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Gli Uffizi negano il prestito ”dell’Annunciazione” di Leonardo per la mostra di Milano

Sarà la più grande rassegna mai dedicata a Leonardo da Vinci in Italia. Con prestiti provenienti da mezzo mondo. Il Louvre - generoso - cederà a Milano tre pezzi inestimabili, la National Gallery di Washington...

MILANO – Sarà la più grande rassegna mai dedicata a Leonardo da Vinci in Italia. Con prestiti provenienti da mezzo mondo. Il Louvre – generoso – cederà a Milano tre pezzi inestimabili, la National Gallery di Washington ha aderito subito al progetto, perfino la regina Elisabetta ha firmato di sua mano la trasferta di trenta disegni della Royal Library di Windsor. «Abbiamo chiesto e ottenuto quadri preziosi – ha spiegato ieri il sindaco Pisapia durante la conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile – da ogni zona del pianeta. Mentre da parte dei musei italiani c’è stata più di una resistenza». Ecco il punto: manca un’opera per completare la mostra «Leonardo 1452-1519», a Palazzo Reale dal 15 aprile al 19 luglio.

 

L’OPERA MANCANTE – “L’annunciazione” di Leonardo conservata agli Uffizi, ritenuto capolavoro inamovibile dopo (e nonostante) la contestata trasferta del 2007 in Giappone. Nessun rifiuto ufficiale è arrivato da Firenze. Ma ormai mancano due mesi, per spostare certi quadri serve tempo. Tanto che Pisapia si è giocato l’ultima carta. Una lettera al ministro Dario Franceschini per chiedergli di intervenire. E risolvere il caso. Per far arrivare l’«Uomo vitruviano» da Venezia c’è voluta la tenacia del sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, mentre per la «Madonna Dreyfus» di Washington è bastata una richiesta formale. Domanda e risposta immediata anche per i tre pezzi parigini, la sensuale «Belle Ferronnière», il «San Giovanni Battista» (con il misterioso dito all’insù), la piccola «Annunciazione». Insomma, tutte le più grandi istituzioni culturali internazionali hanno detto sì all’esposizione (finanziata da Federlegno-Salone del Mobile e da Bank of America Merrill Lynch) concepita all’interno del palinsesto del Comune «Expo in città». Anche i Musei Vaticani concederanno il «San Gerolamo».

 

IL CASO DI FIRENZE – E Firenze? Nessuna risposta. Almeno per ora. Forse perché, presumono in molti, «non ce n’è bisogno», visto che dal 2008 l’«Annunciazione» fa parte delle 23 opere definite dagli Uffizi «inamovibili» (dal Tondo Doni di Michelangelo alla Venere di Tiziano alle Maestà di Giotto e Cimabue). A Palazzo Marino, però, ancora si spera. Nell’intervento del ministro per i Beni culturali, che faccia valere le ragioni dell’evento milanese. E, come extrema ratio, nell’intercessione del premier fiorentino Matteo Renzi. «Manca ancora quest’ultimo tassello – dice fiducioso l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – anche se in ogni caso, con o senza l’Annunciazione, la mostra di Leonardo sarà un appuntamento mondiale. Il risultato di un serio lavoro tra le istituzioni che contiamo possa essere apprezzato da centinaia di migliaia di visitatori».

 

 

11 febbraio 2015

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