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“Liberi tutti”, letture e musica al Bibliobar di Roma

A partire dal prossimo 16 agosto, il Bibliobar di Roma si riaccende di luci e di suoni per ospitare "Liberi tutti", la V edizione del Piccolo Festival delle Dieci Notti, un'occasione per partecipare alla bellezza della musica, delle lettere e della fantasia.

Dal 16 agosto al 30 settembre si riaccendono le luci del Bibliobar di Roma, sul Lungotevere Castello, per “Liberi tutti”, la V edizione del Piccolo Festival Delle Dieci Notti, la rassegna di Letture e Musica ideata e diretta da Lucio Villani, musicista, disegnatore e amante di letteratura fantastica con una particolare predilezione per “Le mille e una notte“.

“Liberi tutti”, letture e musica

Un Festival โ€œpiccoloโ€ per il numero di componenti โ€“ spesso ridotto โ€“ delle formazioni di musicisti accolte sul palco, ma grande nelle intenzioni. Il โ€œPiccolo Festival Delle Dieci Nottiโ€, infatti, ricrea al Bibliobar, allโ€™ombra di Castel Santโ€™Angelo, un intimo salotto di suoni e parole in cui le emozioni si mescolano alla magia della passeggiata lungo le sponde del Tevere.

Tema scelto per lโ€™edizione 2022 del Festival รจ โ€œLiberi Tuttiโ€. Questa edizione, con spirito patafisico, vuole infatti mostrare una prima e attesa volontร  di ripresa dopo la pandemia. La necessitร  di respirare liberamente senza schemi e temi prefissati รจ prioritaria e cosรฌ sarร , anche diluendo gli appuntamenti, spesso uno alla settimana, fino all’ultimo giorno di settembre.

Le Dieci Notti non saranno, come nelle precedenti edizioni, accomunate da un unico tema, ma ognuna si farร  portatrice di unโ€™esperienza diversa, magica e inaspettata: la lettura e il concerto di ogni Notte, opportunamente coordinati, si proporranno nella loro unicitร  sera dopo sera e la non ridondanza degli appuntamenti farร  il resto. A partire dalle ore 21 di ogni Notte, il palco di “Liberi tutti” accoglierร  letture o spettacoli letterari e, alle ore 22, sarร  il turno della musica.

Teatro del Piccolo Festival Delle Dieci Notti รจ il Bibliobar, unโ€™oasi urbana unica a Roma, un chiosco metร  bar e metร  biblioteca che appare, con migliaia di volumi in consultazione, come la torretta di un sommergibile; un Nautilus emerso con discrezione in una piccola laguna felice dalla quale scrutare a fondo la caotica cittร  e continuare la serata rilassandosi seduti sotto le stelle.

“Liberi tutti” si svolge nellโ€™ambito del progetto: โ€œLetture dโ€™Estate lungo il Fiumeโ€, ideato e promosso dalla Federazione Italiana Invito alla Lettura in convenzione con Municipio I Roma Centro. Con l’inoltrarsi del mese di settembre e a seconda del meteo gli orari potrebbero venire anticipati.

Il programma

Andiamo a scoprire piรน nel dettaglio il programma di “Liberi tutti”.

16 agosto

h 21 โ€œTom Waits Radioโ€:

Un monologo e intrattenimento simil radiofonico di e con Marco Ballestracci aprirร  “Liberi tutti”. La voce narrante sarร  accompagnata da: Poor Bob, chitarra, voce. Big Lucho, contrabbasso, voce.

Tom Waits non racconta mai la veritร , perchรจ la veritร  non esiste. Quando Bill Flanagan l’intervistรฒ per Musician il giornalista affermรฒ che si sarebbe accontentato d’una buona bugia purchรจ fosse entusiasmante, ma giร  chiacchierando a proposito della propria nascita Waits cominciรฒ a gigioneggiare.

“Sono nato in tenera etร  sul sedile posteriore d’un taxi giallo. La prima cosa che feci fu pagare un dollaro e ottantacinque per la corsa e mi misi subito a cercare un lavoro”. Perciรฒ per raccontare Tom Waits bisogna mescolare la ragionevolezza con lโ€™immaginazione, per esempio prendendo ispirazione da Zack, il disc jockey che Waits interpreta in “Down By Law” di Jim Jarmush. “Beh! Ogni momento รจ buono per ascoltare della bella musica di notte, magari quella roba ritmata che piaceva tanto ai beatnicks”.

