MILANO โ Un artista che ha trascorso gran parte della sua vita viaggiando. Gauguin รจ stato un pittore senza radici proprie, ma di cultura ampia e aperta, in continuo movimento non tanto per un bisogno di evadere verso luoghi incontaminati quanto per il desiderio di ritrovare sรฉ stesso e la propria arte in uno stato primitivo di unione con la natura. E quale luogo poteva essere piรน adatto ad ospitare una sua retrospettiva se non il Mudec – Museo delle Culture di Milano? Oggi inaugura la mostra โGauguin. Racconti dal paradisoโ prodotta da 24 ORE Cultura โ Gruppo 24 Ore in collaborazione con Ny Carlsberg Glyptotek, e curata da Line Clausen Pedersen e Flemming Friborg. Lโesposizione sarร visitabile fino al 2 febbraio 2016.
PRIMITIVISMO E CULTURE CHE DIVENTANO ARTE – Circa 70 opere esposte, provenienti da 12 musei e collezioni private internazionali, insieme ad artefatti e immagini documentative dei luoghi visitati dallโartista, permetteranno di riconoscere e analizzare le fonti figurative dellโarte di Paul Gauguin, che spaziano dallโarte popolare della Bretagna francese, allโarte dellโantico Egitto, da quella peruviana delle culture Inca passando per la cambogiana e la javanese, fino ad arrivare allโarte, alla vita e alla cultura polinesiana. Eโ proprio attraverso il confronto tra alcuni capolavori dellโartista e le sue fonti lโispirazione che la mostra si prefigge di dimostrare il suo approccio peculiare e originale al โprimitivismoโ. La personale visione di Gauguin del โprimitivoโ come forza primigenia del mondo, come essenza fondamentale della natura umana, lo portarono a combinare nella sua arte una serie infinita di fonti figurative tra loro lontane nello spazio e nel tempo.
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OPERE MAI VISTE IN ITALIA – Ci saranno anche due capolavori mai esposti in Italia: “Autoritratto con Cristo Giallo” del ย Museo dโOrsay di Parigi che testimonia la fascinazione di Paul Gauguin per lโarte โprimitivaโ e si mostra come manifesto della sofferenza e della lotta dellโartista per lโaffermazione della propria visione artistica e “Mahana no atua (Giorno di Dio)” dellโArt Institute of Chicago che fu dipinto a Parigi nellโintervallo tra i soggiorni di Gauguin a Tahiti, dimostra che lโinfluenza di immagini e ricordi di un mondo primordiale e piรน autentico cosรฌ comeย la commistione di fonti iconografiche diverse fosse elemento imprescindibile della sua produzione.
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PRESTITI ECCEZIONALI – A questi si aggiunge la Volpini Suite, una delle manifestazioni piรน evidenti della portata artistica di Gauguin e che puรฒ essere considerata un manifesto delle sue idee artistiche fondamentali. Le 10 zincografie, visitabili solo su appuntamento allo Statens Museum for Kunst di Copenhagen e prestate molto raramente, furono concepite come una serie e possono essere considerate come un catalogo inย miniatura delle tematiche e delle opere principali di Gauguin tra il 1887 and 1889.
CREATIVITA’ E VARIETA’ – Lโinteresse di Gauguin per le โculture altreโ si tradusse in una costante ricerca di materialeย originale da integrare e fondere nella sua produzione. Spaziando dai dipinti alle sculture in legno, dalle ceramiche alle incisioni in mostra, le opere fanno quindi emergere come il โprimitivoโ di Gauguin sia visione artistica, stile di vita, viaggio di evasione dalla contemporaneitร verso un mondo altro, incontaminato, carico di antichi significati, abitato da forze e spiriti ancestrali. La varietร dei mezzi artistici utilizzati da Gauguin si rivela essa stessa come prova della creativitร e complessitร della sua visione e le opere in esposizione dimostrano come lโapproccio immaginativo e unico di Gauguin sia un prisma intorno al quale laย tradizionale visione occidentale del โprimitivismoโ puรฒ essere riletta secondo prospettive nuove e insolite.