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Henri de Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Belle Époque

Henri de Toulouse-Lautrec è ricordato come 'l'anima di Montmartre'. Scopriamo insieme la vita del più grande pittore Belle Époque

Henri de Toulouse-Lautrec è stato uno degli artisti più famosi della Belle Époque. Tra cabaret e café-concert ha saputo raccontare la vita di una Parigi notturna che solo tra il bagliore delle sue luci e le ombre della notte, cela un lato oscuro che si consuma tra un bicchiere di alcol e le case chiuse. Bohémien di natura, Lautrec ha saputo spaziare dalla mera pubblicità alla pura arte e le sue opere sono ancora esempio di grande potenza comunicativa; esse sono un racconto della Parigi di quel tempo, quando ancora gli artisti si ritrovano nei locali notturni e nei salotti a discutere di arte.

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Gli esordi

Henri de Toulouse-Lautrec nasce il 24 novembre 1864 ad Albi, nella regione francese dei Medi Pirenei, da una famiglia nobile, i cui interessi principali sono la caccia, i cavalli e non a a caso la pittura. Fin da piccolissimo quindi Henri si dedica all’arte, che via via diventa il rifugio ideale per una vita segnata dal dolore: i suoi genitori erano cugini di primo grado e quindi, a causa dei matrimoni tra consanguinei, Henri soffrì di diverse malattie genetiche, tra cui il nanismo.

 

 
 
 
 
 
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Nel 1872, Lautrec si trasferì con la madre a Parigi, dove frequentò il Liceo Fontanes, dove conobbe Maurice Joyant, che divenne suo amico fidato e che alla morte di Henri, fondò il Museo a lui dedicato. Fisicamente inadatto a partecipare alla maggior parte delle attività sportive e sociali solitamente intraprese dagli uomini del suo ceto, Lautrec si immerse completamente nella sua arte. Fortemente influenzato dall’Impressionismo di Manet, si trasferì poi a Montmartre dove incontrò i più grandi nomi dell’arte da Emile Bernard a Vincent Van Gogh, da Albert Grenier a Louis Anquetin.

Lo stile

Henri de Toulouse-Lautrec venne spesso definito ‘l’anima di Montmartre‘, il quartiere parigino dove abitava. Rappresentò spesso la vita dei più famosi teatri e locali di Parigi, tra cui il Moulin Rouge, e in particolar modo di quelli di Montmartre i quali grazie alla sua bravura ed originalità lo chiamavano per realizzare le pubblicità. Lavorò inoltre come illustratore per le riviste La revue blanche e L’estampe originale; invitato da Manuel Luque, collaborò inoltre a lungo con la rivista satirica Le Rire.

 

 
 
 
 
 
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Il suo stile unico deriva in gran parte dalla sua passione per le stampe giapponesi: prima infatti divenne un collezionista di stampe di Ukiyo-e ed in seguito ne ripropose l’influenza all’interno dei suoi lavori con la semplificazione della linea e la stesura del colore in modo piatto ed omogeneo. Egli traeva la sua ispirazione dai soggetti di estrazione popolare: Henri, ad esempio, frequentava luoghi come le maisons closes (bordelli) dove a varie riprese fissò anche la sua dimora-studio, sebbene questo fosse vietato dalla legge, per studiare le prostitute e ritrarle inseguito ‘a tutto tondo’ sia nelle ore del lavoro che nel loro ambiente domestico, trascurando il lato erotico della rappresentazione.

 

 
 
 
 
 
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Altri soggetti a lui molto graditi erano i bar, locali e caffè-concerto a Montmartre; ma al contrario di altri pittori che popolavano quegli ambienti, Lautrec decise di rappresentare la gente e non il luogo. Nei suoi quadri vi era la raffigurazione del proletariato e dei suoi divertimenti e contemporaneamente delle ballerine di questi luoghi, le “vedette”, diventate celebri proprio grazie alle sue raffigurazioni. La tavolozza del pittore divenne molto semplice con la presenza predominante di blu e verdi, contrapposti ai viola ed ai rosa. A prima vista, le opere mature di Lautrec sembrano quasi create ‘di getto’, ma non è così: l’opera è frutto di studi preparatori al carboncino che si basano spesso su fotografie.

 

 
 
 
 
 
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Il successo e la malattia

A Montmartre Lautrec tenne le sue prime esposizioni e nel contempo si avvicinò all’avanguardia degli Artistes Incohérents detti anche gli ‘Anarchici dell’Arte‘, un gruppo di pittori ed illustratori che trattavano i temi artistici con umorismo ed anticonformismo. Nel 1889 Lautrec partecipò al ‘Salon des Indépendents‘ organizzato dagli artisti dissociati ed esclusi dal rigido, classico e istituzionale ‘Salon des Artistes français‘ a causa delle polemiche per la severità della giuria.

 

 
 
 
 
 
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Nello stesso periodo, si appassionò alla litografia. Delle 15 esposizioni, tra il 1891 ed il 1897 Lautrec espose sette volte. Questo fece avvicinare l’artista al circolo Nabis, un gruppo di pittori che si radunavano intorno alla rivista la ‘Revue blanche‘. A poco a poco le sue opere si diffusero e godettero di un favore sempre crescente. Ma l’alcolismo e la sifilide, contratta in un bordello dove ormai aveva preso casa, di certo non lo aiutarono. Lautrec morì il 9 settembre 1901, pochi mesi prima del suo trentasettesimo compleanno.

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