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Come saranno i musei del futuro?

Il museologo internazionale Maurizio Vanni ci spiega come dovranno cambiare i musei e quali sono le nuove funzioni che sono invitati a svolgere

I musei del futuro? Inutile pensare troppo alla differenza tra quello che è stato e quello che sarà: i nuovi contesti saranno certamente diversi dai precedenti, quasi tutti irreversibili e avranno a che fare con un atteggiamento modificato delle persone.

Tutte le attività produttive, incluse quelle legate alla cultura, dovranno rivedere le proprie modalità di gestione e le proprie offerte in virtù delle inedite esigenze dei pubblici di riferimento che, comunque, non avranno nessun legame con i target antecedenti alla pandemia. L’ascolto e l’osservazione diventeranno i procedimenti principali delle nuove “analisi di scenario” e le nuove profilazioni si baseranno sugli stili di vita delle persone e sulla nuova “segmentazione a specchio”.

Le sfide dei musei

I musei saranno chiamati a incrementare le proprie funzioni in relazione ai cambiamenti antropologici, sociali, emotivi ed economici degli individui: la nuova museologia sarà sempre più collegata a progettualità etiche e responsabili, alla riscoperta dei principali valori esistenziali e alla condivisione del bene comune. L’offerta immateriale sarà sempre più determinante se unita a modelli concreti di crescita sostenibile e alla prestazione di un servizio pubblico che includerà la crescita personale, il benessere delle persone e il bene relazionale tra le mission principali.

Il bene relazionale

Per la nuova museologia, il bene relazionale diventa un obiettivo, ma al tempo stesso anche uno strumento sul quale investire per rendere la struttura museale un luogo sempre più liquido e metamorfico, in grado di mutare aspetto senza perdere la propria identità, etica, estetica e concettuale, cercando di adattarsi ai nuovi target e alle nuove esigenze di persone sempre più esigenti. Le relazioni diventeranno tanto importanti quanto più esclusive e durature nel tempo potranno manifestarsi: in questo caso potremo parlare di benessere universale.

Il museo dovrà inserire tra le sue mission quella di poter essere considerato una piattaforma del benessere esperienziale in grado di facilitare relazioni interpersonali, condivisione della conoscenza estetica, partecipazione dei percorsi emozionali e, in generale, un benessere legato alla qualità dell’ambiente in un luogo che abbatte, oltre alle barriere architettoniche, anche quelle sociali. Il museo deve progettare e costruire nuove piattaforme del benessere tenendo in considerazione le caratteristiche dei visitatori che, comunque, si assuefanno in fretta al ripetersi delle medesime esperienze: così come una novità percepita in modo costruttivo avrà un effetto esaltante immediato, lo stesso evento ripetuto più volte senza varianti risulterà ben presto noioso, prevedibile e privo di appeal.

Le nuove funzioni dei musei

Oltre alle funzioni tradizionali, la nuova museologia considera quelle che possono essere definite le “nuove funzioni dei musei” iniziando proprio dal considerarli come un vero e proprio punto di riferimento esistenziale e culturale per tutte le persone. Le offerte culturali personalizzate e i servizi interni (ristorante, caffetteria, bookshop, giftshop, spazio per laboratori e workshop) permetteranno di instaurare una relazione soggettiva con la struttura museale.

Dovranno migliorare le relazioni con le università e le scuole di ogni ordine e grado: il comparto di ricerca e innovazione può essere sviluppato proprio attraverso partnership con poli tecnologici o facoltà universitarie dal forte imprinting internazionale. Anche l’offerta formativa per le scuole dovrà essere pianificata dialogando costantemente con gli insegnanti progettando una relazione persistente tra le collezioni, le mostre temporanee e i corsi di studio dedicati alla cultura e alle arti.

Tra le nuove funzioni, non possiamo non annoverare quella della promozione del territorio e di una relazione attiva e interattiva con le Pubbliche Amministrazioni e con le altre strutture che producono cultura. Nell’ottica di un nuovo turismo lento e sostenibile, il museo può diventare destinazioni quando prevede una segmentazione dei pubblici e offerte artistiche tailor made.

Entrare in una nuova quotidianità

Con la sostenibilità economica, la responsabilità sociale, la sostenibilità ambientale e salute&benessere, l’istituzione museale si prepara a entrare nella nuova quotidianità di tutti, a diventare luogo identitario di conoscenza, orientamento, partecipazione esperienziale, socializzazione, divertimento e condivisione emozionale. Il museo non è mai stato così vicino alle persone.

Maurizio Vanni

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