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L’arte mistica di James Lee Byars in mostra a Milano

Fino al 18 febbraio 2024 è possibile visitare a presso il Pirelli HangarBicocca la mostra "James Lee Byars", dedicata a una delle figure più enigmatiche dell’arte contemporanea del XX secolo

Dopo oltre trent’anni dalla sua ultima mostra istituzionale in Italia, Pirelli HangarBicocca dedica una retrospettiva a James Lee Byars, raccogliendo opere di grandi dimensioni, realizzate dal 1974 al 1997 e provenienti da collezioni museali internazionali, alcune raramente esposte e presentate in Italia per la prima volta.

A cura di Vicente Todolí e organizzata da Pirelli HangarBicocca e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la mostra è visitabile gratuitamente.

L’approccio artistico

Nelle opere di James Lee Byars vengono combinati armoniosamente materiali preziosi e ricercati, come marmo, velluto, seta, foglia d’oro e cristallo, a geometrie minimali e archetipe, come sfere prismi e pilastri, e a oggetti baroccheggianti in un gioco di rimandi simbolici ed estetici tra forma e contenuto.

A partire dai molteplici significati allegorici e formali della materia, la mostra si sofferma sulle tematiche che hanno attraversato la pratica dell’artista come la ricerca della perfezione, il dubbio come approccio all’esistenza e la finitudine dell’essere umano, invitando i visitatori a riflettere sulle potenzialità alchemiche dell’arte nel plasmare la realtà.

Il percorso espositivo

La mostra dedicata a James Lee Byars si apre con la monumentale The Golden Tower (1990), una torre dorata alta 21,25 metri che riassume in sé l’indagine dell’artista sull’interazione tra forme perfette e materiali immutabili. Realizzata per essere esposta in spazi pubblici, nell’idea originale dell’artista doveva essere alta oltre 300 metri. La prima realizzazione risale al 1990, quando fu presentata al Martin-Gropius- Bau di Berlino.

La ciclicità e la temporalità della vita, invece, sono rappresentate dagli elementi del cerchio e della sfera, che si ritrovano in particolar modo in due lavori esposti in Pirelli HangarBicocca. The Door of Innocence (1986-89) è una scultura di marmo dorato a forma di anello ed evoca un momento di passaggio e trasformazione, grazie al quale concetti metafisici e astratti assumono fisicità e concretezza nell’opera d’arte.

Il percorso espositivo dedicato a James Lee Byars termina con lo spazio del Cubo dedicato a Red Angel of Marseille (1993): mille sfere di vetro rosso disposte a pavimento creano una sontuosa forma antropomorfica e, allo stesso tempo, floreale. L’opera riduce la figura umana alla sua essenza, mentre la connotazione angelica, suggerita dal titolo, apre nuovamente a una riflessione sulle sue potenzialità metafisiche e sul suo rapporto con il divino.

James Lee Byars

James Lee Byars (Detroit, Michigan, 1932 – Il Cairo, 1997), uno degli artisti americani più riconosciuti dagli anni Sessanta a oggi, ha influenzato un’intera generazione nell’ambito dell’arte concettuale e performativa. Con una formazione che spazia dall’arte alla psicologia e alla filosofia, Byars è da sempre affascinato dalla cultura giapponese, che ha influenzato la sua pratica artistica per tutta la vita.

Nella sua arte, James Lee Byars associa motivi e simboli dei costumi e della civiltà orientale alla sua profonda conoscenza dell’arte e della filosofia occidentale, offrendo una visione unica e personale della realtà e delle sue componenti fisiche e spirituali.

Attraverso l’uso di media differenti, come l’installazione, la scultura, la performance, il disegno e la parola, infatti, l’artista James Lee Byars ha dato vita a una riflessione mistico-estetica sui concetti di perfezione e ciclicità, sulla figura umana – sulla sua rappresentazione e smaterializzazione –, spesso attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico in azioni temporanee o in interventi su larga scala.

Centrale nel suo lavoro è il rapporto con il pubblico, che viene chiamato a confrontarsi con l’artista stesso e a rispondere a domande che egli pone in maniera diretta e indiretta con le sue opere.

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