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50 anni di Cubo, la mostra dedicata a Ernő Rubik e all’iconico rompicapo

La mostra, sviluppata su tre sale, offre un’esperienza immersiva nella storia del cubo di Rubik attraverso videowall, linee del tempo, teche ed esposizioni di alcuni rari esemplari di cubo capaci di raccontare le varianti più bizzarre della sua influenza nella cultura pop

In occasione del 50° anniversario dell’originale Cubo di Rubik, si tiene a Cuneo, allo Spazio Innovazione, la mostra “50 ANNI DI CUBO. Ernő Rubik e il rompicapo che ha incantato il mondo”, primo evento espositivo europeo dedicato alla storia del celebre Cubo.

L’esposizione, un progetto di CRC Innova, ideato, curato e prodotto da Associazione culturale CUADRI in collaborazione con Spin Master e con il contributo di Fondazione CRC, rimarrà aperta da sabato 21 settembre 2024 a domenica 27 aprile 2025, a ingresso gratuito.

50 ANNI DI CUBO. Ernő Rubik e il rompicapo che ha incantato il mondo

La mostra, sviluppata su tre sale, offre un’esperienza immersiva nella storia del cubo attraverso videowall, linee del tempo, teche ed esposizioni di alcuni rari esemplari di cubo capaci di raccontare le varianti più bizzarre della sua influenza nella cultura pop: il pubblico, così, si trova immerso nella storia di Ernő Rubik e in quella del rompicapo.

Le sale della mostra

Al centro della prima sala sarà collocata un’isola dedicata ai giochi con cui Ernő giocava da bambino e che lo hanno ispirato nell’invenzione del cubo; qui le teche si alterneranno a postazioni digitali grazie a cui il pubblico di ogni età potrà mettersi alla prova con i tre diversi giochi: il tangram, il gioco del quindici e il pentamino.

Arricchirà la sala uno spazio dedicato alla matematica e agli algoritmi che regolano il funzionamento del Cubo, grazie a un pannello curato dall’Istituto per l’applicazione del calcolo del CNR che, con l’ausilio delle illustrazioni di Gabriele Peddes per Comics&Science, approfondisce le teorie e i modelli algebrici alla base del rompicapo, dalla teoria dei gruppi alle formule di permutazione. Nella stessa sala i visitatori potranno ammirare l’opera inedita dell’artista internazionale Giovanni Contardi, realizzata appositamente per la mostra con 1800 cubi 3x3x3.

Il viaggio nella storia del Cubo di Rubik si conclude nella terza sala dove va in scena uno show digitale immersivo. Su un grande tavolo centrale nove cubi vengono “accesi” dando il via a uno storytelling dell’icona pop: dagli omaggi al cubo nella musica, come nella canzone “Viva Forever” delle Spice Girls, a quelli nel cinema, con numerose citazioni e apparizioni in film e cartoni animati, e nell’arte con il Rubikcubismo, corrente nata alla fine degli anni ’90 grazie all’artista urbano Invader e ai suoi ritratti a mosaico.

Famiglie, scolaresche, speedcuber, nostalgici degli anni ’80-’90, nuove generazioni e appassionati del cubo, di arte e di matematica: ogni visitatore verrà accolto in un mondo di colori, arte e algoritmi, dove la tecnologia permetterà di dialogare con uno dei rompicapo più amati di sempre. Inoltre, per tutta la durata della mostra, ci sarà un programma ricco di appuntamenti: laboratori, talk, contest, performance e spettacoli pensati per raccontare la storia del cubo e per coinvolgere, stimolare l’immaginazione, valorizzare il talento, la creatività e la partecipazione, perché il cubo, è un vero e proprio aggregatore di comunità.

La prima mostra in Europa dedicata al Cubo di Rubik

“Dopo il grande successo della mostra sui Peanuts e sul loro inventore Charles Schulz, con l’inizio del nuovo anno scolastico CRC Innova propone un nuovo viaggio alla scoperta del Cubo di Rubik, uno degli oggetti più iconici del nostro tempo, con cui ognuno di noi si è misurato nel corso degli anni. Un gioco che offre numerosi spunti di approfondimento legati alla matematica e al mondo delle scienze, che i visitatori potranno sperimentare mettendosi “alla prova” nei diversi ambienti della mostra e attraverso un fitto calendario di appuntamenti ed eventi” commenta Michelangelo Pellegrino, presidente di CRC Innova.

“Il Cubo di Rubik non è solo un oggetto di gioco, un rompicapo che appassiona milioni di persone in tutto il mondo. È un canale particolarmente accattivante per approfondire la conoscenza della matematica e allenare competenze scientifiche che sono alla base del mondo contemporaneo. Per questi motivi la Fondazione CRC ha voluto sostenere, attraverso l’attività di CRC Innova, questa mostra unica, con l’intento di avvicinare il pubblico a un oggetto che, a 50 anni dalla sua invenzione, continua a essere particolarmente attuale e a stimolare la scoperta e la crescita dei talenti nelle giovani menti” aggiunge Mauro Gola, presidente di Fondazione CRC.

