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Le 10 opere più censurate nella storia dell’arte

La censura nel mondo dell’arte è sempre stata un problema. Dall’antichità fino ad oggi, a causa di restrizioni religiose e moralismi.

L’arte, massima espressione della libertà, è spesso stata oggetto di censure e restrizioni. Soggetti e concetti rappresentati che andavano contro il senso comune imposto da religione e politica hanno fatto sì che moltissime opere nel corso della storia venissero non solo criticate ma anche censurate in maniera parziale o totale impedendone l’esposizione. In questo articolo vi raccontiamo le 10 opere d’arte più scandalose della storia che hanno subito censure.

  • Masaccio, La cacciata dei progenitori dall’Eden

Nel 1642, più di duecento anni dopo la loro realizzazione avvenuta tra il 1424 e il 1425, i soggetti della scena La cacciata dei progenitori dall’Eden di Masaccio furono censurati, fino al 1988, con la realizzazione di un drappeggio di fogliame che ne copriva le nudità. Solo dopo il recente restauro, che cancellò l’aggiunta delle foglie, l’affresco tornò alla sua forma originale.

  • Michelangelo, Giudizio Universale

Capolavoro indiscusso dell’artista, il Giudizio Universale fu aspramente criticato all’epoca della realizzazione a causa della rappresentazione poco “divina” dei corpi che erano stati dipinti nudi e in posizioni spesso contorte per immortalarne il movimento. Alla morte di Michelangelo, nel 1564, infatti, Daniele da Volterra fu incaricato da Papa Giulio III di coprire le nudità dell’opera il Giudizio Universale con le famose “braghe”.

  • Agnolo Bronzino, Doppio Ritratto del nano Morgante

Realizzato nel 1553, il doppio ritratto del nano Morgante, importante figura della corte dei Medici, rappresentava la figura del nano completamente nuda. Nell’Ottocento la censura impose la copertura della nudità del nano trasformandolo nella più consona figura del Bacco. Il dipinto ritrovò lo splendore originale solo nel 2010.

  • Caravaggio, Morte della Vergine

L’opera, incredibilmente realistica e umana, fece scandalo perché non rispettava i canoni dell’iconografia classica della rappresentazione della Madonna. Caravaggio, infatti, dipinse la Vergine con i piedi nudi, il ventre gonfio il viso terreo. Caravaggio, oltretutto, si ispirò al cadavere di una prostituta annegata nel Tevere.

  • Francisco Goya, Maja Desnuda

L’opera, incredibilmente potente grazie allo sguardo sicuro e senza vergogna che la ragazza rivolge direttamente all’osservatore, scampò miracolosamente all’inquisizione spagnola, ma non venne mai esposta fino ai primi anni del Novecento.

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  • Eduard Manet, Olympia

L’opera di Manet, esposta al Salon del 1865 a Parigi, destò scandalo per la nudità della ragazza rappresentata e non solo. Il soggetto rappresentato era chiaramente la figura di una prostituta in attesa del cliente successivo, ne avvaloravano la tesi la serva di colore e il gatto nero, simbolo erotico. Il quadro venne così rimosso.

  • Gustave Courbet, L’origine del mondo

L’opera, tra le più scandalose della pittura moderna, commissionata da un ambasciatore turco, rappresenta un soggetto carnale ed esplicito accompagnato dal titolo poetico e incredibilmente azzeccato è esposta oggi al Musée d’Orsay di Parigi. Anche nel XX secolo, tuttavia, è ancora oggetto di censure.

  • Amedeo Modigliani, Nu couché

Non un solo quadro, ma un’intera mostra. Nel 1917 le autorità francesi censurarono la prima personale di Amedeo Modigliani, ordinandone la chiusura, perché i suoi dipinti furono ritenuti osceni.

  • Marcel Duchamp, Nudo che scende le scale

Artista famoso per la sua vena provocatoria, Duchamp fu spesso oggetto di censura. Una delle opere che destò più scandalo fu Nudo che scende le scale. Presentata nel 1912 alla ventottesima esposizione della Société des Artistes Indépendents di Parigi, per essere esposta insieme alle opere di altri pittori cubisti del tempo, non venne mai esposta.

  • Niki de Saint Phalle, Hon/elle

L’opera venne realizzata a porte chiuse, solo il direttore del museo, Pontus Hulten, era a conoscenza del progetto. Si tratta di una scultura dalle dimensioni straordinarie, 6 metri di altezza e 9 metri di larghezza; al suo interno ospita una galleria d’arte fittizia, mentre nel seno destro un bar e nel seno sinistro un piccolo planetario. Il motivo dello scandalo fu che vi si poteva accedere attraverso la vagina. L’opera rimase esposta per soli tre mesi, nei quali accolse oltre 100mila visitatori, dopodiché venne distrutta.

 

 

 

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