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La poesia di Lord Byron rivive a Palazzo Guiccioli

A Ravenna tutto pronto per l'omaggio a Lord Byron in occasione del bicentenario dalla sua eroica morte con l'evento "Byron 200" e l'inaugurazione del museo dedicato al poeta britannico presso le stanze di Palazzo Guiccioli

Il 19 aprile 2024, a Palazzo Guiccioli, con la voce dell’attore Franco Nero, rivive il poeta inglese Lord Byron in occasione del bicentenario dalla sua eroica morte grazie alla mostra “Byron200”.

Potranno finalmente essere per la prima volta aperte le porte, chiuse da decenni, di Palazzo Guiccioli, residenza storica tra le più prestigiose e preziose di Ravenna.

L’iniziativa rientra nel percorso di recupero del Palazzo ormai alla fase conclusiva del lungo e complicato intervento di restauro che impegna la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna dal 2011, quando si avviò il percorso di interlocuzione con Comune di Ravenna per l’acquisto dello stabile.

L’omaggio a Lord Byron

La scelta del 19 aprile non è casuale: il Presidente della Fondazione Ernesto Giuseppe Alfieri l’ha individuata perché coincide con le Celebrazioni del secondo centenario dalla eroica morte del poeta inglese Lord Byron, a Missolungi, in Grecia, il 19 aprile del 1824.

Il grande poeta inglese fu ospite a Palazzo Guiccioli, dove ebbe residenza stabile presso il conte Alessandro Guiccioli e la sua giovanissima consorte Teresa Gamba.

In questi giorni inoltre nasce a Ravenna la sede italiana della Byron Society, diffusa in oltre 40 paesi nel mondo, con la denominazione di Italian Byron Society.

Lord Byron sarà inoltre protagonista del Museo Byron, che la Fondazione sta realizzando nell’ala nobile e storica del Palazzo, proprio nelle stanze che furono abitate dal poeta.

Nello stesso edificio prende forma anche il Museo del Risorgimento e troverà accoglienza anche il Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi – Collezione Graziella Gardini Pasini.

Tre musei riuniti nell’appena costituito Complesso di Palazzo Guiccioli che la Fondazione ha affidato alla curatela di Alberta Fabbri.

Il Museo Byron

Il 19 e 20 aprile sarà possibile visitare le Sale Byroniane di Palazzo Guiccioli.

Il capitolo del soggiorno ravennate di Byron è da sempre considerato uno dei momenti peculiari della biografia del grande poeta inglese.

La sua relazione con Teresa Gamba, la giovane sposa di Alessandro Guiccioli, iniziata a Venezia nel 1819, ha costituito e rappresentato nell’immaginario collettivo e nella letteratura mondiale l’essenza stessa dell’amore romantico.

Un amore passionale e una esperienza di vita raccontati attraverso le opere e i ricordi da Teresa conservati, ora esposti nelle stanze di Palazzo Guiccioli e narrati da apparati multimediali.

Il museo è letterario: narra la figura del poeta geniale, viaggiatore in Europa e in Oriente dell’eroe “fatale”, del “dandy scontroso”, dell’uomo alla moda che adattò e piegò la sua vita ad un ideale poetico, divenendo egli stesso prototipo per la società dell’epoca.

Di qui la nascita del mito dell’eroe romantico, melanconico e solo, ribelle alla società e alle convenzioni, che a Ravenna giunge alla pienezza della propria espressione poetica (vi compose Don Juan, l’ultimo canto del Childe Harold’s PilgrimageMarino FalieroSardanapalusThe Two FoscariThe Prophecy of Dante) e alla compiuta estetizzazione della sua vita che, pur condotta al limite della stravaganza snob, conosce la passione della lotta politica coltivando quegli ideali di libertà morale e civile che lo porteranno a simpatizzare, a lottare e a morire per l’indipendenza dell’Italia e della Grecia.

L’ esposizione museale evoca e testimonia la memorabile presenza in Palazzo Guiccioli di un poeta–simbolo del romanticismo, icona dell’Ottocento letterario europeo, considerato da Goethe, “il massimo genio poetico del suo secolo”.

Le Celebrazioni del Bicentenario di Byron iniziano con questa importate anteprima e con altri eventi pubblici di rilievo.

Byron200

L’evento di celebrazione 

Nella Basilica di San Francesco, Byron e la sua attività poetica saranno affidate a Franco Nero, che a partire dalle 21 darà voce alla affascinante vicenda byroniana, tratteggiando la sua permanenza in Palazzo Guiccioli a fianco della bellissima Teresa Gamba, poi la sua fuga verso il Granducato di Toscana, la Liguria e infine la Grecia, dove trovò la morte.

Ma anche gli infiniti caroselli amorosi, le passioni, gli ideali di un uomo che con il suo mito ha sedotto intere generazioni.

E con l’uomo, il poeta, del quale Franco Nero leggerà pagine intense. Persona colta, curiosa, aperta, Franco Nero è perfetto per il ruolo di Byron.

Palazzo Guiccioli – Ravenna

Palazzo Guiccioli è un edificio storico prestigioso intimamente legato alle vicende culturali e politiche dell’Ottocento ravennate.

Collocato nel cuore della città, nella centralissima via Cavour, emerge fra le case residenziali della via, quale luogo fra i più emblematici delle memorie cittadine.

Tra le sue stanze di gusto neoclassico George Gordon Byron (1778-1824) trascorse con Teresa Gamba Guiccioli (1798-1873) anni felici, fra i più produttivi sul piano letterario della sua breve e leggendaria vita, e tra le austere mura, partecipi e protagonisti Alessandro Guiccioli, Lord Byron, Ruggero e Pietro Gamba, rispettivamente padre e fratello di Teresa, avvennero le prime cospirazioni politiche che portarono ai moti carbonari del 1820-21.

E qui dal 1836 dimorò per alcuni anni Luigi Carlo Farini (1812-1866), medico a Ravenna, tra gli esponenti più notevoli della scena culturale e politica della stagione risorgimentale italiana.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, attuale proprietaria del palazzo, ha colto le potenzialità insite in questo prestigioso luogo della memoria della città e dei protagonisti, intellettuali e politici, che da tutta Europa colsero il fascino e il richiamo dell’Italia, avviando e realizzando un progetto di restauro conservativo e di riqualificazione dell’intero complesso immobiliare.

In questo edificio storico carico di memoria letteraria e civile, ha preso corpo la realizzazione di un vero e proprio polo museale che, avvalendosi delle preziose collezioni byroniane e di quelle risorgimentali, di proprietà del Comune di Ravenna, e di innovative narrazioni multimediali, stabilisce una vera e propria ibridazione di linguaggi tra contesto fisico dell’edificio, riportato a nuova vita dal restauro, ed esposizione di documenti letterari, artistici, storici dei nuovi musei.

Ma ho vissuto, e non ho vissuto invano:
la mia mente perderà la sua forza,
… in me esiste qualcosa che consumerà
il tormento del tempo e vivrà quando sarò morto

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