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Ecco le 15 opere d’arte per combattere la meteoropatia

Meteoropatici per natura lo siamo un po’ tutti; appena ci svegliamo guardiamo fuori dalla finestra per sapere che tempo c’è, se c’è il sole o no

MILANO – Meteoropatici per natura lo siamo un po’ tutti; appena ci svegliamo guardiamo fuori dalla finestra per sapere che tempo c’è, se c’è il sole o no. Così possiamo diventare malinconici dopo tre giornate uggiose consecutive, o irritabili dopo una settimana umida e afosa. Il clima è così importante per la psiche che ha influenzato usi, costumi, arte e carattere di tutti i popoli del mondo. Con meteoropatia, dal greco μετέωρον (meteoron, cosa che è, che avviene in alto) e πάθος (pathos, passione, malattia), indichiamo perciò i disturbi che si verificano in determinate condizioni e variazioni del tempo meteorologico o delle condizioni climatiche stagionali, che colpiscono specialmente in questo periodo.

METEROPATICI FAMOSI – Magari ci si lamenta un po’ troppo, magari si dà al tempo anche colpe che non ha, ma se la meteoropatia è un disagio reale (e su questo non piove), non c’è nulla di strano che esploda anche semplicemente per il fatto di essere stressati, quindi unendo un disturbo fisico a un periodo di particolare tensione. Ma anche nel passato c’erano tante persone, anche famose, che soffrivano il tempo. Goethe sosteneva che “sono le menti più nobili a soffrire di più i capricci dell’atmosfera”, mentre Mozart soffriva emicranie legate al tempo, e pare che la sua musica sia particolarmente indicata proprio a chi di emicranie soffra. Ma anche Michelangelo e Leonardo da Vinci, che all’arrivo del maltempo smettevano di creare. Voltaire e Wagner soffrivano di depressione in particolari periodi, e Napoleone vedeva l’ulcera peggiorare. Non c’è dubbio infatti che più che a mali nuovi la meteoropatia esponga a disagio per il riacutizzarsi di vecchie ferite, di artriti, artrosi o malanni cronici vari.

DI COSA NECESSITIAMO – Perciò, melanconici, tristi o semplicemente fuori fase , avremmo bisogno di ritrovare equilibrio e serenità. Come? Un metodo potrebbe essere quello di richiamare alla mente un’opera d’arte che sappia illuminarci la giornata. Noi ve ne proponiamo 15.

1. I GIRASOLI – Una serie di dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 e il 1889 dal pittore Vincent Van Gogh. Tra i soggetti preferiti dal pittore, sono oggi tra le sue opere più riconoscibili e note presso il grande pubblico. Una vera esplosione di colore e di luce.

 

I GIRASOLI

 
2. LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI – Il luminoso dipinto rappresenta un pranzo al ristorante La Fournaise a Chatou, un villaggio sulla Senna, frequentato abitualmente dai canottieri. La scena è ambientata nella veranda del locale, dove quattordici personaggi, tutti amici del pittore. Discorrono amabilmente fra loro dopo aver mangiato assieme. Gli avanzi del pasto sul tavolo appaiono come una complessa natura morta: Renoir si prese la libertà di dipingere frutta tipicamente autunnale che contrasta con il periodo estivo in cui è ambientata la scena.

 

LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI

 

3.  TRIONFO DI GALATEA – Lo splendido affresco di Raffaello Sanzio, databile al 1512 circa e conservato nella Villa Farnesina di Roma, è un trionfo di equilibrio e serenità.

TRIONFO DI GALATEA
4. IL BALLO AL MOULIN DE LA GALETTE – In questo capolavoro dell’impressionismo, Pierre-Auguste Renoir fissa un momento della vita parigina in un’atmosfera di felice abbandono, ritraendo la spensieratezza e il gusto della Belle Époque: il Moulin de la Galette, locale allestito in un vecchio mulino, che Renoir frequentò per sei mesi, per potervi cogliere quella sfrenata gioia che esprime il dipinto. Qui l’artista rende in modo vibrante la dinamicità e il moto che anima le figure danzanti e la folla vivace, in cui i raggi del sole filtrino dalla chioma degli alberi formando pozze di luce sui festeggianti. I colori si sovrappongono e si mescolano, riflettendosi negli oggetti. La luce non ha un punto di origine e tutto è dinamismo puro.

IL BALLO AL MOULIN DE LA GALETTE
5. COLAZIONE SULL’ERBA – “Le déjeuner sur l’herbe” è un dipinto ad olio realizzato tra il 1862 ed il 1863 dal pittore francese Édouard Manet, conservato al Musée d’Orsay di Parigi. La placida serenità dei protagonisti infonde tranquillità e spensieratezza.

