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La celebre frase di Pierre De Coubertin sullo spirito olimpico e la lealtà

Analizziamo il celebre motto di Pierre De Coubertin, conosciuto per essere stato il fondatore dei moderni Giochi Olimpici. Una frase che va oltre lo sport e che ci insegna i valori della lealtà e della sportività, da applicare in tutti i campi della vita.

Iniziano le Olimpiadi di Parigi 2024. Esiste una celebre frase che tutti conoscono che incarna alla perfezione lo spirito olimpico e che spesso viene usata come metafora di vita per la sua semplicità e per il suo immenso valore: parliamo del celebre motto di Pierre De Coubertin, conosciuto per essere stato il fondatore dei moderni Giochi Olimpici.

“L’importante non è vincere, ma partecipare”

Il valore della sportività

Per Pierre De Coubertin gareggiare ai giochi non significava solo mettersi alla prova e vincere, ma partecipare con lo spirito giusto del buon sportivo. Uno spirito che, insieme alla pratica dello sport fosse in grado di determinare e far crescere la persona in quanto essere umano.

In un mondo sempre più competitivo e in cui si cerca con tutti i mezzi di essere migliori degli altri, nello sport come nella vita, recuperare l’essenza delle parole di Pierre De Coubertin risulta fondamentale per riappropriarsi di un’esistenza all’insegna della lealtà e dell’onesta. Vincere a tutti costi non deve essere l’obiettivo: bisogna dare il massimo, impegnarsi in tutti i campi in cui si è protagonisti, ma ricordarsi sempre che l’esserci e aver fatto del proprio meglio sono già un successo.

Lo spirito olimpico

De Coubertin riteneva che “l’importante nella vita non fosse affatto il trionfo, ma il combattimento; l’essenziale non è aver vinto ma aver ben combattuto”. Quindi ciò che ci insegna è che non occorre puntare alla vittoria a tutti i costi, anche se è lecito e sportivamente giusto che i migliori si impongano, ma occorre saper dare il proprio meglio nella competizione, rendendo, con l’aver ben combattuto, onore e merito a tutti i partecipanti.

Sempre a Pierre De Coubertin si deve inoltre il motto olimpico, proposto dallo stesso e accolto dal CIO: “Citius!, Altius!, Fortius!” che significa “Più veloce, più in alto, più forte!”.

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Pierre De Coubertin

Pierre Frédy, Barone de Coubertin, nasce a Parigi il 1° gennaio del 1863 da una famiglia di lontane origini italiane. Nonostante la giovane età, capì subito, grazie anche a visite ai college e alle università britanniche e statunitensi che voleva sviluppare le sue conoscenze nell’ambito della cultura e dell’educazione. 

Iniziò una campagna di promozione dello sport scolastico e pubblicò una serie di libri e articoli che sottolineavano la priorità di rigenerare la società francese attraverso la rieducazione fisica e morale delle future élite del paese dopo la sconfitta nella guerra franco-prussiana nel 1870. Nel 1888 fu eletto al consiglio comunale di Mirville, ma l’esperienza politica ebbe breve durata e la pedagogia e lo sport divennero i suoi unici centri di interesse.

Le Olimpiadi moderne

Le convinzioni di De Coubertin sull’importanza dello sport e dell’educazione avevano causato non poco scetticismo nel Paese, ma la sua determinazione lo spinse verso grandi obiettivi. Il più importante sarà quello di riportare in vita i giochi delle vecchie olimpiadi greche.

Inizialmente concepì una competizione internazionale per promuovere l’atletica, poi, visto il grande interesse, per pubblicizzare il suo progetto, il 23 giugno 1894 organizzò un congresso internazionale alla Sorbona di Parigi dove annunciò per la prima volta l’idea di recuperare gli antichi giochi olimpici.

L’iniziativa portò all’istituzione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), del quale de Coubertin divenne segretario generale. Il congresso nominò Presidente Demetrius Vikelas e decise che la prima olimpiade moderna si sarebbe svolta ad Atene nel 1896. Fu un successo.

A De Coubertin si devono anche l’istituzione del motto olimpico “Citius, Altius, Fortius”, la bandiera con i cinque cerchi che rappresentano i cinque continenti abitati e il giuramento. Inoltre nel 1936 il Comitato olimpico internazionale lo candidò come Premio Nobel per la pace e nel 1963 decise di celebrare la sua memoria istituendo la Medaglia Pierre de Coubertin, che viene conferita a quegli atleti che dimostrano di possedere un vero spirito sportivo.

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