Dieci canzoni e dieci considerazioni per una biografia falsa, perchรฉ, pensandoci bene, nessuno sa se Waits esista davvero o no.

h 22 Poor Bob & Big Lucho, Muddy Gentlemen in: โ€œTom Waits’s musicโ€

Poor Bob & Big Lucho proseguono in musica la serata iniziata con la narrazione del personaggio/uomo Tom Waits, continuando a cantare tutte le canzoni necessarie.

 17 agosto

h. 21 Chiara Trevisan: โ€œBibliomanziaโ€

Un appuntamento di divinazione letteraria unico nel suo genere! Tra evento mistico oracolare e gioco a premi, gli spettatori possono mettete alla prova le facoltร  telepatiche e le qualitร  oracolari della letteratura, in una vera e propria caccia al tesoro di risposte.

Una sfida, un azzardo che ha come ingredienti le vostre domande, le righe di un libro scelto (piรน o meno) a caso, e le doti interpretative della Bibliomante per far tornare ogni risposta. Troverete l’amore della vita? Supererete il prossimo esame? Dove avete perso quell’oggetto prezioso? E le piastrelle del bagno, riuscirete finalmente a cambiarle? Nessuna domanda รจ impossibile, per quanto improbabile. Quanto alle risposteโ€ฆ beh, รจ tutta unโ€™altra storia.

Giร  gli antichi greci si affidavano alla bibliomanzia per conoscere il loro destino Solo che poteva accadere di chiedere: “Cosa vuole per cena?” e sentirsi rispondere: “Nulla rispose, fuggรฌ via, tra l’altre ombre dei travolti da morte” (Odissea). Non disperate: La Lettrice Vis ร  Vis avrร  a disposizione romanzi, racconti e poesie tra cui cercare la risposta appropriata al vostro quesito. E sรฌ, ci saranno anche La Legge di Murphy e la Guida Galattica per Autostoppisti, statene certi

 h 22 River Blonde

Stefano Tavernese, voce, chitarre, Armando Serafini, percussioni.

Groovinโ€™ Blues โ€“ Roots โ€˜nโ€™ Roll Blues ad alta gradazione ritmica da una delle formazioni piรน originali del panorama nazionale. Dal Mississippi al biondo fiume capitolino, dalle radici americane al rock e al funk spaziando tra pezzi originali e personalissime cover di classici con qualche sortita in territori meno prevedibili. Il suono fascinoso e caratteristico delle chitarre โ€“ elettriche, resofoniche, acustiche, slide, fatte-in-casa, etniche โ€“ unito al groove inarrestabile generato da un set di percussioni originalissimo e potente, per produrre una musica trascinante e intensa.

18 agosto

h 21 “La Sedia Nana – Frammenti Anticonvenzionali su Glenn Gould”

Un atto unico musicale di e con Marco Ballestracci sarร  protagonista della terza serata di “Liberi tutti”.

“Glenn Gould dimostrava che la musica classica non era tutta sentimento e decoro, abiti da sera e voglia di compiacere il proprio maestro. Invece poteva essere eccitante come una scatola del piccolo chimico, una partita a scacchi o, d’estate, lo scroscio della pioggia sul parabrezza”. (Evan Eisenberg)

Il 31 gennaio 1960 Leonard Bernstein fu lโ€™anfitrione di โ€œThe Creative Performerโ€, un programma per la televisione americana sponsorizzato dalla Ford.

Il celebre direttore dโ€™orchestra condusse la New York Philarmonic che quella sera accompagnรฒ prima Glenn Gould, poi Eileen Farrell e, al termine, Igor Stravinsky. Bernstein introdusse Gould dicendo: โ€œGould e Bach sono diventati una sorta di leggendaria combinazione, nonostante la giovinezza di Gould e lโ€™antichitร  di Bachโ€.

