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“È come una marea” (1933), la passionale poesia di Pablo Neruda che racconta l’amore fisico

Il mare e l'amore. Un amore sconfinato che fa venire i brividi e palpitare il cuore. Racconta questo "È come una marea", l'emozionante poesia di Pablo Neruda.

Il 12 luglio 1904 nasceva uno dei poeti più amati di tutti i tempi: Pablo Neruda. Lo ricordiamo, a centoventi anni dalla nascita, scoprendo una meravigliosa poesia che riunisce due dei temi più cari al grande autore cileno: l’amore e il mare. Il componimento, pubblicato per la prima volta nel 1933, è in realtà stato composto anni addietro da un Neruda giovane, ma in cui già si riconoscono i tratti distintivi della produzione matura.

È come una marea” si può trovare nel volume “Poesie erotiche“, edito da Guanda nel 2018 con la traduzione a cura di Roberta Bovaia.

“È come una marea” di Pablo Neruda

È come una marea, quando lei fissa su me
i suoi occhi neri,

quando sento il suo corpo di creta bianca e mobile
tendersi a palpitare presso il mio,
è come una marea, quando lei è al mio fianco.

Disteso davanti ai mari del Sud ho visto
arrotolarsi le acque ed espandersi
incontenibilmente
fatalmente

nelle mattine e nei tramonti.

Acqua delle risacche sulle vecchie orme,
sulle vecchie tracce, sulle vecchie cose,
acqua delle risacche che dalle stelle
s’apre come una rosa immensa,
acqua che va avanzando sulle spiagge come
una mano ardita sotto una veste,
acqua che s’inoltra in mezzo alle scogliere,
acqua che s’infrange sulle rocce,
e come gli assassini silenziosa,
acqua implacabile come i vendicatori
acqua delle notti sinistre
sotto i moli come una vena spezzata,
o come il cuore del mare
in una irradiazione tremante e mostruosa.

È qualcosa che dentro mi trasporta e mi cresce
immensamente vicino, quando lei è al mio fianco,
è come una marea che s’infrange nei suoi occhi
e che bacia la sua bocca, i suoi seni, le mani.

Tenerezza di dolore e dolore d’impossibile,
ala dei terribili
che si muove nella notte della mia carne e della sua
come un’acuminata forza di frecce nel cielo.

Qualcosa d’immensa fuga,
che non se ne va, che graffia dentro,
qualcosa che nelle parole scava pozzi tremendi,
qualcosa che, contro tutto s’infrange, contro tutto,
come i prigionieri contro le celle!

Lei, scolpita nel cuore della notte,
dall’inquietudine dei miei occhi allucinati:
lei, incisa nei legni del bosco
dai coltelli delle mie mani,
lei, il suo piacere unito al mio,
lei, gli occhi suoi neri,
lei, il suo cuore, farfalla insanguinata
che con le due antenne d’istinto m’ha toccato!

Non sta in questo stretto altopiano della mia vita!
È come un vento scatenato!
Se le mie parole trapassano appena come aghi
dovrebbero straziare come spade o come aratri!

È come una marea che mi trascina e mi piega,
è come una marea, quando lei è al mio fianco!

Un mare di amore

Leggete la poesia di Pablo Neruda senza distrazioni, immergendovi nel flusso di parole accostate da una penna giovane ma già tanto ispirata e capace. Non parliamo di flusso a caso: i versi, che rimandano di continuo al tema dell’acqua e della marea, sembrano mimare, attraverso figure retoriche di suono che vengono riprodotte anche dalla traduttrice del testo originale, il flusso dell’acqua che scorre e ondeggia.

Così è l’amore per il poeta cileno: è pieno, travolgente, impetuoso ma a volte anche dolcemente avvolgente. Un sentimento che fa scoppiare il cuore di passione, che fa breccia nelle membra e diventa fisico, tanto fisico.

Il mare, tanto amato dall’autore, è insieme alla donna amata il protagonista principale di una poesia che sfrutta le morbide movenze dell’acqua per celebrare l’erotismo e la passionalità. Un canto ammaliante che già ricorda le poesie composte per la cantante e scrittrice cilena Matilde Urrutia nell’età matura.

Pablo Neruda

Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, meglio noto con lo pseudonimo Pablo Neruda, nasce in Cile nel 1904 da un’umile famiglia, che cerca di garantirgli una vita serena e felice nonostante le difficoltà economiche.

Pablo va a scuola e si iscrive persino all’università ma, alla fine, non riesce a portare a termine gli studi, così decide di arruolarsi nel corpo diplomatico cileno.

Così, il giovane viaggia molto, poiché presta servizio in diversi paesi negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Appassionato di lettere e scrittura, Pablo Neruda in Spagna fa la conoscenza di García Lorca e di Alberti, che diventano quasi una fonte di ispirazione per l’uomo, che si avvicina alla poesia modernista.

Allo scoppio della guerra civile, Pablo Neruda prende una netta posizione contro Franco, e si colloca sempre di più fra quegli intellettuali impegnati che guardano con favore al socialismo.

Perciò, rientrato in Cile, aderisce al Partito Comunista Cileno e si impegna politicamente.  Sono questi gli anni in cui Neruda, infatti, viene eletto senatore.  Quando la situazione politica cambia in Cile, e gli esponenti del Partito Comunista vengono esiliati, Pablo Neruda è costretto a lasciare nuovamente il suo paese per poi rientrarvi, grazie ad un’amnistia, nel 1952.

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