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Accaddeoggi – 19 luglio. Ricorre l’anniversario della scomparsa di Paolo Borsellino

Oggi si ricorda l'anniversario della scomparsa dell'eroe-magistrato Paolo Borsellino che venne assassinato il 19 luglio del 1992 a Palermo

MILANO – Ricorre oggi l’anniversario della strage di Via D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta  Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Una data importante in cui ricordare il giudice – eroe e tutti quelli che hanno lottato per combattere la mafia. Il mondo delle lettere ricorda, invece, l’anniversario della scomparsa del letterato italiano Francesco Petrarca.

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LA VITA E LA LOTTA ALLA MAFIA – Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio 1940 in una famiglia borghese. Frequenterà la facoltà di Giurisprudenza di Palermo: all’età di 22 anni consegue la laurea con il massimo dei voti. L’amore per la sua terra, per la giustizia gli danno quella spinta interiore che lo porta a diventare magistrato senza trascurare i doveri verso la sua famiglia. La professione di magistrato nella città di Palermo ha per lui un senso profondo. Nel 1980 arriva l’arresto dei primi sei mafiosi. Per la famiglia Borsellino arriva la prima scorta con le difficoltà che ne conseguono. Da questo momento il clima in casa Borsellino cambia: il giudice deve relazionarsi con i ragazzi della scorta che gli sono sempre a fianco e che cambieranno per sempre le sue abitudini e quelle della sua famiglia.I magistrati del pool vogliono scuotere le coscienze dei giovani e sentire intorno a sé la stima della gente. Così Borsellino comincia a partecipare ai dibattiti nelle scuole, alle feste giovanili di piazza, alle tavole rotonde per sconfiggere una volta per sempre la cultura mafiosa. Borsellino è convinto che per sconfiggere la mafia i pentiti abbiano un ruolo fondamentale. I giudici dovranno controllare le loro dichiarazioni e ricercare i riscontri in modo che ogni fatto possa essere provato. Nel maggio 1992 Falcone raggiunge i numeri necessari per l’elezione a superprocuratore, ma il giorno dopo egli viene ucciso insieme alla moglie, a Capaci. Falcone muore tra le braccia di Borsellino. Il 19 luglio 1992 alle 7,00 il procuratore Giammanco gli comunica telefonicamente che finalmente avrà la delega per indagare sulla morte dell’amico fraterno. Lo stesso giorno Borsellino va nella casa del mare, a Villagrazia, con la scorta. Dopo pranzo torna a Palermo per accompagnare la mamma dal medico e con l’esplosione dell’autobomba sotto la casa, in via D’Amelio, muore con tutta la scorta. E’ il 19 luglio del 1992.

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