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“Antonio Ligabue”, a Trieste la mostra per scoprire un artista straordinario

Il Museo Revoltella di Trieste ospita una mostra imperdibile dedicata a uno dei più commoventi artisti del Novecento: Antonio Ligabue.

Antonio Ligabue è stato uno degli artisti più significativi del Novecento italiano. Con le sue opere pittoriche e scultoree ha dato voce a sentimenti e stati d’animo che a voce non riusciva a esprimere, creando un canale di comunicazione incisivo ed emozionante.

Se volete scoprire di più sul grande artista nato a Zurigo nel dicembre 1899, non lasciatevi scappare l’occasione di esplorare “Antonio Ligabue“, una preziosa mostra antologica organizzata da Arthemisia e ospitata dal Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna di Trieste fino al 18 febbraio 2024.

Perché Antonio Ligabue è un artista da conoscere

Se non avete avuto l’occasione di conoscere Antonio Ligabue e la sua produzione artistica, la mostra ospitata dal Museo Revoltella di Trieste è davvero un appuntamento da non perdere.

Ligabue è stato un uomo introverso, dalla vita tutt’altro che agevole sin dalla nascita, avvenuta da una madre sola che muore troppo presto, quando Antonio è ancora adolescente, a causa di un’intossicazione alimentare che non lascia scampo nemmeno ai fratelli.

Solo, solitario, inserito in una famiglia adottiva molto indigente, Antonio cresce fragile nel corpo e nella psiche, affetto da malattie che lasciano il loro segno indelebile.

Indelebile è anche la passione che aiuta il giovane a governare la sua precarietà: il disegno salva Antonio sin dai tempi della scuola, guidandolo attraverso quella che sarà la sua unica via di comunicazione col mondo.

È dopo aver intrapreso la vita da nomade, lavorando saltuariamente come manovale o bracciante nei pressi del Po, che Antonio Ligabue inizia a usare i colori a olio, a dare vita ed espressione ai suoi pensieri attraverso la pittura e la scultura.

La sua esperienza ci insegna che, anche quando non riusciamo a dar voce ai nostri pensieri più oscuri, le passioni come l’arte possono salvarci la vita.

Ecco perché, oltre al grande valore artistico delle sue opere, Antonio Ligabue è un artista assolutamente da conoscere.

Emozioni a colori

Antonio Ligabue è uno degli artisti italiani più straordinari e commoventi del Novecento.

Con la sua vita così travagliata, vissuta ai margini della società, ed il suo legame viscerale con il mondo naturale e animale, che sfugge al giudizio altrui, riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo; un uomo, a tal punto unico e visionario, che con la sua asprezza espressionista riesce ancora oggi ad entrare nell’anima di chi ammira le sue opere.

Con le sue pennellate così corpose, sfuggenti e cariche di sentimenti ardenti, con i suoi paesaggi, i galli, le fiere e gli intensi e numerosi autoritratti, l’artista dipinge l’esperienza originaria dell’uomo e la sua arte porta in sé la visione di una forza interiore, la dimensione della memoria.

Segnato da una vita tormentata, Ligabue vive un’inquietudine inesorabile, una solitudine senza appigli che riesce a superare solo attraverso la pittura, una fuga dall’inferno di una realtà che non lo ha mai accolto e che lui stesso non ha mai compreso.

La mostra a Trieste

La complessità dell’opera di Antonio Ligabue è raccontata attraverso le oltre 60 opere esposte in un percorso cronologico curato da Francesco Negri e Francesca Villanti, in cui sono narrate le diverse tappe dell’opera dell’artista.

Tra i capolavori esposti vi sono Carrozzella con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Autoritratto con sciarpa rossa (1952- 1962) e Ritratto di Marino (1939- 1952), accanto a una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali Iena (1952-1962) e Cavallo con asino (1952-1962) e una sezione dedicata alla travagliata vicenda umana dell’artista.

La mostra, prodotta da Arthemisia, è promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG in collaborazione con Comune di Gualtieri e Fondazione Museo Antonio Ligabue. Il catalogo è edito da Skira.

 

Credits: Arthemisia

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