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Vaccinazione, favorire il privilegio sarebbe l’errore più grande di chi governa

Facciamo chiarezza e seguiamo un iter certo e di buonsenso. Offrire un’immagine di ingiustizia darebbe ancora più spazio allo scontro sociale

È proprio triste che in questo Paese non ci sia mai una cosa fatta con chiarezza. La vicenda vaccini rischia di creare un altro pastrocchio all’italiana. Categorie deboli, che dovrebbero avere la certezza di fare il vaccino prima possibile, rischiano di essere precedute da un esercito di privilegiati. Sembra di vivere le ultime scene del film “Titanic”, dove tutti devono mettersi in salvo, ma non tutti seguono le regole previste dal capitano della nave.

Questo Governo di unità nazionale dovrebbe agire nell’interesse di tutti i cittadini e non cadere nel gioco degli interessi di parte. Bisogna fare chiarezza. Se le cose sono chiare e limpide si evita lo scatenarsi dell’ormai perenne scontro sociale, che sembra sia diventato il modo preferito di affrontare la vita.

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La crisi di governo fa salire sui media la parola competenza. Siamo convinti che nella scelta dell’esecutivo servono altre virtù: coraggio, umiltà e carisma

Esiste in democrazia e negli Stati di diritto un codice etico che non può essere scalfito da nessun privilegio. Era chiaro a tutti qual era l’ordine di priorità delle vaccinazioni, ma come per incanto diversi “gruppi di pressione” hanno voluto esercitare il privilegio di poter avere precedenza. Parlo dei diversi ordini professionali che in virtù di una forza di rappresentatività politica stanno ottenendo ciò che vogliono.

Non è bella l’immagine che diversi professionisti, anche giovani, stanno regalando all’Italia. Essi vogliono avere l’opportunità di poter scongiurare per primi il pericolo del contagio e della possibile malattia rispetto ad altri. I primi ad essere vaccinati, sia chiaro, dovrebbero essere gli anziani e i bambini, i malati, e tutti coloro che sono essenziali per gli altri. Si stava iniziando bene con i primi i medici e il personale sanitario, le forze di polizia, gli insegnanti. Passati pochi mesi ed in virtù delle notizie in merito ad una carenza nel numero di vaccini, si è scatenato l’assalto alla diligenza.

Qualsiasi sia la decisione di chi gestisce il processo delle vaccinazioni andrà bene se l’intero Paese mostrerà unione d’intenti e spirito condiviso. Per far ciò L’Italia dovrà stabilire immediatamente con chiarezza a chi spetta la vaccinazione, senza dover tutti i giorni scoprire che altri possono usufruirne in virtù di apposita azione di pressione esercitata sui nostri amministratori. Anzi, sarebbe giusto evitare tali pressioni, perché non sono in linea con il prestigio, lo spirito democratico e soprattutto il buonsenso che invece dovrebbe manifestare chi per capacità oggi ricopre uno ruolo di grande responsabilità sociale.

Qui non si vuole attaccare nessuno, non è nel nostro stile. Soprattutto, si vuole evitare di fare clamore. Ma, ciò che sta accadendo è davvero assurdo. Si abbia il buonsenso tutti di capire che stiamo attraversando un momento tragico. Molte categorie di persone non avranno l’opportunità di arrivare a fine mese. Molte aziende saranno costrette alla chiusura. Molti, troppi, hanno perso i loro cari. Emerge facilmente che da questa tragedia dovremmo tutti essere più coesi, più uniti, agire come l’equipaggio di una nave che affronta il naufragio e in cui le regole sono chiare per tutti: fare quadrato per salvare più vite possibili, favorendo prima le categorie più deboli.

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Invece, no. Tanti rischiano di vestire i panni di Caledon Hockley (Billy Zane), il dispotico fidanzato di Rose (Kate Winslet) in Titanic. Il cattivo, il furbetto, cerca di salire nella scialuppa per primo in virtù di un presunto privilegio legato al fatto di essere ricco. Evitiamo di essere riconosciuti per sempre come degli arroganti e per certi versi dei codardi. Mostriamo invece di essere come Jack (Leonardo Di Caprio) generosi, belli, vincenti. Solo così riusciremo a conquistare il cuore degli altri per sempre.

Saro Trovato

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