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“Il bacio” di Joan Mirò, l’opera d’arte che celebra l’amore nella sua essenza

"Il bacio" di Joan Mirò è un'opera d'arte con cui vogliamo celebrare il gesto d'amore più puro e famoso: lasciamoci trasportare nell'opera d'arte di Mirò che celebra l'onnipotenza del bacio.

Joan Mirò iniziò la sua carriera influenzato dal fauvismo e dal cubismo, ma ben presto sviluppò un linguaggio artistico unico caratterizzato da forme astratte e colori vivaci. Le stesse forme che ritroviamo in una sua celebre opera, “Il bacio” (1924) con cui vogliamo celebrare il gesto d’amore più puro e famoso in occasione dell’International Kissing Day, ovvero la Giornata Mondiale del Bacio, che si celebra il 6 luglio.

Lasciamoci trasportare nella sua opera che celebra l’onnipotenza del bacio.

“Il bacio” di Mirò

Analisi dell’opera

Per capire bene “Il bacio” di Mirò, occorre approfondire il suo legame con Munch analizzando i quadri “Madonna”, di Munch, e “Il corpo della mia bruna…” di Mirò così da capirne le influenze viscerali che l’autore norvegese esercitò su Jean MIrò.

Il dipinto trae la sua forza dalla simultanea presenza dell’elemento visivo e di quello verbale: il nudo femminile è rappresentato in modo sommario attraverso una silhouette delineata in negativo, utilizzando il contorno esterno. Mentre il disegno è rapido e incompleto, il testo è molto più evocativo e si sofferma con un tono giocoso sulla passione sensuale che unisce gli amanti.

La figura femminile riprende il tema del bilanciamento esplorato precedentemente e pone grande enfasi sui tratti sessuali della donna, con i seni (duplicati) e il pube in primo piano.

Inoltre, Mirò sembra non preoccuparsi troppo di mascherare la fonte figurativa del nudo, vista la chiara somiglianza: la Madonna di Munch, eseguita in diverse versioni e resa famosa da una fortunata serie di litografie e incisioni su legno, presta alla “bruna” di Miró la posa voluttuosamente inarcata e l’espediente di una chioma lunga e folta.

Scopri le opere d’arte che celebrano il bacio

Munch è un artista al quale Mirò continua a guardare anche nel terzo decennio del secolo, interessato ai temi di amore e morte, crudeltà e dipendenza espressi nelle sue opere.

Ad esempio, in questo quadro i temi dell’amore e della morte, della crudeltà e della dipendenza che possono nascondersi anche dentro un sentimento così piacevole fanno riferimento a famose opere dell’artista norvegese, una delle quali è “Il Bacio” (1924), dove Mirò trasforma la scena in una sorta di competizione evolutiva tra organismi unicellulari, come un ospite e un parassita.

Nel suo lavoro “Corpo della mia bruna…”, la chiara citazione potrebbe sorprendere, specialmente considerando che durante questo periodo era diffusa l’idea di una “tabula rasa” artistica.

Tuttavia, è evidente che, per Mirò, la pittura a olio rappresentava una sorta di lingua morta, da utilizzare in modi a volte crudi o brutali, quasi come se fosse un “readymade” (oggetto già esistente utilizzato come opera d’arte). La sua creatività era sostenuta dalla versatilità tecnica. Miró cercava una via di fuga dall’esaurimento delle tradizioni artistiche tramite la poesia visiva, il collage o le “costruzioni” polimateriche (ossia utilizzando diversi materiali).

Joan Mirò

Joan Miró, uno dei più grandi artisti del XX secolo, nacque il 20 aprile 1893 a Barcellona, in Spagna, e morì il 25 dicembre 1983 a Palma di Maiorca. Pittore, scultore e ceramista è noto per il suo stile distintivo e la sua capacità di combinare l’arte visiva con una fantasia onirica unica. Cresciuto in una famiglia di artigiani, sviluppò presto un interesse per l’arte, studiando all’Accademia di Belle Arti di La Llotja e successivamente alla Scuola d’Arte di Francesc Galí.

Durante la sua lunga carriera espose in numerosi musei e gallerie di tutto il mondo, guadagnandosi un posto d’onore nella storia dell’arte moderna. Il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo, ispirando generazioni di artisti e continuando ad affascinare il pubblico per la sua innovazione e bellezza.

Mirò fu un esponente di spicco del surrealismo, e la sua arte riflette una profonda esplorazione del subconscio, dei sogni e dell’immaginazione. Le sue opere sono spesso popolate da simboli e figure stilizzate, che evocano un mondo fantastico e poetico. Oltre alla pittura, Miró si dedicò anche alla scultura e alla ceramica, espandendo continuamente i confini della sua creatività.
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