Poi continuรฒ spiegando come โ€œin unโ€™epoca in cui i compositori erano parchi di indicazioni su come suonare le composizioniโ€ fossero necessari โ€œcapacitร  di giudizio, istinto e una forte personalitร โ€ per evitare che il semplice riproporre le note riportate sullo spartito si rivelasse โ€œindicibilmente noiosoโ€ allโ€™ascolto. Poi Bernstein si sedette al piano con postura perfetta ed eseguรฌ due passaggi del Concerto numero 1 in Re Minore di Johann Sebastian Bach per permettere al pubblico televisivo dโ€™intuire il concetto di โ€œinterpretazioneโ€.

Seduto con la schiena diritta di fronte allo strumento era elegantissimo e lo smoking pareva una seconda pelle. Poi la telecamera si spostรฒ su Glenn Gould, come sempre accovacciato sullโ€™inseparabile sedia nana. A causa della brevitร  del sedile risultava pressochรฉ appollaiato sopra la tastiera e ondeggiava portato dalla musica.

Poi, osservando bene, si poteva notare che, di tanto in tanto, accavallava persino le gambe, tutte posture che non giovavano per nulla allo smoking e soprattutto al fifรฌ che, piegandosi da un lato, pareva biasimare lโ€™assenza dโ€™eleganza del pianista. Tutto ciรฒ perchรฉ Glenn Gould era anticonvenzionale.

Fu anticonvenzionale anche quando dovette scegliere che cosa eseguire per la Columbia Records dopo che firmรฒ il suo primo contratto dโ€™incisione. Quando disse: โ€œCredo di voler incidere le Variazioni Goldbergโ€, tutti rimasero a bocca aperta.

Era una composizione di Bach estremamente impegnativa e, fino a quel momento โ€“ era lโ€™inizio del 1955 โ€“ esclusivissima: solo Claudio Arrau e Rosalyn Tureck le avevano incise al pianoforte. Il direttore della sezione classica della Columbia Records gli consigliรฒ una partitura meno ardua: qualche parte de โ€œLe Invenzioniโ€, per esempio. Ma Gould non si lasciรฒ influenzare e il 10 giugno 19 55 entrรฒ nello studio newyorkese della Columbia per iniziare la sessione di registrazione per le Variazioni Goldberg.

Le incise canticchiando come era abituato a fare, esasperando i tecnici del suono che non riuscivano a impedirglielo e che furono costretti a inventare espedienti tali da ridurre almeno un poco il rumore di fondo che lโ€™interprete stesso aveva prodotto. Quando il disco uscรฌ, nel gennaio del 1956, venne accolto trionfalmente: la freschezza dellโ€™esecuzione lo rese uno dei 33 giri piรน venduti dellโ€™anno e le Variazioni Goldberg divennero, da un giorno allโ€™altro, una delle composizioni piรน famose di tutta la musica classica.

Al contempo Gould divenne il simbolo dโ€™una generazione. Evan Eisemberg nel suo โ€œAngelo con il Fonografoโ€ – secondo lโ€™Observer uno dei piรน grandi libri pubblicati sulla musica โ€“ scrisse: โ€œNei confronti di Gould la mia generazione ha qualche risentimento, perchรฉ รจ colpevole dโ€™aver abbandonato il palcoscenico prima che ci fosse data lโ€™opportunitร  dโ€™ascoltarlo dal vivo.

A dire il vero, allโ€™epoca eravamo troppo occupati ad ascoltare i suoi dischi per accorgercene. Le sue incisioni ci mostravano che la musica classica non era tutto sentimento e decoro, abiti da sera e volontร  di compiacere il proprio insegnante; poteva anche essere spigolosa e solitaria, eccitante come una scatola del piccolo chimico, una partita a scacchi o lo scroscio della pioggia sul parabrezzaโ€.

h 22 Stefania Placidi: โ€œFior d’amarantoโ€

Stefania Placidi, voce, chitarra, Lucio Villani, contrabbasso

Partendo dal cuore di Roma, antichi canti ritrovano una sorgente comune, una rilettura fresca, ricca di suggestioni. Timbri acustici, vocalitร  tradizionale e corde compongono un canto che viene da memorie lontane.

รˆ una strada di canti, dallo stornello alla commedia musicale, dal canto a fiore alla canzone d’autore popolare, dalla ninna nanna alla serenata. I canti tessono storie lontane, riti della quotidianitร , destini e necessitร  comuni.

