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Dario Franceschini, “Proteste per le chiusure? Non si capisce gravità situazione”

Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini è intervenuto sul tema delle chiusure di cinema e teatri lanciando un appello di coesione al mondo della cultura.
“Chi governa deve assumersi delle responsabilità, soprattutto in una situazione di emergenza”. Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini è intervenuto sul tema delle chiusure di cinema e teatri lanciando un appello al mondo della cultura. In un videomessaggio Franceschini ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla chiusura di cinema e teatri e bloccato i musei.
 
Il critico d'arte Luca Nannipieri, "Chiudere teatri e bloccare musei è infame"

Il critico d’arte Luca Nannipieri, “Chiudere teatri e bloccare musei è infame”

Riceviamo e pubblichiamo il giudizio del noto critico d’arte Luca Nannipieri, di cui sta per uscire il libro “A cosa serve la storia dell’arte” (Skira), in seguito alle misure presenti nel nuovo Dpcm in merito a musei e teatri

Tutelare i più deboli e fare coesione

“Ho ricevuto molti appelli e attacchi. C’è molta preoccupazione. Sono franco: penso non si sia percepita la gravità della crisi, non si è capito a che punto siamo. La curva dei positivi è impressionante”. Il ministro ha chiarito che la scelta non è dettata da un criterio gerarchico di importanza tra le diverse attività. “Bisogna ridurre la mobilità. Mi impegno affinché la chiusura sia la più breve possibile. Aggiungo il mio impegno a tutelare i lavoratori dello spettacolo, soprattutto i meno conosciuti”.  Secondo il ministro, ognuno deve fare il suo per ricostruire un ” clima di coesione sociale”.

Il messaggio alle tv

“In un momento così difficile il ruolo delle emittenti televisive può essere determinante per sostenere il mondo della cultura e dello spettacolo, già duramente colpito dalla prima fase della pandemia”. Così esordisce Dario Franceschini nella lettera inviata ai vertici dei principali network televisivi pubblici e privati per chiedere maggior spazio nei palinsesti a teatro, musica, danza e cinema. Di seguito la missiva.
 
“La televisione può esercitare la propria vocazione di fondamentale industria culturale del Paese, contribuendo a mantenere vivo il legame del pubblico con quello straordinario insieme di talenti e professionalità che incarna la musica, la prosa, l’opera, la danza, il cinema e molte altre forme espressive e creative.

“L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando ha imposto scelte dolorose, che suscitano comprensibilmente amarezza e frustrazione, dopo che la riapertura di questi mesi ha dimostrato quanto sia preziosa, coinvolgente e insostituibile la partecipazione dal vivo a spettacoli e manifestazioni culturali. Nel ricordare con fiducia che quegli spazi di condivisione torneremo a viverli, dobbiamo però ora affrontare il presente e responsabilmente impegnarci per contenere il contagio ed evitare ulteriori rischi per la salute, il sistema sanitario e la vita di ciascuno di noi.

Allo stesso tempo  la cultura è il tessuto connettivo di una società, genera benessere e rete di comunità, ed è essenziale che pubblico e operatori possano continuare ad animarla e produrla in questo tempo attraversato da inquietudine e smarrimento. Non dobbiamo spegnere la domanda di contenuti culturali. Per questo – scrive Franceschini – rivolgo un appello, affinché le emittenti diano ampio spazio a teatro, musica, danza e cinema, non solo attingendo dal giacimento delle repliche, ma anche immaginando e sperimentando nuove produzioni e nuove iniziative.

Tutto questo “affinché la cultura possa continuare a raggiungere più persone possibili”.

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