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La triste parabola del teatro Massimo Bellini di Catania

Il Teatro Massimo Bellini di Catania rischia la chiusura. La regione sta cercando di mantenerlo in vita per quest'anno, ma il futuro è incerto

Il Teatro Massimo Bellini di Catania è a rischio chiusura. Da giorni si susseguono gli appelli di artisti di tutti i settori, maestranze e privati cittadini per evitarne la chiusura, ma la Regione Sicilia rischia di non avere i fondi da destinare al teatro per assicurargli lunga vita. L’ente gestore del teatro, infatti, avrebbe contratto debiti assai ingenti. Come se non bastasse sono necessari anche alcuni lavori di ristrutturazione.
Anche i lavoratori del San Carlo, La Scala e la Fenice si sono idealmente stretti intorno alle maestranze e agli artisti del teatro catanese. 

La regione

Negli ultimi giorni il presidente della regione Sicilia, già a capo di una regione in diffcoltà finanziarie, ha assicurato la prosecuzione della stagione fino al termine, ma per il futuro si richiede un cambio di passo. Secondo il presidente Musumeci occorre cambiare la politica di gestione del teatro, implementare la campagna degli abbonamenti, coinvolgere i giovani  e i turisti e far sì che il teatro entri in un circuito che lo valorizzi.
Purtroppo, la cultura e la lirica spesso sono poco apprezzati e uno dei monumenti simbolo della città di Catania, vero gioiello dal punto di vista architettonico ma anche un tempio del “bel canto” a livello mondiale, rischia di chiudere. Occorrerebbero finanziamenti di privati.

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La tormentata, sin dalle origini, storia del teatro

La costruzione del Teatro Massimo dedicato al più illustre compositore catanese, Vincenzo Bellini, inizia nel 1870 ad opera dell’architetto Scala, che vi lavora unitamente all’architetto Sada. Ma sin dagli inizi la storia del teatro è caratterizzata dalla crisi economica. La società finanziatrice, dopo dieci anni, fallisce e i lavori continuano ad opera dell’architetto Sada a sue spese. I lavori vengono completati velocemente, ma l’inaugurazione avviene solamente tre anni dopo l’ultimazione. Ufficialmente, perché la città era nella morsa di un’epidemia di colera ma, realmente, perché ancora una volta mancavano i fondi per pagare un impresario. Il teatro è un vero gioiello di architettura neo-barocca che nella facciata riprende lo stile della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

Il teatro con la migliore acustica al mondo

La sala, a forma di ferro di cavallo e riccamente decorata, è stata organizzata con particolare cura affinché la riproduzione del suono fosse la migliore possibile.
Nel teatro si sono esibiti i più grandi artisti da Di Stefano a Pavarotti, dalla Callas alla Caballe, da Gigli a Del Monaco e i più grandi direttori d’orchestra da Maazel a Muti, da Sinopoli a Lombard.
Secondo i melomani  è il teatro lirico con la migliore acustica al mondo.  Comunque, se non il primo, è sicuramente uno dei migliori teatri lirici per acustica, non disperdiamo questo patrimonio

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