Sei qui: Home » Storie » La lettera d’amore di Ugo Foscolo ad Antonietta Fagnani Arese

La lettera d’amore di Ugo Foscolo ad Antonietta Fagnani Arese

MILANO – Nel 1802 Ugo Foscolo, nel pieno della sua attivitร  letteraria, allaccia un’intensa relazione amorosa con Antonietta Fagnani Arese. Per Lei compone l’ “Ode all’Amica Risanata” dopo che Antonietta viene costretta a letto per una lunga malattia. Lei corrisponde a questo amore impetuoso, ma intrecciando contemporaneamente altre storie, finchรฉ si fa scoprire in atteggiamenti inequivocabili con un nuovo amante. Foscolo, che dopo violente scenate di gelosia, viene definitivamente lasciato nel marzo del 1803. Di seguito potete trovare una delle 136 lettere d’amore che il poeta scrisse all’amata tratta da “Antologia Amorosa“.

 

“Preparami un migliaio di baci, ch’io verrรฒ stasera a succhiarli dalla tua bocca celeste. O momenti di paradiso! io vi aspetto con tanta ansietร ; durate cosรญ poco! e poi mi abbandonate di nuovo a questo vuoto terribile, a questa cupa tristezza, a questa dimenticanza di tutto il mondo… – Sai tu che mercoledรญ รจ partita la posta senza lettere per mia madre?

O mia filosofessa! tu mi hai tanto commosso ier l’altro con la tua lettera scritta fra i dolori: e veramente hai ragione: il fiore della vita si scolora cosรญ presto! E a noi due, mia Antonietta, restano ancora pochi anni; sentiamo troppo; e l’anima ci divora il corpo, mentre ai piรบ dei mortali il corpo seppellisce l’anima. D’altra parte la tua infelice salute, che pur mi ti fa piรบ cara, non ti promette molte ore felici…, e a me le disavventure, e la trista esperienza, e la perfidia degli uomini, e la malinconia che mi domina tutte le facoltร , mi avvertono che il tempo del piacere รจ quasi finito per me. Non importa: noi ci amiamo, e lealmente, ardentemente; non basta? Devo io dirti il mio unico voto?… quando i tuoi sospiri si trasfondono nella mia bocca, e mi sento stretto dalle tue braccia… e le tue lacrime si confondono alle mie… e… sรญ; io invoco la morte! il timore di perderti mi fa desiderare che la vita in quel sacro momento si spenga in noi insensibilmente, e che un sepolcro ci serbi congiunti per sempre… – Lascia lascia ch’io t’allontani da questi pensieri… perchรฉ devo io amareggiare la gioia della tua gioventรบ?… perchรฉ devo io spargere la mia malinconia sulla voluttร  fatta per la tua anima angelica e per la tua celeste bellezza?
Che opinione ti eri formata della mia maniera di amare? si รจ ella migliorata, o sei restata delusa? mi credevi piรบ ardente? piรบ discreto? ti sei impegnata con me piรบ per fatalitร  che per vocazione? E adesso cosa ne pensi? – Che turba d’interrogazioni! Ma ci si risponde cosรญ presto ch’io spero che non t’annoieranno; e tu sei tanto ingenua che tu non ti troverai intricata a dirmi la veritร . Per me, io trovo in te piรบ di quello che mi aspettava: credeva in te moltissimo capriccio e poco sentimento, e mi sono ingannato… Io trovo ancora una certa delicatezza che non ho scoperta in niuna altra donna, e una bontร  che non so come si combini col tuo ingegno. Addio. Addio. Volta, e leggi con piรบ attenzione queste altre due righe.
Prima delle otto io passerรฒ… Se la prima finestra sarร  aperta entrerรฒ nella stanza della Teresina (Teresina: Teresa Borroni, cameriera della contessa)… e se non… – la finestra sarร  aperta, me lo dice il cuore… Se Se fosse chiusa, io… verrรฒ ad ogni modo.”

Ugo Foscolo

ยฉ Riproduzione Riservata