19 agosto

h 21 Ti porto a Napoli

Sabrina Pallini, voce, Luca Enipeo, chitarra

“Ti porto a Napoli” รจ il protagonista della serata del 19 agosto di “Liberi tutti”. Un libro tutto da โ€œascoltareโ€ che racconta questa vibrante cittร  attraverso lo sguardo curioso e innamorato di Sabrina Pallini. Una versatile cantante e un poliedrico chitarrista (Luca Enipeo) si incontrano per omaggiare la cultura napoletana attraverso una canzone dโ€™autore fuori dai modelli tradizionali.

Nasce cosรฌ il libro-disco Ti porto a Napoli al quale prendono parte alcuni musicisti dellโ€™Orchestra del Maestro Paolo Conte e dove figurano anche eccellenze musicali della scena partenopea. โ€œPiรน l’Europa dell’imperialismo liberista schifa Napoli, la sua strafottente resilienza, la sua indisponibilitร  ad uniformarsi e piรน l’Europa mutilata ed evirata agogna l’Eden Napoletano. Sabrina Pallini รจ una torinese cresciuta in Toscana, una delle tante anime che si sono lasciate contagiare dalla vibrazione di Napoli.

E da innamorata entusiasta vuole cantare al mondo la Bellezza, e condividerla. TI PORTO A NAPOLI รจ il suo canto d’Amore.โ€ Carlo Dini

26 agosto

h 21: Traindeville presenta: โ€œViaggio in musica alla fine del millennioโ€ – omaggio ad Abraham Yehoshua 

Ludovica Valori, voce, fisarmonica, trombone, Paolo Camerini, basso, voce, Claudio Scimia, chitarra, violino.

Non poteva mancare fra gli appuntamenti di “Liberi tutti” uno spazio dedicato al compianto Abraham Yehoshua.

“Yehoshua mostra come l’immaginazione piรน della memoria sappia ricostruire le storie dell’anima umana, suggerendo che da elementi tanto fragili come l’amore e la speranza potrebbe sorgere un futuro difficile ma vivibile” (Antony Grafton, “The New York Review of Books”) I Traindeville, duo formato da Ludovica Valori (voce narrante, canto, fisarmonica e trombone) e Paolo Camerini (contrabbasso, loop), per l’occasione accompagnato da Claudio Scimia al violino e alla chitarra, presentano al pubblico del Festival il proprio personalissimo omaggio allo scrittore israeliano Abraham B.Yehoshua, recentemente scomparso.

Un autore amatissimo in Italia e nel mondo, che assieme ad Amos Oz e David Grossman si impegnato per la pace in Medio Oriente e ha affascinato schiere di lettori con il suo stile e le sue sperimentazioni sulla forma narrativa.

2 settembre

h.21 Daniele Mutino: โ€œCarovane, migrazioni di genti e d’animaโ€ – fisarmonica e voce narrante

Il 2 settembre, a “Liberi tutti”, Concerto narrativo sul tema del nomadismo come radice spirituale dellโ€™essere umano. Musiche originali oltre che di Johann Sebastian Bach, Aleksandr Borodin, Matteo Salvatore, Astor Piazzolla, Yan Tiersen.

9 settembre

Questo appuntamento di “Liberi tutti” coniuga lo psichedelico e misterioso mondo di “Alice in Wonderland” e la musica del Cinetic Trio. 

h 21 โ€“ Daniela Calรฒ legge brani selezionati da: โ€œAlice in Wonderlandโ€, di Lewis Carroll

h 22 โ€“ Cinetic Trio

Marco Turriziani, chitarra, voce, Salvatore Zambataro, fisarmonica, clarinetto, Mauro DeVita, fagotto

16 settembre

h 21 โ€“ Daniela Calรฒ legge brani selezionati dai: โ€œQuesta terra รจ la mia terraโ€ di Woody Guthrie

h 22 โ€“ Costanza Alegiani: Folkways

Costanza Alegiani, voce, musiche, testi Marcello Allulli, sax tenore, live effects Riccardo Gola, contrabbasso, live effects

