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“La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare” di Jovanotti

Perché facciamo così fatica a fidarci degli altri? Ce lo canta Jovanotti, ricorrendo a una metafora suggestiva ed efficace: il senso di vertigine

“La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”, così canta Jovanotti in uno dei suoi pezzi più belli, “Mi fido di te”, il singolo del 2005 estratto dall’album “Buon sangue”. Intensa ed ricca di quelle immagini vivide e colorate che solo Jovanotti sa restituire, la canzone affronta il tema della fiducia. E lo fa, ricorrendo a una metafora molto suggestiva, quella delle vertigini.

La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare

Affidare se stessi a un altro essere umano non è un’impresa semplice. Per fidarsi, infatti, occorre abbassare le difese, abbattere quelle mura che, fino a quel momento, ci hanno protetto e difeso dalle minacce del mondo esterno. Fidarsi non è un atto istintivo, fidarsi è una scelta. Proprio perché, per natura, l’uomo tende a proteggersi, a mettersi al riparo dai pericoli, innescando dei fortissimi meccanismi di difesa. Un esempio per capire questo meccanismo inconscio dell’essere umano è il senso di vertigine che proviamo quando ci troviamo “in alto”. La vertigine, infatti, come canta Jovanotti, non è la paura di cadere. La vertigine ci protegge da qualcosa di molto più spaventoso, ovvero dal nostro desiderio di lanciarci nel vuoto e provare l’ebrezza del volo. 

 

 
Forse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volare

Mi fido di te

 

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