La storia del Cubo di Rubik

Le origini negli anni 70

Il Cubo Magico, così era stato battezzato nel 1974, era un oggetto in legno scomponibile che doveva servire agli studenti di architettura come strumento didattico, ma che poi ha poi invaso le case e coinvolto un universo di appassionati, diventando un gioco planetario. “Non mi era mai passata per la mente l’idea che stessi creando un rompicapo”, afferma Erno Rubik nella sua autobiografia “Il Cubo e io – Storia del rompicapo che ha incantato il mondo e del suo inventore” (Utet, 2020). Dopo averlo costruito ci mise un mese a risolverlo, infatti, più che “inventarlo” lui ritiene di averlo “scoperto”, lanciando inconsapevolmente la sfida al mondo.

Forte del primato di gioco più giocato al mondo – 1 persona su 7 ha giocato almeno una volta con il cubo – e con mezzo miliardo di pezzi venduti, Rubik’s è riuscito, grazie al suo appeal senza tempo, alla sua affascinante complessità e al suo design iconico, a conquistare un suo insostituibile spazio anche nella cultura pop internazionale e intergenerazionale.

Il boom degli anni 80

Già a pochi anni di distanza dalla sua nascita, infatti, il cubo di Rubik inizia a registrare una crescita esponenziale di notorietà: a lui viene dedicata la copertina del Scientific American e proliferano i libri che vantano la sua soluzione, alcuni dei quali conquistano la vetta nelle classifiche dei più venduti come “Simple solution to Rubik’s Cube” di James Nourse, che supera 6 milioni di copie nel 1981.

L’anno dopo il sedicenne Minh Thai vince il primo campionato mondiale del cubo di Rubik, dando il via alle celebri competizioni di “speedcubing”, le seguitissime competizioni internazionali annuali organizzate dalla no-profit World Cube Association che toccano i sei continenti e di cui Spin Master è partner ufficiale. Attualmente, a detenere il record mondiale di velocità è il ventunenne Max Park, di Long Beach in California, che ha completato il cubo di Rubik in 3,134 secondi. Nato nello spettro autistico, a Max il cubo è stato consigliato all’età di due anni come terapia, un modo per imparare a gestire le emozioni e la tensione pre gara o la delusione dopo una sconfitta.

Lo sbarco nel cinema e nell’arte negli anni 90

La sua forma essenziale, i suoi colori, le sue numerose combinazioni lo hanno reso capace di ispirare artisti, registi, pubblicitari. Alla fine degli anni ’90, con l’artista urbano Invader e i suoi ritratti a mosaico nasce il “Rubikcubismo”, cui si è ispirato anche Josh Chalom nel 2012 per realizzare il mosaico più grande al mondo con oltre 85 mila cubi di Rubik.

Negli anni 2000 Rubik’s sbarca sia in tv, in serie cult come “I Simpson”, “Rick e Morty” e “The Big Bang Theory”, sia al cinema, che è stato, per citare lo stesso Erno Rubik, “il più entusiasmante piedistallo culturale del cubo”: da “La Ricerca della Felicità” di Gabriele Muccino con Will Smith, diventato un ottimo speedcuber anche nella vita reale, a “The Imitation Game” di Morten Tyldum con Benedict Cumberbatch e Keira Knightley, fino ad “Armageddon” di Michael Bay con Bruce Willis, Ben Affleck e Liv Tyler, sono moltissime le pellicole che hanno inserito il cubo di Rubik nella narrazione.

La conquista della generazione Gen Z e Alpha

Ma non è finita qui: dopo aver appassionato boomer e millennial, Rubik’s è riuscito a diventare uno dei giochi più virali su YouTube, Tik Tok e Twitch grazie ai ragazzi della Gen Z e Alpha che si sfidano in challenge sui social facendo incetta di views.

Come la giovane star di TikTok e speedcuber dei record Carolina Guidetti, brand ambassador di Rubik’s, nota per i suoi video in cui risolve il gioco con gli occhi bendati, mentre fa ginnastica o addirittura mentre gioca ai videogames.

E, ancora, l’artista Giovanni Contardi, che ha raggiunto la fama internazionale per le sue opere d’arte realizzate con il cubo, apprezzate da celebrità come Will Smith, Cara Delevingne, Kevin Hart e The Rock; infine, il cubo affascina da sempre anche il mondo della magia e dell’illusionismo, come capitato al celebre influencer e mago Hyde, che ha scelto il cubo come elemento fondamentale delle sue performance.

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