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Antonio López García e Caravaggio, i due artisti a confronto alla Pinacoteca di Brera

Inaugura domani alla Pinacoteca di Brera una delle mostre più attese di questa XV edizione de La Milanesiana, il Festival di Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Arte, Filosofia e Teatro ideato e diretto da...

Nell’ambito della XV edizione del Festival La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, domani pomeriggio sarà inaugurata presso la Pinacoteca di Brera, Sala della Passione e Sale XXIX-XXX, la mostra ”Antonio López García, Caravaggio. Cena per due, pittura della realtà”, a cura di Manuela Piccarreta e Vittorio Sgarbi

MILANO – Inaugura domani alla Pinacoteca di Brera una delle mostre più attese di questa XV edizione de La Milanesiana, il Festival di Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Arte, Filosofia e Teatro ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi. L’esposizione dal titolo ”Antonio López García, Caravaggio. Cena per due, pittura della realtà”, pone a confronto due grandi pittori sul tema della Cena.

IL TEMA – Il tema attorno cui si incentra la mostra è quello della Cena, che rappresenta un momento della vita quotidiana ed è occasione per rivendicare il diritto a raccontare la vita così come ci è donata, nell’incessante trasformarsi della materia che impedisce all’artista di terminare l’opera. Grazie ad un inedito allestimento di Luca Volpatti, che vede La Cena di López García (1971-1980) di fronte alla Cena in Emmaus di Caravaggio (1606), il pubblico assisterà a un dialogo senza precedenti tra due Maestri della realtà, a partire da un soggetto iconografico caro anche all’Expo 2015. Nella Cena in Emmaus di Caravaggio, alcuni uomini stanno consumando una cena, l’Ultima Cena a quanto pare, perché tra questi uomini si riconosce inequivocabilmente Cristo. Una cena povera, in cui il sacro si manifesta in tutta la sua quotidianità , con la tipica luce caravaggesca che si fa materia. 370 anni dopo, López García propone la sua interpretazione del capolavoro italiano: un interno disadorno che rievoca le opere di Hopper, una tavola ricca di cibo ma solo due commensali, una donna e sua figlia, immobili e imperfette ritratte in questo momento “interrotto”.
Antonio López García sarà ospite della Milanesiana stasera presso il Piccolo Teatro Grassi; mentre domani alle ore 15.00, presso lo Spazio Oberdan, sarà proiettato il film “El sol del membrillo” (trad. Il sole della mela cotogna, 1992) che il grande regista spagnolo Victor Erice, ha voluto dedicare al Maestro López García.

ANTONIO LÓPEZ GARCĺA – Antonio López García nasce il 6 dicembre del 1936. Nell’isolamento culturale della Spagna di Franco viene scoperto da suo zio, il pittore Antonio López Torres; a soli 13 anni è a Madrid, dove presto diviene lo studente più acclamato dell’Accademia di San Fernando, accolto affettuosamente dai colleghi più grandi della Escuela madrileña. Nel 1956 viaggia in Italia assieme allo scultore Francisco López: rimane affascinato dai Maestri italiani, tra cui Caravaggio ma tornando in Spagna si avvicina definitivamente alle proprie radici, rivalutando i Maestri spagnoli, soprattutto Velázquez e Sánchez Cotán. Tra i premi più prestigiosi ricordiamo il Principe d’Asturia delle arti nel 1985 e il Premio Velázquez delle arti plastiche nel 2006.

CARAVAGGIO – Michelangelo Merisi detto il Caravaggio è stato un pittore italiano (1571-1610). Intorno al 1592 andò a Roma, dove approfondì la ricerca naturalista, legata alla pittura lombardo-veneta di Lorenzo Lotto e del Savoldo, e le composizioni allegoriche, quelle religiose e più ancora i quadri un tempo considerati di genere, come il Bacco (conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze). Due furono le versioni della Cena in Emmaus (la prima, datata tra il 1601-02 è conservata alla National Gallery di Londra; mentre la seconda, del 1606 è conservata presso la Pinacoteca di Brera a Milano). Costretto alla fuga per un omicidio compiuto nel 1606 durante una rissa, passò da Napoli e da Malta, dove venne imprigionato; riuscì ad evadere, soggiornando in Sicilia e nuovamente nella città partenopea, e nel tentativo di tornare a Roma approdò a Porto Ercole, dove morì.

30 giugno 2014

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