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“Pezzo da novanta”, origine e significato del curioso modo di dire

Scopri l'origine e il significato del modo di dire "essere un pezzo da novanta"; un'espressione di uso comune che contiene una ricca simbologia e sulla cui origine esistono diverse ipotesi.

Avete mai sentito dire la frase “quella persona è molto importante, è un pezzo da novanta”? O magari siete stati voi stessi piacevolmente additati con questo celebre modo di dire. Ma come nasce? Scopriamolo di seguito.

Significato di “Pezzo da novanta”

Essere un “pezzo da novanta” significa essere una persona importante, da tenere in considerazione, che esercita una grande influenza. E’ il classico esempio di espressione in cui la valutazione numerica “90” viene utilizzata per dare enfasi a qualcosa di eccezionale, in questo caso riferito prevalentemente a una persona fisica e meno a cose o situazioni.

Parenti stretti di tale espressione sono “pezzo grosso”, modo di dire usato in gergo colloquiale per indicare chiunque rivesta una posizione di rilievo o di grande potere in un ambito o attività, “grosso calibro” e “calibro da 90”.

Non è un caso che in tutte queste espressioni venga utilizzato il numero 90 in segno di abbondanza: esso in numerologia è simbolo di completezza e compimento. Se l’energia vibrazionale del numero 9 comprende la forza di tutti quelli che lo precedono, il numero 0, simbolo dell’infinito, rappresenta la continua connessione che si esplica tra tutti gli esseri viventi.

A questo numero è associata anche l’espressione “la paura fa novanta”, in riferimento al fatto che spesso i nostri timori ci portano a fare cose eccezionali, che normalmente non saremmo in grado di fare.

L’origine del modo di dire

Come indicato su Treccani, questo celebre modo di dire proviene dall’ambiente malavitoso della mafia. Come spiegato dallo storico esperto di tematiche mafiose Michele Pantaleone all’interno del suo importante saggio “Mafia e politica” (Einaudi, Torino 1962), il pezzo da novanta era propriamente “il più grosso petardo di ferro, alto 26 cm, che veniva sparato nelle feste a conclusione dei giochi di fuochi e degli spari dei mortaretti”.

Dal senso letterale a quello figurato: così nasce l’espressione “pezzo da novanta”, che indicava nel linguaggio della mafia, un “mafioso potente e molto temuto”. Come si legge nel vocabolario Treccani, la voce “Pezzo da novanta” indica il capo mafia, mafioso che occupa una posizione potente e temuta nell’organizzazione, e, per estensione, persona di grande influenza.

Un’altra ipotesi indica l’origine di tale espressione direttamente da un cannone con calibro di 90 mm e bocca da fuoco lunga 53 volte il calibro utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Il cannone faceva parte dell’artiglieria del Regio Esercito, quando nel 1941-42 vennero distribuite “poche” bocche da fuoco di un nuovo e “moderno” cannone italiano calibro 90 che venne invidiato anche dai tedeschi che avevano già il famoso 88 Flak. Alcuni pensano che questa espressione derivi proprio da qui e dal termine siciliano con cui veniva indicato “pezz ‘i nuvanta”.

Infine ecco un’altra ipotesi sull’origine del modo di dire, anch’essa di origine sicula: essa rimanda direttamente ai Pupi siciliani. Pare infatti, che i Pupi costruiti a Palermo e raffiguranti personaggi molto importanti avessero una statura di 90 centimetri a differenza degli altri. Quindi succeseva che, durante le rappresentazioni, il puparo, ovvero il burattinaio, chiedesse all’occorrenza di passargli il “pezzo da novanta”.

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