Caro libro ti scrivo,
per chiederti perdono della mia ingratitudine.
Mi hai visto crescere, anzi mi hai fatto crescere insegnando a leggere, scrivere, amare, sognare, perdonare.
Sei stato compagno silenzioso ed amico fidato, sopportando abbandoni e tradimenti.
Hai custodito le mie illusioni, speranze, amori, paure, pronto ad asciugare le mie lacrime,
proprio come ora che il tempo implacabile, punisce le mia ingrata riconoscenza.
Ed io ritorno tra le tue pagine spalancate, cercando risposte a feroci domande che la vita mi pone.
Tu senza un lamento mi consoli, mi abbracci, pronto a perdonare, come solo una Madre sa fare.
Sembri di carta, ma sei ripieno d’acciaio, e tra una tenera carezza mi addormento felice.
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