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Genova celebra l’Impressionismo con la mostra “Impression Morisot”

Il 15 aprile 1974 nasceva a Parigi l'Impressionismo. A 150 anni dalla nascita del movimento artistico apre a Genova la mostra dedicata alla pittrice Berthe Morisot

Il 15 aprile 1874 nasce a Parigi l’Impressionismo. A 150 anni di distanza dalla nascita di questo celebre movimento artistico, apre a Palazzo Ducale di Genova la mostra d’arte dedicata alla pittrice impressionista Berthe Morisot, pittrice della luce, dal titolo“Impression, Morisot”

La mostra d’arte, in programma fino al 23 febbraio 2025, è stata organizzata in stretta collaborazione con il Museo di Belle Arti di Nizza.

La mostra “Impression Morisot”

Questo evento, che riserva alcune novità scientifiche correlate ai soggiorni sulla Riviera all’influenza sulla sua opera, rientra nelle celebrazioni ufficiali del 150º anniversario dell’impressionismo ed è inclusa nella stagione commemorativa avviata dal Museo d’Orsay di Parigi, il cui direttore firmerà un testo in catalogo.

Attraverso più di 80 opere, documenti fotografici e d’archivio l’esposizione ripercorrerà, toccando aspetti inediti, l’intera carriera e vita privata dell’artista, che ha condiviso il suo percorso intimo, familiare e professionale non solo con i più grandi artisti dell’epoca, ma anche con figure di intellettuali quali Stéphane Mallarmé ed Emile Zola.

La curatrice della mostra è Marianne Mathieu, tra le più rinomate esperte dell’opera di Berthe Morisot e studiosa della storia dell’impressionismo, protagonista di molte scoperte scientifiche in questo ambito, la quale cura anche la mostra di Nizza: Berthe Morisot. Escales impressionistes.

La mostra è un progetto di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con Electa, anche editore del catalogo di entrambe le mostre dedicate a Berthe Morisot, ed è sostenuta dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova.

Com’è nato l’impressionismo

150 anni fa a Parigi nasceva l’impressionismo: un “terremoto nella storia dell’arte”.

Rifiutati dal Salon ufficiale che riuniva artisti legati all’Académie des Beaux-Arts della capitale francese, 30 giovani pittori si riuniscono nello studio del fotografo Felix Nadar, dove espongono 63 opere.

Tra i giovani dissidenti Edgar Degas, Paul Cézanne, Pierre Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Claude Monet. E una sola pittrice: Berthe Morisot (1841-1895).

Insieme daranno vita al movimento impressionista, termine nato da quella che voleva essere la stoccata di un critico, che giudicava incompleto e impreciso il loro modo di dipingere.

Berthe Morisot

Pronipote del pittore Fragonard, Berthe Morisot fin da piccola fu avviata alla pittura.

All’epoca l’accesso alle Accademie era vietato alle donne così nel 1865 i suoi genitori realizzarono nel giardino di casa un atelier procurando a Berthe e alle sue sorelle lezioni private di pittura.

Le sorelle Morisot ebbero l’opportunità di frequentare anche il Louvre esercitandosi nella copia dei capolavori.

Artisticamente Berthe fece la prima esperienza artisticamente importante al seguito di J. Baptiste Camille Corot, che la avviò alla pittura en plein air.

Fu l’occasione per entrare in contatto con artisti di prim’ordine come Henry Fantin LaTour e Pierre Puvis de Chavannes.

Nel 1868 Berthe conobbe il già affermato Edouard Manet; diventato nel tempo il suo più importante riferimento artistico. Manet ritrasse per almeno undici occasioni la giovane Berthe.

Con la collaborazione del marito, la pittrice trasformò la sua casa in luogo d’incontro di intellettuali e artisti, ricevendo fra gli altri Zola, Mallarmè, Rossini, Renoir, Daumier, Monet e Degas.

Artisticamente Edouard Manet e Berthe Morisot si ispiravano e influenzavano vicendevolmente tanto che lei iniziò a dipingere scene più essenziali e figure costruite in modo meno tradizionale.e Manet espresse il suo interesse per la pittura all’aperto, la pennellata più rapida e meno compatta, i colori più luminosi.

Il primo successo di Morisot arriva con una tela esposta al Salon del 1970.

L’opera ritraeva la madre e la sorella della pittrice ed era stato rimaneggiato dallo stesso Manet, al punto che la stessa Berthe ne fu contrariata ed affermò che non avrebbe più voluto esporlo perché le sembrava una “caricatura”.

Berthe si era liberata e distaccata dalle regole della pittura convenzionale. Contro il parere di Manet, infatti, partecipò già nel 1874 alla prima mostra impressionista

Fu la prima donna a sfidare il mondo accademico per adottare questo nuovo linguaggio, seguita presto da altre come Marie Bracquemond, Eva Gonzales e Mary Cassatt.

Rispetto ad altri Impressionisti, Berthe era solita usare studi e bozzetti preparatori, lavorando sulle trasparenze che sulle proprietà ottiche del colore.

Nelle opere di Berthe il particolare e la forma sono subordinati al colore e alla sua stesura veloce.

Le pennellate vanno in ogni direzione e sono ampie, i colori luminosi e vibranti frutto di una tecnica che mischia l’olio con le trasparenze dell’acquerello.

Berthe prediligeva dipingere ambienti con donne e bambini.

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