se stesso.
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