Simona Cozzupoli, celebre per i suoi affascinanti “Micromondi”, torna in mostra al Museo delle Culture (Mudec) di Milano per esporre cinque nuove opere. Queste creazioni, presentate nel bookshop della mostra Niki de Saint Phalle, sono diorami che rappresentano scene contemplative di cielo e mare. Le opere, realizzate all’interno di scatole di legno chiuse da vetro, evocano uno spettacolo onirico e meditativo che invita l’osservatore a riflettere sul legame tra natura e immaginazione. L’esposizione rimarrà visitabile fino al 16 febbraio 2025.
Le opere di Simona Cozzupoli non sono semplici diorami, ma finestre su mondi alternativi, dove la contemplazione del cielo e del mare si trasforma in un viaggio interiore. L’artista riesce a fondere elementi della tradizione, come gli auspici etruschi, con tecniche moderne, offrendo al pubblico un’esperienza visiva e filosofica unica. Le sue creazioni, piccoli microcosmi di carta e legno, sono portali verso l’inconscio e la meraviglia, un omaggio alla natura e al potere dell’immaginazione.
La mostra
I diorami di Simona Cozzupoli riproducono microcosmi complessi in cui il cielo e il mare sono protagonisti. Alcune delle opere rappresentano Templum, porzioni di cielo attraversate da gru origami in miniatura, e altre Navispici, scene marine con barchette di carta. L’opera principale, un Templum più grande, è ispirata a un vecchio televisore e trasmette simbolicamente “24 ore su 24” la vista del cielo azzurro e nuvoloso, attraversato da stormi di gru.
Le figure di carta, di tre diverse dimensioni, creano un effetto prospettico che cattura l’occhio e la mente, evocando un senso di meraviglia. Le opere di Cozzupoli sono profondamente legate alla dimensione contemplativa e oracolare. La parola “templum”, come spiega l’artista, ha origini latine e si riferisce alla porzione di cielo osservata dagli auguri etruschi per trarre auspici.
Questo termine è alla base del verbo “contemplare”, che significa osservare con meraviglia. Cozzupoli reinterpreta questa tradizione con le sue gru in volo, utilizzando l’arte come strumento per esplorare l’inconscio, in linea con il concetto junghiano di sincronicità.
Cozzupoli ha iniziato a esporre nel 2017, collaborando con gallerie e bookshop di prestigio. Le sue opere sono state ospitate in spazi come la Galleria L’Affiche e il Palazzo Reale di Milano. L’artista ha anche realizzato opere su commissione per Barilla e ha partecipato a mostre di arte contemporanea, come quella presso Palazzo Risolo a Specchia nell’estate del 2024. Con la sua laurea in Storia dell’Arte, Cozzupoli mescola la sua conoscenza accademica con una sensibilità verso il mondo fiabesco e oracolare.
Tecnica e poetica: I diorami come microcosmi
I diorami di Simona Cozzupoli sono opere tridimensionali, realizzate con legno, vetro e carta, che spesso riprendono temi mitologici, naturalistici o fantastici. Le composizioni non si limitano agli origami, ma incorporano anche fotografie d’epoca, figure di carte da gioco e oggetti disposti in modo da evocare racconti nascosti. I collage di elementi naturali, come pesci, conchiglie o cavalli, creano mondi fiabeschi e surreali, custoditi all’interno di cornici vintage. Ogni diorama è una sorta di reliquiario, che invita lo spettatore a un gioco ermeneutico, dove interpretare è la chiave per accedere a mondi di meraviglia.