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Le opere d’arte di Hopper in mostra a Bologna

Oltre 160 opere dell'artista newyorkese tra acquerelli, dipinti ad olio, carboncini e gessetti...

MILANO – Ilย Palazzo Fava diย Bologna ospita una mostra dedicataย a Edward Hopper (1882-1967), icona dellโ€™arte americana del XX secolo. Oltre 160 opere dell’artista newyorkese Edward Hopper, tra acquerelli, dipinti ad olio, carboncini e gessetti, provenienti dal Whitney Museum di New York. L’esposizioneย terminerร  il 24 luglio.

LA MOSTRA –ย Realizzata da Arthemisia in collaborazione con Genus Bononiae โ€“ comprenderร  lavori (oli, acquerelli, carboncini e gessetti) che coprono pressochรฉ lโ€™intero arco della produzione dellโ€™artista newyorkese, dai primi del 900 agli anni Sessanta. Molte opere famose maย anche alcuni studi preparatori delle sue opere.ย Una visita per immergersi nellโ€™affascinante dimensione dellโ€™artista, balzando da un quadro ad una scatto fotografico fino alla pellicola di un film. La pittura di Hopper รจ legata indissolubilmente a due espressioni artistiche fondamentali: la fotografia e il magico mondo del cinema. Il percorso si inoltrerร  nella poetica dellโ€™artista affiancando alle opere in mostra fotografie e frammenti di celebri pellicole americane del periodo dโ€™oro di Hollywood.
Dโ€™altronde, รจ stato proprio il grande regista Alfred Hitchcock ad ammettere di persona di essersi ispirato ai quadri di Hopper per allestire diverse scene dei suoi famosi filmโ€ฆ

HOPPER – Di lui รจ stato detto che sapeva โ€˜dipingere il silenzioโ€™ o che รจ stato il precursore della Pop Art. Andrรฉ Breton, nel suo esilio a New York, lo accostava a Giorgio De Chirico in unโ€™intervista pubblicata su View nel 1941. Edward Hopper รจ stato un artista che non si puรฒ inscrivere in correnti artistiche, il suo stile fu personalissimo; utilizzรฒ composizioni e tagli fotografici simili a quelli degli impressionisti che aveva visto dal vero a Parigi, ma di fatto elaborรฒ una pittura fuori dal comune. La composizione dei quadri รจ talora geometrizzante, si perde in un sofisticato il gioco delle luci fredde, taglienti e volutamente โ€˜artificialiโ€™. Nei suoi quadri sembra emergere una drammatica estraneitร  e incomunicabilitร  tra i soggetti. La direzione dei loro sguardi o i loro atteggiamenti spesso โ€˜escono dal confine del quadroโ€™, nel senso che si rivolgono a qualcosa che lo spettatore non vede.

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