Colazione sull'erba

 

 

6. LA PRIMAVERA – Attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze, la Primavera è un dipinto di Sandro Botticelli, (databile al 1482 circa) è una delle opere più famose del Rinascimento italiano. Vanto della Galleria, faceva forse anticamente pendant con l’altrettanto celebre Nascita di Venere, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Il suo straordinario fascino che tuttora esercita sul pubblico è legato anche all’aura di mistero che circonda l’opera.

 

La Primavera

 

7. UNA DOMENICA POMERIGGIO ALL’ISOLA DELLA GRANDE-JATTE – “Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte” o semplicemente La Grande Jatte è un’opera realizzata tra il 1884 ed il 1886 dal pittore francese Georges-Pierre Seurat. Il quadro è tra le opere più note del movimento pittorico del puntinismo francese. La particolare tecnica pittorica (l’uso esclusivo dei puntini) conferisce un’inconsueta morbidezza alle figure che appaiono immerse in un’atmosfera di rarefatta luminosità.

 

UNA DOMENICA POMERIGGIO ALL’ISOLA DELLA GRANDE-JATTE
8. DONNA CON PARASOLE – Il vibrante dipinto a olio su tela di Claude Monet, realizzato nel 1886, suggerisce l’atmosfera campestre di una giornata ventosa, ma rasserenata da un caldo e limpido sole.

DONNA CON PARASOLE
9.GIALLO, ROSSO E BLU – L’opera, di Vassilij Kandinskij, è un’esplosione luminosa di colori, che creano insieme alle forme geometriche una tensione che percorre tutta la tela. Nella parte sinistra del quadro sono più evidenti e presenti le forme geometriche: curve, linee parallele o in singola posizione, cerchi, quadrati e rettangoli. L’incontro delle linee trasmette una piacevole sensazione “musicale”.

GIALLO, ROSSO E BLU
10. LA RISATA – Questo quadro, dipinto in una prima redazione subito prima del viaggio a Parigi del 1911 e ripreso subito dopo sotto la suggestione delle opere dei cubisti, è fondamentale nella produzione di Umberto Boccioni, artista futurista. Nell’opera Boccioni ha voluto rendere visivamente, attraverso la frammentazione degli elementi, l’eco della fragorosa risata della donna. La risata vuole essere un emblema moderno, denso com’è di riferimenti al clima della vita notturna delle grandi metropoli che, per Boccioni, rappresentano un lato del progresso, quello della sfrenata vitalità e dell’irrisione agli schemi di vita tradizionale.

LA RISATA
11. LA PRIMAVERA – Le sinuosità della fanciulla di Alfons Mucha trasmette sensualità e freschezza attraverso il ritmo cadenzato dell’incedere: la primavera che piano piano si fa strada nella cupezza delle giornate invernali ornai agli sgoccioli.

La Primavera
12. L’OCULO DELLA CAMERA DEGLI SPOSI – I puttini giocosi e paffuti si affacciano curiosi dall’oculo creato dalla maestria del grande Andrea Mantegna nella Camera degli Sposi a Mantova: un vero caposaldo prospettico che infonde vivacità e allegria.

 L’OCULO DELLA CAMERA DEGLI SPOSI

 

13. LA DANZA – Nel dipinto, Henri Matisse delinea un arabesco danzante composto da cinque soggetti nudi che, tenendosi per mano, procedono vorticosamente a girotondo mentre generano una sinusoide unita. I colori sono solo tre, tutti saturi e nettamente delineati, ovvero il rosso dei corpi, il blu del cielo e il verde della terra. Un dinamico e vivace ballo di pura energia.

LA DANZA
14. LA PASSEGGIATA – Marc Chagall è celebre per le sue opere cariche di poesia e serenità. In questo dipinto, al centro della scena, il pittore tiene per mano la moglie Bella mentre vola tranquillamente per aria. Nell’altra mano ha un uccellino che simboleggia il loro accordo con la natura. Alle loro spalle c’è la città dove i due sono nati e dove vivevano all’epoca (siamo nel 1917): Vitebsk. In terra ai piedi del pittore c’è la classica tovaglia da picnic con una bottiglia di vino e un bicchiere. Essa, decorata con fiori, ha un colore rosso vivo che spicca ancora di più essendo complementare al verde del prato e del paesaggio tutto intorno. Un pomeriggio di giocoso amore e relax.

LA PASSEGGIATA
15. COSTELLAZIONE – Joan Mirò, esponente del movimento Surrealista, ci sorprende con le sue opere cariche di delicato e innocente grafismo. Come disse di lui Jacques Prevert “un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni “.

COSTELLAZIONE

 

 


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