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Rivoluzione al MoMA, il museo di New York cambia volto

Dopo 4 mesi e 450 milioni investiti, il MoMA cambia volto a favore di un'arte più inclusiva e che non conosce discriminazioni

Più grande e più moderno. Sembra il quartier genere di Guerre Stellari – commenta il New York Times – e invece si tratta della nuova facciata del MoMA, il museo d’arte moderna più importante di New York. Dopo quattro mesi e 450 milioni investiti, il MoMA torna a splendere. Le luci della Grande Mela si riflettono sulla nuova facciata futuristica del MoMA, fatta di vetro e acciaio, di linee semplici e geometriche, che hanno rivoluzionato la storica immagine del museo. Ma la grande rivoluzione arriva dentro il museo con un cambio di visione radicale e finalmente al passo con i tempi. 

Più spazio alle donne

Il MoMA dice addio ad una visione prettamente maschile/occidentale-centrica delle sue opere d’arte, per adottare un’ottica più inclusiva, allargando la sua attenzione anche a lavori di donne, ispanici, asiatici, afro-americani. «La nuova struttura unisce le vecchie gallerie con l’espansione del museo verso ovest e aggiunge un 30% in più di spazio espositivo. Con l’ampliamento degli spazi cambia anche il modo in cui vengono mostrate le opere nonché la narrativa – racconta la curatrice Roxana Marcoci – Si va verso una visione più globale dell’arte che va al di là dei canoni strettamente occidentali. Ci sarà anche una maggior rotazione delle mostre e la selezione delle opere cambierà ogni sei mesi circa».

Un progetto per la 53esima strada

La cultura si pone da sempre l’obiettivo di creare ponti e connessioni, in grado di attraversare il tessuto urbano delle città e raggiungere il numero più ampio possibile di persone. Così nel nuovo progetto anche il MoMA si propone come ponte, collegandosi alla 53esima strada, sulla quale i passanti incontreranno una serie di gallerie al livello del suolo, gratis e aperte al pubblico.

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