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Le migliori mostre da visitare in apertura a Maggio

Dopo la bella notizia delle riaperture anticipate dei luoghi della cultura lo scorso 26 aprile, vi presentiamo le mostre migliori da visitare da maggio.

Arriva il mese di maggio e con lui, dopo la bellissima notizia delle riaperture anticipate dei luoghi della cultura, una serie di nuove mostre da non lasciarsi scappare. In questo articolo vi proponiamo alcune delle esposizioni più interessanti da visitare a partire da questo mese.

Le mostre più interessanti in apertura a maggio

Mostre e musei hanno riaperto, dal 26 aprile scorso, secondo i protocolli di sicurezza già adottati prima dell’ultima chiusura. Le visite sono disciplinate secondo le modalità indicate nei siti web istituzionali dei singoli istituti, la novità principale riguarda il fine settimana: riaprono su prenotazione online e telefonica (che deve avvenire almeno un giorno prima) le porte di pinacoteche, musei, parchi archeologici, luoghi della cultura e mostre.

Robot. The human project – Mudec, Milano

Dai primi congegni meccanici dell’antica Grecia alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, l’uomo è sempre stato attratto dall’idea di creare un proprio simile artificiale. Il percorso espositivo racconta la relazione tra l’essere umano e il suo doppio, svelando al pubblico i risultati finora raggiunti, gli straordinari sviluppi tecnologici e le frontiere della robotica e della bionica contemporanea. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con i principali istituti di ricerca come l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’IIT di Genova, intende offrire una chiave di lettura per il futuro, con un approccio immersivo dal respiro tecnico-scientifico, antropologico e artistico che svela come l’interazione tra uomo e macchina sia sempre più reale.

Maddalena. Caravaggio e Canova – Museo Gypsotheca Antonio Canova, Treviso

La Maddalena in estasi di Caravaggio occupa quasi tutto lo spazio del dipinto, contro un indefinito sfondo buio. La luce colpisce il volto su cui scendono le lacrime e sfiora i lunghi capelli dorati, indirizzando lo sguardo sulle mani intrecciate. La camicia bianca dalle pieghe lunghe si apre sul petto, scoprendo la spalla definita dalla luce mentre la veste rossa copre le gambe. La Maddalena distesa di Antonio Canova rappresenta una fase fondamentale del processo creativo seguito dall’Artista, fu terminata nel 1819 e venne esposta nel suo studio romano. Canova attese qualche anno alla realizzazione del marmo, oggi disperso.

Tina Modotti. Donne, Messico e libertà – Mudec, Milano

Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea. I suoi celebri sono il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale. Poverissima e costretta ad emigrare, Tina avrebbe potuto seguire la carriera di attrice, e sfruttare la sua rara bellezza per il facile ottenimento di agi economici ma la sua scelta di libertà la porta invece verso lo studio e l’approfondimento delle sue innate doti artistiche. Tina espresse la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile soprattutto in Messico, Paese che l’aveva accolta e di cui divenne un’icona.

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5 mostre da visitare in questo fine settimana

I luoghi della cultura hanno riaperto il 26 Aprile nelle regioni in zona gialla. Vi proponiamo 5 mostre da visitare questo weekend

 

Raffaello in Umbria e la sua eredità in accademia – Palazzo Baldeschi al Corso, Perugia

La mostra è divisa in due sezioni: la prima, attraverso un’esperienza immersiva, consente di poter ammirare in sequenza tutte le opere umbre del Maestro – se ne contano ad oggi dodici -, di esplorarne anche i dettagli, accompagnati da una voce narrante. Un viaggio nell’arte, che evoca emozioni ricche di suggestioni visive e sonore, attraverso lo scorrere delle opere umbre del grande maestro del Rinascimento. La seconda sezione è realizzata dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia Si articola in quattro parti tematiche e cronologiche che mostrano e dimostrano come, per tutto l’Ottocento, Perugia fu un epicentro insieme a Roma della corrente purista e del ritorno all’arte di ispirazione religiosa.

Dante. Gli occhi e la mente. Le arti al tempo dell’esilio – Chiesa di San Romualdo, Ravenna

Nell’affrontare la figura di Dante più volte ci si è interrogati sul particolare ruolo che l’esperienza visiva poté avere nella concezione delle sue opere; molti hanno notato la capacità del poeta di pensare direttamente per immagini, attingendo, soprattutto nella Commedia, a un repertorio che certamente doveva comprendere anche le esperienze figurative. E questo soprattutto se si considera che egli era nato e vissuto a Firenze, città che dalla metà del XIII secolo in avanti aveva vissuto una notevolissima fioritura artistica, culminata con l’esperienza di Cimabue e poi da quella sorprendente dell’allievo Giotto, di cui Dante dovette conoscere le opere, come attesta il celeberrimo passo del Purgatorio.

 

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