“Giustizia per Willy Monteiro Duarte.” Inizia così il lungo post di Instagram con cui in rapper Ghali è intervenuto per commentare la tragedia di Colleferro, il pestaggio ad opera dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi in cui ha perso la vita il ventunenne Willy Monteiro Duarte.
Ucciso dall’odio
Ghali, nato a Milano da genitori tunisini, afferma nel lungo post come il povero Willy sia stato ucciso dall’ignoranza, dall’odio, dal razzismo e “dagli ideali di 4 ragazzi i cui familiari hanno risposto dicendo: ‘era solo un immigrato’.”
Ghali nel suo post su instagram sottolinea come gli occhi di Willy erano simbolo degli occhi della nuova generazione, di chi è stanco di fare a pugni, di chi cerca altro, di chi a differenza mia e dei miei coetanei non ha bisogno di ribadire dei concetti basilari come quelli sulla violenza. “Che questo sia l’ennesima sveglia per quanto sia inimmaginabile il dolore dei suoi cari. E’ così egoista fare di una tragedia una lezione ma in fondo spero che lo sia per tutti”. Infine Ghali conclude il suo toccante post invocando Giustizia per Willy. “Siamo stanchi, il pentimento tardivo non serve a nulla in casi come questo.”
La mostra ripercorre la storia del tatuaggio, dalle evidenze preistoriche ad oggi, concentrandosi in particolare sull’area mediterranea, ma esponendo anche materiali extra-europei che facilitano la comparazione di un fenomeno globale.
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