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Impressionisti, arriva a Roma “Le Pont d’Austerlitz” di Armand Guillaumin

A impreziosire ulteriormente l’esposizione curata da Vincenzo Sanfo, Gilles Chazal, Maithé Vallès-Bled, si aggiunge l’importante dipinto di Armand Guillaumin intitolato Le Pont d’Austerlitz, Quai de Seine à Paris (1873).

Primo bilancio di successo per la mostra “Impressionisti – L’alba della modernità“, prodotta da Navigare srl e in corso al Museo Storico della Fanteria di Roma (Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9), che con oltre 18 mila visitatori in 3 settimane dall’apertura si avvia ad essere tra le più visitate in occasione dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio.

“Le Pont d’Austerlitz” di Armand Guillaumin

A impreziosire ulteriormente l’esposizione “Impressionisti – L’alba della modernità”, curata da Vincenzo Sanfo, Gilles Chazal, Maithé Vallès-Bled, con il coordinamento di Vittorio Sgarbi, e che conta già 166 opere di 66 artisti che aderirono al movimento artistico nato 150 anni fa, si aggiunge, in questi giorni, un nuovo prestito proveniente dalla Galleria parigina Jean-François Cazeau: l’importante dipinto di Armand Guillaumin intitolato Le Pont d’Austerlitz, Quai de Seine à Paris (1873).

Il dipinto a olio su tela, realizzato nell’inverno del 1873 e quasi sicuramente esposto alla prima mostra impressionista organizzata da Nadar, è, come spiega Vincenzo Sanfo, una delle opere esposte assolutamente da non perdere: “Un dipinto capolavoro, per freschezza pittorica e per i suoi risvolti socio politici, che ben descrive i sentimenti del nascente Impressionismo che vedrà la sua luce pochi mesi dopo la realizzazione di questo dipinto. L’atmosfera di quest’opera riporta alla realtà di una pittura che, forte della lezione dei pittori Barbizonniers, abbandona la rappresentazione della grandeur napoleonica e la invadente clericalizzazione della pittura, per raccontare la vita reale, paradigma di un mondo, in grande cambiamento”.

Impressionisti – L’alba della modernità

L’esposizione “Impressionisti – L’alba della modernità” si presenta come la più grande mostra antologica sull’Impressionismo realizzata in Italia in occasione del 150º anniversario della sua nascita ed evidenzia un aspetto poco conosciuto della ricerca impressionista, dedicato al disegno, all’incisione e alle tecniche di stampa, influenzati dalla recente invenzione della fotografia.

La curatela è affidata a Vincenzo Sanfo in collaborazione con Vittorio Sgarbi.

Accanto, quindi, a numerosi dipinti a olio, sono presenti anche bozzetti preparatori, studi e litografie di opere conosciute al grande pubblico, tra queste: La maison du docteur Gachet di Cézanne, L’homme à la pipe di Van Gogh, Il ritratto di Berthe Morisot e il Bar aux Folies-Bergère di Manet, La loge di Renoir e, ancora, le celebri ballerine di Degas, insieme a molte altre che meritano di essere conosciute, grazie al prezioso contributo dei collezionisti privati prestatori di tutte le opere esposte.

Il percorso espositivo di “Impressionisti – L’alba della modernità”, oltre ai maestri di loro riferimento quali David, Guericault, Courbet si sviluppa a partire dagli artisti aderenti al movimento dell’Ecole de Barbizon che furono i germi ispiratori dei giovani Impressionisti, per passare poi ai partecipanti alle otto mostre ufficiali impressioniste a partire da quella storica del 1874 realizzata nello studio del fotografo Nadar che rappresentò l’ingresso ufficiale del movimento nel mondo dell’arte.

La mostra, forse la più grande e completa sull’Impressionismo mai apparsa in Italia, per quantità di opere e per artisti presenti, è un’occasione unica per entrare nel cuore di un movimento che ha scardinato le convenzioni artistiche e sociali del mondo a venire.

I prestiti, provenienti da collezioni private, mettono in luce un substrato tutt’altro che popolare, di preziosi manufatti che non vengono quasi mai donati al pubblico.

La presenza di alcune figure del post Impressionismo, documenta l’influenza che il movimento ha avuto nel mondo artistico di fine Ottocento, rimarcata dalle presenze di artisti come Toulouse Lautrec, Permeke, Derain, Dufy e Vlaminck tra gli altri.

La mostra “Impressionisti – L’alba della modernità” è un particolare ed inedito percorso, su un movimento e sugli artisti che hanno contribuito a creare una tra le più straordinarie rivoluzioni artistiche della storia dell’arte. Un movimento che ha aperto la strada alla libertà creatrice per gli artisti di tutto il mondo.

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