istruzione

15 Aprile 2020

C’era una volta nelle scuole  italiane la lettura ad alta voce e  c’è  chi crede ancora in quella fortunata tipologia e tenta di ripristinarla. Dico fortunata perché il fine primario era esclusivamente appassionare, formare il futuro lettore. I programmi scolastici non miravano a raggiungere finalità sulle competenze linguistiche e narratologiche come ai nostri giorni. Finalità funzionali  di analisi sottili che molto spesso fanno odiare la lettura ai giovani intesa come un obbligo imposto dall’esterno, trasformandoli a vita  in un nemico dei libri e delle librerie. Alludo alla seconda edizione di “Libriamoci” - l’iniziativa di lettura ad alta voce - promossa Read more...

11 Aprile 2020

Sono stati resi noti i risultati del Rapporto Ocse 2015, una mappa dei sistemi educativi dei 34 Paesi che ne fanno parte. Dalle rilevazioni, un dato appare preoccupante nel nostro Paese: il basso numero dei laureati perché c’è un divario tra preparazione accademica ed esigenze del mondo del lavoro. Infatti, nel 2014 in Italia soltanto il 62% dei laureati tra i 25 e i 34 anni aveva un’occupazione, una percentuale uguale solo a quella della Grecia. Solo il 42% dei diplomati si iscrive all’università, mentre la percentuale odierna dei giovani laureati si aggira sul 34% (contro il 50% della media Read more...

11 Aprile 2020

L’Italia è il fanalino di coda nell’istruzione universitaria e media superiore dei Paesi EU. Lo rivela l’indagine Eurostat 2013 che ha reso noti i risultati sullo stato dell’istruzione universitaria nei 28 paesi membri. Dai dati si comprende che il nostro Paese si colloca al penultimo posto – primo della Grecia - per numero di laureati. Infatti, solo il 23,9% degli italiani tra i 30 e i 34 anni possiede un titolo accademico, contro la media europea che si attesta sul 37,9%(Germania 33,1%, Francia 44%, Regno Unito 47,6%). Una posizione al di sotto delle aspettative fissate dall’Unione Europea per il 2020, Read more...

11 Aprile 2020

Seicento docenti universitari italiani hanno inviato una lettera al governo e al parlamento per denunciare – parole loro - “le carenze linguistiche dei loro studenti in grammatica italiana (ortografia, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementari”. Più specificamente da molti anni "troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente". In realtà, il tema della correttezza grammaticale della lingua italiana è da lungo tempo sottovalutato da parte dei soggetti interessati: gli insegnanti di ogni ordine e grado e il Ministero della Pubblica Istruzione. In effetti, a parte alcune facoltà universitarie che hanno attivato corsi Read more...

11 Aprile 2020

Di fronte al continuo calo degli indici di lettura (secondo un rapporto Istat risalente al dicembre scorso il dato più preoccupante è il calo di lettori tra i 15 e i 17 anni scesi  dal 53,9 per cento del 2015 per cento al 47,1 al 2016. In sostanza, meno della metà degli studenti italiani legge libri) non  sono pochi oggi in Italia coloro che affermano la necessità che per un’inversione di tendenza sia indispensabile partire dalla scuola. Ma la ripresa può ripartire realisticamente dalla scuola italiana? Dare solo soldi a pioggia agli insegnanti per l’acquisto di libri e quindi aggiornare le loro Read more...

7 Aprile 2020

Così il presidente degli editori Levi: “Anche in questi giorni di estrema difficoltà gli editori scolastici sono a fianco delle scuole per permettere l’educazione dei ragazzi”

25 Marzo 2020

L’indagine, iniziata nel 2001 e proposta con cadenza quinquennale, ha come principale obiettivo la valutazione comparativa dell’abilità di lettura dei bambini al quarto anno di scolarità

25 Marzo 2020

Ecco la storia di Federico Gioele Aprile, ragazzo undicenne di origini siciliane, che ha imparato l'inglese grazie ad un videogioco nell’arco di un semestre

24 Marzo 2020

Il docente di Italiano, Latino, Storia e Geografia presso il Liceo delle Scienze Umane di Rho analizza i mali della scuola italiana all’interno del suo libro 'Eutopia'

22 Marzo 2020

Cambia l'esame di Stato della scuola secondaria di I grado, come disegnato da uno dei decreti attuativi della legge 107 del 2015, la "Buona Scuola"