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La storia del Novecento raccontata attraverso le ”Icone” di Elliot Erwitt

Circa cinquanta scatti piรน una serie inedita di autoritratti, rappresentano il cuore della personale ''Icons'' di Elliot Erwitt, in mostra alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano fino alla fine di agosto...

Alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea ”Raffaele De Grada” a San Gimignano fino al 31 agosto è in corso la grande mostra ”Icons”, una cinquantina di scatti che raccontano le Icone secondo Elliot Erwitt, da Grace Kelly a Marilyn Monroe, da Che Guevara a Jacqueline Kennedy al funerale del marito, ma anche gente comune, poichè le Icone di Erwitt attraversano in maniera trasversale tutta la società

MILANO – Circa cinquanta scatti più una serie inedita di autoritratti, rappresentano il cuore della personale ”Icons” di Elliot Erwitt, in mostra alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano fino alla fine di agosto. L’esposizione è curata da Biba Giacchetti, storica collaboratrice di Elliot e organizzata da Civita, SudEst57 e Opera Laboratori Fiorentini.

LA MOSTRA – La mostra ripercorre la carriera e i temi principali della poetica del grande fotografo e artista americano Elliott Erwitt, attraverso 42 scatti da lui stesso selezionati come i più rappresentativi della sua produzione artistica. Sarà inoltre esposta una serie di 9 autoritratti, esclusivi di questa mostra, che costituiscono un “evento nell’evento”. Tra gli autoritratti esposti anche quelli a colori in cui l’artista veste i panni di André S. Solidor, alterego inventato per ironizzare sul mondo dell’arte contemporanea e sui suoi stereotipi. Andrè S. Solidor ed Elliott Erwitt sono i protagonisti del film ‘I Bark At Dogs‘ che viene proiettato in mostra.

ICONS – Grande autore Magnum, reclutato nel 1953 all’interno della celebre agenzia direttamente da Robert Capa, Elliott Erwitt ha firmato immagini diventate icone del Novecento. Tra queste, in mostra a San Gimignano alcune delle più celebri: il bacio dei due innamorati nello specchietto retrovisore di un’automobile, una splendida Grace Kelly al ballo del suo fidanzamento, un’affranta Jacqueline Kennedy al funerale del marito, i ritratti di Che Guevara e Marilyn Monroe, alcune foto appartenenti alla serie di incontri tra i cani e i loro padroni, iniziata nel 1946. E ancora, gli scatti di Erwitt foto-reporter sempre in viaggio, a contatto con i grandi del Novecento e con la gente comune. E poi i paesaggi, le metropoli; gli scatti di denuncia, in cui al suo sguardo di grande narratore, si mescola sempre ironia e leggerezza, con quella sua capacità di trovare i lati più surreali e buffi anche nelle situazioni drammatiche.

BIOGRAFIA D’ARTISTA – Elliott Erwitt è nato in Francia da una famiglia di emigrati russi, nel 1928. Passa i suoi primi anni in Italia e a 10 anni si trasferisce con la famiglia in Francia e da qui negli Stati Uniti nel 1939, stabilendosi dapprima a New York, poi, dopo due anni, a Los Angeles. Nei primi anni ‘50, Erwitt viaggia parecchio tra Europa ed America, incominciando a lavorare come fotografo professionista per poi stabilirsi a New York, città che elegge come sua base operativa. Nel 1953 congedato dall’esercito, dove era stato chiamato due anni prima, Elliott Erwitt viene invitato da Robert Capa, socio fondatore, ad unirsi a Magnum Photos in qualità di membro fino a diventarne presidente nel 1968. Universalmente riconosciuto come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi, Elliot Erwitt ha scritto anche libri e saggi (in tutto 45), occupandosi anche di pubblicità, cinema e tv.

16 luglio 2014

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