Si chiama Folkways il nuovo progetto di Costanza Alegiani, cantante e compositrice italiana, attiva principalmente nellโ€™ambito della musica jazz contemporanea e della musica dโ€™autore indipendente, realizzato insieme al sassofonista Marcello Allulli e al bassista Riccardo Gola. Uscito a giugno 2021 per la Parco della Musica Records e primo album dellโ€™omonimo trio, Folkways trae la sua ispirazione musicale e poetica dal mondo del folk americano e dai suoi personaggi, immaginari e reali: un progetto di canzoni identitarie, sul folk che diventa mito e un manifesto di appartenenza a una tradizione epica, radicata in un’America senza piรน luogo.

Attraverso un linguaggio originale e arrangiamenti che alternano liricitร  acustica a momenti piรน elettrici, in Folkways Costanza Alegiani con il suo trio propone sia brani originali che altri tradizionali e ricchi di storia, a cui riesce a donare nuova luce. Cita tra i propri riferimenti musicali, numi tutelari del folk come Bob Dylan, Johnny Cash, Joni Mitchell, Leonard Cohen, Nick Cave, cosรฌ come interpreti illustri quali Joan Baez, Barbara Dane, Jacob Niles e Odetta.

I testi delle canzoni, alcuni originali, altri di grandi autori americani (Emily Dickinson, Edgar Lee Master, Woody Guthrie, Bob Dylan) sono tutti in prima persona e raccontano storie e scelte personali attraverso la forma della confessione, del ricordo, del manifesto politico ed artistico. In questa rappresentazione, la Alegiani diventa attrice e interprete di questo mondo, rendendo vive e palpabili le emozioni dei vari personaggi, seguendo ritmo e accenti dei loro monologhi.

23 settembre

h 21 โ€“ Daniela Calรฒ legge: โ€œLa terra del bluesโ€di Alan Lomax

h 21.30 โ€“ Marco Pandolfi, voce, armonica, chitarra

h 22.15 โ€“ Daniela Calรฒ legge: โ€œLa terra del bluesโ€ di Alan Lomax

h 22.45 โ€“ Marco Pandolfi con Poor Bob & Big Lucho

Marco Pandolfi, voce, armonica, chitarra; Poor Bob, chitarra, voce. Big Lucho, contrabbasso, voce. Una serata all’insegna della buona musica, la penultima di “Liberi tutti”.

Pur essendo uno degli armonicisti blues italiani piรน richiesti, da diversi anni si esibisce soprattutto suonando chitarra e armonica insieme. รˆ stato invitato a suonare in importanti festival in Europa e negli Stati Uniti, dove ha anche avuto lโ€™occasione di registrare in Pennsylvania, Mississippi, Texas, California e Arizona.

Marco Pandolfi ha allโ€™attivo nove dischi a suo nome e numerose partecipazioni in raccolte e incisioni di colleghi italiani e stranieri. Il suo ultimo CD, uscito per lโ€™etichetta svizzera EPOPS nellโ€™ottobre 2021, si intitola NO EXPECTATION. I brani, che spaziano dal blues tradizionale alle ballads, portano tutti la firma di Marco Pandolfi. Negli ultimi album, infatti, Marco ha preferito proporre pezzi originali fondendo le atmosfere tipiche del song-writing al blues tradizionale delle sue prime uscite discografiche.

 30 settembre

h 21 Ivan Talarico, โ€œla moltiplicazione degli occhiโ€

L’appuntamento che chiuderร  “Liberi tutti” รจ fra i piรน suggestivi di tutta la rassegna.

Ivan Talarico ha unโ€™importante miopia e un non trascurabile astigmatismo. Forse per questo la realtร  รจ per lui una delle forme piรน affascinanti dellโ€™immaginazione. Scrive racconti e canzoni usando quasi esclusivamente i suoi occhi e un paio di occhiali. Ma in questa serata di letture e canzoni userร  anche gli occhi degli altri, di Borges, Jannacci, Battiato, Celati, Carella, Manganelli, Buzzati, sperando non ne siano gelosi. Tanti occhi per cercare di vedere oltre e lasciare intatto il mistero che ci accompagna. Venite pure a occhi chiusi e a pieni polmoni.

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